Anche in Ticino siamo confrontati, sempre di più, con un clima alterato, che mette in difficoltà vari aspetti della nostra società e una delle cause principali della progressiva crisi ambientale legata ai cambiamenti climatici risiede nell’utilizzo eccessivo di energia, soprattutto di origine fossile.
Con l’approvazione, nel 2017, della Strategia energetica 2050, i cittadini hanno deciso di non sostituire le centrali nucleari alla fine del loro ciclo di vita e di puntare sull’efficienza energetica, sul potenziamento dell’energia idroelettrica e sullo sviluppo delle nuove energie rinnovabili, oltre che sul ruolo esemplare che gli enti pubblici possono assumere nell’applicazione di provvedimenti in questo ambito.
Dopo la bocciatura alle urne della nuova Legge sul CO2, il compito di decarbonizzare l’economia svizzera è diventato più arduo, ma non per forza impossibile. In tale contesto, Confederazione e Cantoni sono chiamati a coordinare ed emanare delle strategie che permettano di ridurre gradualmente le emissioni di CO2, conciliando allo stesso tempo la transizione energetica e lo sviluppo duraturo dell’economia.
In quest’ottica, il Cantone Ticino ha sviluppato ed ancorato al Programma di legislatura 2019-2023 del Consiglio di Stato una serie di obiettivi, piani d’azione e misure in ambito di politica climatica e ambientale.
Uno degli obiettivi è quello di mettere a disposizione dei cittadini maggiori risorse per accelerare il cambiamento necessario per raggiungere una società al 100% rinnovabile tramite un incremento degli investimenti nel settore dell’energia e del clima. Con questi contributi s’intende dare un ulteriore impulso allo sviluppo di un’economia verde con tecnologie sostenibili, innovative dal profilo energetico, climatico e ambientale.
In questo senso, il Dipartimento del territorio, dal 2011 e fino al 2021 ha elaborato più di ottomila richieste in seno al Programma promozionale cantonale e, di conseguenza, erogato più di 160 milioni di franchi per interventi di efficienza energetica, installazioni di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, sviluppo di reti di teleriscaldamento e sensibilizzazione nei Comuni.
Grazie a queste misure concrete e al Piano energetico cantonale (PEC), adottato nel 2013, sono stati ottenuti risultati tangibili, in quanto le emissioni di CO2 legate al consumo sono in costante diminuzione dal 2010, anno rispetto al quale sono diminuite del 26,3% (dati del 2020), ovvero di 470 mila tonnellate all’anno.
Inoltre è stato raggiunto in anticipo di tre anni l’obiettivo fissato dal PEC per il 2020, ovvero di 1,53 milioni di tonnellate all’anno. In modo simile è stato superato l’obiettivo che ci si era prefissato di raggiungere entro il 2020 dell’11,23%, per quel che concerne la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili.
Oltre a ciò è stata elaborata un’importante modifica della Legge cantonale sull’energia che, in particolare, ha definito le basi legali per l’obbligo del fotovoltaico sui nuovi edifici.
Gli obiettivi cantonali, inseriti sia nel PEC che nel programma di legislatura del periodo 2019-2023, sostengono quelli federali e mirano a ridurre globalmente i consumi e le emissioni di CO2.
Lo scopo è quello di indurre un cambio di velocità del processo di decarbonizzazione, garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento di energia elettrica, in particolare nella stagione invernale, alfine di raggiungere una società rinnovabile al 100%.
A cura del Dipartimento del territorio