In base alla Statistica forestale svizzera, nel 2020 dai boschi svizzeri sono stati prelevati 4,8 milioni di metri cubi di legna, ovvero il 4% in più rispetto all’anno precedente. Di questi, circa 2,3 milioni di metri cubi erano legno in tronchi, il tradizionale assortimento per le segherie e per il settore edile e dei mobili. Circa 0,55 milioni di metri cubi sono stati destinati al legno da industria, che comprende fabbriche di carta e di pannelli truciolari. 1,95 milioni di metri cubi sono stati utilizzati come legna da energia, principalmente sottoforma di cippato e legna in pezzi.
Solo pochissime tonnellate sono state lavorate direttamente per la produzione del pellet. Nei prossimi anni questo canale di distribuzione sarà destinato ad aumentare in quanto la materia prima adatta per la produzione del pellet proveniente dall’industria del legno (segatura, trucioli, ecc.) è già ampiamente sfruttata e la domanda di pellet è in crescita. In futuro sarà difficile importare grandi quantità di pellet dall’estero, poiché la domanda sta aumentando ovunque.
I bassi prezzi del legname e il basso utilizzo trascinano le aziende forestali in rosso
Nonostante massicce ristrutturazioni a livello operativo e di personale, da molti anni le aziende forestali svizzere lavorano in deficit. Nel 2020 su suolo elvetico si contavano ancora 660 aziende forestali (nel 2015 erano 713), che gestivano circa il 60% delle superfici boschive produttive.
Nel 2020 le entrate di tutte le aziende forestali sono diminuite di 8 milioni di franchi, per un totale di 525 milioni di franchi. Nello stesso anno, le misure di riduzione dei costi hanno ridotto le spese di 6 milioni, per un totale dei costi di 569 milioni.
Ciò che ha portato ad un nuovo aumento del disavanzo con una copertura insufficiente di 44 milioni di franchi nel 2020. Uno dei motivi principali è il basso prezzo del legname, che solo di recente è salito un po’. La vendita di legname continua ad essere la più importante fonte di reddito per le imprese forestali svizzere.
Purtroppo nel 2020 è diminuita di 9 milioni rispetto all’anno precedente, scendendo a 188 milioni di franchi. Dal 2008 la quota di cifra d’affari della vendita di legname è in continuo calo. Il fatto che la situazione economica non sembri ancora peggiore, è dovuto principalmente all’aumento dell’uso e della lavorazione della legna da energia, nonché al maggior coinvolgimento in attività accessorie (p. es. lavori nei giardini).
Legna in tronchi leggermente in calo, legno da industria stabile, legna da energia raddoppiata
Il legno dei boschi svizzeri è una materia prima dal prezzo stabile, per la quale non si verifica nessun collo di bottiglia. L’importanza della trasparenza di approvvigionamento e della stabilità dei prezzi è aumentata da quando è scoppiato il dibattito sul clima. Inoltre, la guerra in Ucraina ha evidenziato in modo drastico la vulnerabilità e la limitatezza del nostro approvvigionamento energetico e di materie prime, così come della catena di approvvigionamento.
Il legno è un’opportunità unica per creare maggior indipendenza, autonomia e stabilità a breve termine e tenendo conto degli aspetti sociali. Uno sguardo a lungo termine sull’utilizzo del legname nei boschi svizzeri mostra che la legna in tronchi indigena non era in cima alla lista delle priorità per l’acquisto di materiale da costruzione. Negli ultimi 25 anni in media l’utilizzo della legna in tronchi è tendenzialmente diminuito, nonostante l’impiego del legno nell’edilizia sia aumentato.
Sempre di più l’industria edile importa dall’estero prodotti semilavorati come travi lamellari incollate e pannelli multistrato. Stabile, ma ad un livello relativamente basso, rimane l’utilizzo del legno da industria per la produzione di carta e di pannelli. Grande consolazione e speranza, era ed è la legna da energia.
Nell’ultimo quarto di secolo il suo utilizzo è raddoppiato passando da quasi 1 a circa 2 milioni di metri cubi. Ciò è stato possibile grazie alla costruzione di numerose centrali a legna medio-grandi, spesso con rete di teleriscaldamento per l’approvvigionamento di calore di interi quartieri o località. Questo sviluppo è ben visibile nel grafico: dal 1995 l’utilizzo complessivo del legname è rimasto tendenzialmente stabile. Mentre è chiaramente riconoscibile il raddoppio dell’utilizzo della legna da energia (colonne rosse).
Legna da energia – il motore trainante della gestione forestale
Questo significa che dall’inizio degli anni Duemila, la legna da energia non è più solo un sottoprodotto che si accumula comunque quando si usano assortimenti di valore superiore, bensì spesso è il motore trainante della gestione forestale.
L’importanza della legna da energia aumenterà fortemente in futuro, poiché la composizione delle specie arboree nei boschi svizzeri sta cambiando a causa del riscaldamento climatico e la proporzione di latifoglie continuerà ad aumentare. Rispetto ad abeti e pini, le latifoglie hanno una maggiore proporzione di rami e materiale della corona, che è particolarmente adatto per la produzione di cippato e, in futuro, di pellet.
Gli alberi crescono in cielo?
Ogni anno nei boschi svizzeri ricrescono poco meno di 11 milioni di metri cubi di legna. Come menzionato all’inizio, l’utilizzo si attesta molto al di sotto di questa quantità. Una delle più severe leggi forestali del mondo protegge i nostri boschi e vieta rigorosamente un sovrasfruttamento di questa risorsa naturale di inestimabile importanza per la società, la biodiversità e il clima.
Nel rispetto di questa legge e tenendo conto delle partenze naturali (mortalità degli alberi) e delle riserve naturali (escluse dallo sfruttamento), l’utilizzo di legna può ancora venir aumentato sensibilmente. Ad una stima molto prudente, un uso supplementare di circa 2 milioni di metri cubi è facilmente possibile e persino auspicabile dal punto di vista dell’adattamento dei nostri boschi alle condizioni del riscaldamento climatico.
Supponendo che la metà di questo uso supplementare avvenga sottoforma di legna da energia, l’uso dell’energia del legno aumenterebbe di circa il 50% rispetto ad oggi. Decine di migliaia di edifici potrebbero così venir liberati dalla morsa delle energie fossili e molti milioni di franchi rimarrebbero in Svizzera invece che contribuire ad arricchire e armare dittatori e sceicchi.
Ma gli alberi non crescono fino al cielo, il che significa che la legna da energia non può risolvere tutti i problemi energetici della Svizzera. Tuttavia, può e deve dare un importante contributo per un approvvigionamento energetico rispettoso del clima e delle persone, con un elevato plusvalore economico e la creazione di numerosi posti di lavoro nelle zone più discoste.
Che cosa stiamo aspettando?
Energia legno Svizzera
Dal 1979 l’Associazione di categoria Energia legno Svizzera gestisce un servizio professionale di consulenza ed informazione e si impegna nei confronti delle autorità e degli organi decisionali per un maggiore utilizzo del “calore dal bosco”.
Christoph Rutschmann,
Energia legno Svizzera