Un anniversario che celebriamo con Rosario Di Martino, responsabile USFA (Cooperativa Falegnamerie Associate).
Signor Di Martino, quest’anno festeggiate i 30 anni di vita: un bel traguardo. Ma come è partito il tutto?
La cooperativa nacque nel 1992 con l’obiettivo, da parte di alcuni falegnami, di unire le proprie forze per essere più competitivi nell’acquisto di materiale e avere quindi una maggiore capacità contrattuale presso i fornitori. Negli anni è cresciuta e si è trasformata in un vero e proprio Centro di competenza per il settore della falegnameria. Non è più solo un grossista che acquista prodotti a prezzi interessanti per rivenderli in Ticino, ma dispone anche di cinque tecnici che assistono i falegnami a 360 gradi. E lo fanno fino ai dettagli esecutivi dell’oggetto desiderato, andando incontro alle più diverse esigenze. Il tecnico USFA va sul cantiere e accompagna tutto il processo lavorativo, partendo dalla scelta del prodotto con il cliente fino all’ordine di produzione. Oggi USFA può contare su 13 collaboratori tra cui il personale tecnico, quello amministrativo e logistico e due professionisti che si occupano della falegnameria. Ci sono infatti anche un laboratorio nel quale si eseguono produzioni particolari per i falegnami, porte interne “scrigno”, complementi vari e, soprattutto, armadi a muro su misura.
cosa significa essere una cooperativa?
Vuol dire che gli stessi associati possiedono una quota della cooperativa e ne sono proprietari. USFA non vende a privati, ma esclusivamente a falegnami o a specialisti del settore, che poi si occupano della posa in opera.
Lo stesso falegname dovrà poi garantire al cliente la buona funzionalità del prodotto con un servizio di dopo-vendita.
Chi sono i vostri clienti?
Sono gli artigiani falegnami e in genere gli specialisti del settore: USFA si distingue, infatti, per la capacità e la competenza del servizio tecnico, dell’assistenza in cantiere e del magazzino che può ospitare il materiale in attesa della messa in opera. Inoltre i soci e tutti i clienti possono contare su un’assistenza a tutto campo senza dimenticare l’ottimo rapporto qualità-prezzo derivato appunto dalle collaborazioni con produttori specializzati.
Avete anche uno showroom di oltre 300 metri quadrati. Che importanza ha questo spazio?
È fondamentale per i nostri servizi. È la casa dove il falegname può presentare il prodotto USFA al proprio cliente. Nello showroom ha infatti la possibilità di mostrare i prodotti presenti sul mercato, confrontarli ed evidenziarne le varie caratteristiche. È proprio qui che vengono definite le scelte estetiche e funzionali mentre in cantiere si definisce solo la misura dell’oggetto (porte, finestre, ecc.) e se ne valutano le diverse problematiche per la successiva posa in opera.
Tra le vostre offerte ci sono anche molti oggetti in pronta consegna.
Ci illustra questo servizio?
I falegnami possono contare su un magazzino di pronta consegna, in grado di mettere immediatamente a disposizione porte interne, porte tagliafuoco, porte d’entrata, finestre e non solo; è un sistema molto efficace nelle “situazioni urgenti”, quando si verificano imprevisti o non c’è tempo da perdere.
La concorrenza è presente nel settore?
Sì, certamente. La buona e corretta concorrenza è un fattore sempre salutare e stimolante, ma il nostro servizio, con una consulenza completa e qualificata, destinata esclusivamente ai falegnami, è piuttosto raro alle nostre latitudini.
Restando nel settore, come avete reagito ai due anni difficili e all’attuale momento?
La pandemia ha sicuramente stravolto la nostra attività. Personalmente devo dire che il giorno in cui abbiamo dovuto chiudere l’attività per il lockdown mi ha colpito e scosso parecchio: non avrei mai immaginato di vivere una situazione del genere. Abbiamo comunque cercato di lavorare da casa, ma come si può immaginare non è la stessa cosa. Per noi è fondamentale il contatto personale e poter presentare ai clienti i prodotti USFA “da toccare con mano”. In questi ultimi mesi stiamo vivendo un’evoluzione importante dei costi di produzione: c’è grande incertezza e si fatica a offrire punti fermi sul prezzo e sui termini di consegna. Quindi ogni offerta, prima di essere confermata, deve essere ricontrollata ed eventualmente aggiornata. L’aumento dei tassi ipotecari e dei costi di costruzione stanno influenzando la domanda provocando un calo della stessa e quindi degli ordini. Dopo anni di costante crescita ed espansione si verificherà una situazione piuttosto delicata e difficile da gestire.
In questa difficile situazione intravede degli spazi di manovra?
Sì, ci sarebbe un grande potenziale ancora inespresso nelle riattazioni: esiste infatti un parco edifici – dove peraltro sono già presenti gran parte delle infrastrutture – molto importante da ristrutturare; negli ultimi anni abbiamo investito molto nelle nuove abitazioni trascurando quelle esistenti che potrebbero invece costituire uno spazio di mercato molto importante.