LIVELLO DELL’INDICE 3° TRIMESTRE 2022: 158 PUNTI
Variazione rispetto al trimestre precedente: +4.1%
Variazione rispetto al 3° trimestre 2021: +8.9%
la congiuntura edilizia in sintesi
L’indice costruzioni Svizzera viene pubblicato trimestralmente dal Credit Suisse insieme alla Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC). Esso funge da indicatore previsionale della congiuntura edilizia in Svizzera, in quanto pronostica il fatturato del settore principale della costruzione per il trimestre in corso e mostra la tendenza per i trimestri a venire. L’indicatore è calcolato dal Credit Suisse e si basa perlopiù sulla rilevazione svolta trimestralmente dalla SSIC fra i suoi membri. Dati aggiuntivi provengono dall’Ufficio federale di statistica e dal Baublatt. Mentre l’indice costruzioni offre un’anticipazione del 3° trimestre 2022, il rilevamento trimestrale della SSIC fornisce informazioni dettagliate sul 2° trimestre 2022.
L’eccezionale rincaro delle costruzioni traina la crescita del fatturato
Nel 3° trimestre 2022, l’indice costruzioni registra un ulteriore aumento a un nuovo livello record di 158 punti. Al netto della stagionalità e degli effetti di calendario, per i fatturati del settore principale delle costruzioni ci attendiamo un aumento del 4,1% rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, questo deciso aumento maschera la situazione economica del settore. Se da un lato i fatturati dell’edilizia soprassuolo pubblica, soggetta a oscillazioni, dovrebbero risultare straordinariamente elevati, dall’altro la crescita del fatturato è riconducibile principalmente a prezzi delle costruzioni più elevati e non solo a una maggiore produzione.
Di conseguenza, l’andamento del fatturato a medio termine è fortemente influenzato anche dall’ulteriore evoluzione dei prezzi dei materiali edili, ultimamente in forte ulteriore aumento. Ciononostante si notano i primi segnali di un rallentamento della dinamica dei prezzi per alcune materie prime e metalli di base. La contrazione globale della congiuntura potrebbe pertanto indebolire leggermente l’andamento dei prezzi delle costruzioni nei prossimi trimestri. A giugno, inoltre, la Banca nazionale svizzera ha innalzato prima del previsto il tasso guida da -0,75% a -0,25% e gli interessi negativi potrebbero diminuire ancora nell’anno in corso.
I rialzi dei tassi frenano la domanda di costruzioni, poiché aumentano i costi di finanziamento e le rendite immobiliari perdono appetibilità rispetto ad altre classi di investimento. Allo stesso tempo, il fabbisogno di investimenti per abitazioni e infrastrutture resta elevato – anche perché recentemente è tornata a crescere fortemente l’immigrazione dall’estero.
Andamento dei sottoindicatori
I progetti infrastrutturali generano fatturato
Nel 3° trimestre 2022, l’indice delle opere di edilizia cresce rispetto al trimestre precedente di un considerevole 8,9%. Nei due grandi comparti dell’edilizia residenziale e dell’edilizia commerciale, i fatturati dovrebbero aumentare rispettivamente del 5,4% e del 6,2%. Molto più forte, con il 30%, dovrebbe risultare la crescita dell’edilizia soprassuolo pubblica, soggetta a oscillazioni, ove ultimamente le commesse hanno registrato un consistente aumento.
Tra i maggiori progetti autorizzati dell’edilizia soprassuolo pubblica quest’anno figurano la nuova edificazione della scuola cantonale di Pfäffikon SZ (CHF 82,5 mio.), la nuova costruzione di un centro amministrativo federale alla Guisanplatz di Berna (CHF 96 mio.) e la riqualificazione e l’ampliamento dell’ospedale di Briga (CHF 130 mio.). Dato che i volumi dell’edilizia soprassuolo pubblica dovrebbero normalizzarsi, nel medio termine prevediamo una lieve flessione dei fatturati in questo settore. Buoni fatturati dovrebbero invece risultare ancora dall’edilizia commerciale (immobili industriali e logistici, data center) e dai lavori in edifici esistenti nel settore residenziale.
ATTESO MOVIMENTO LATERALE NELL’EDILIZIA SOTTOSUOLO
Nel 3° trimestre 2022, i fatturati destagionalizzati dell’edilizia sottosuolo dovrebbero muoversi lateralmente rispetto al trimestre precedente (–0,4 %). Le commesse hanno recentemente segnato un lieve calo dal precedente livello elevato. Anche nell’edilizia sottosuolo i prezzi delle costruzioni hanno registrato forti aumenti (+6,4% rispetto all’anno precedente). I motivi non sono riconducibili solo agli aumenti dei prezzi dei carburanti e dei prodotti del metallo, ma anche al bitume, un importante materiale per le costruzioni stradali in particolare, che, fino al giugno 2022, è rincarato del 22% rispetto all’anno precedente. Stando all’indice dei prezzi dei materiali KBOB, i prezzi dei materiali da costruzione per l’edilizia sottosuolo dovrebbero essere aumentati complessivamente del 12,5% nel giro di un anno (edilizia soprassuolo: 16,2%).
Andamento reale: indice costruzioni destagionalizzato e al netto prezzi delle costruzioni
AUMENTO RECORD DEI PREZZI DELLE COSTRUZIONI
La rettifica dell’indice costruzioni con il rincaro rilevato dal 1999 (Ufficio federale di statistica) neutralizza gli sviluppi imputabili agli aumenti di fatturato legati ai prezzi. Nell’aprile 2022, i prezzi delle costruzioni hanno raggiunto un livello record del 7,7% rispetto all’anno precedente (edilizia soprassuolo: +8,2%; edilizia sottosuolo: +6,4%).
Ciò significa anche che l’andamento della produzione edile effettiva è stato nettamente più debole rispetto a quanto suggeriscono gli aumenti di fatturato, dato che questi ultimi sono trainati principalmente dagli aumenti dei costi dei materiali edili. Il recente andamento dei prezzi di alcune importanti materie prime di base (metalli, petrolio) segnala una certa normalizzazione della situazione, dovuta soprattutto al raffreddamento della congiuntura mondiale. Sul fronte dell’offerta, sia la guerra in Ucraina sia la politica cinese zero COVID lasciano tuttavia ancora strascichi che dovrebbero ritardare la normalizzazione dei prezzi delle costruzioni.
L’indice costruzioni nel raffronto con l’anno precedente
I prezzi delle costruzioni sospingono la crescita del fatturato
Nel 3° trimestre 2022, l’indice costruzioni è cresciuto dell’8,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Ci attendiamo maggiori fatturati a livello nominale sia nell’edilizia sottosuolo (+4,8%) sia nell’edilizia soprassuolo (+13,1%). Le commesse acquisite e quelle nuove si mantengono a livelli allettanti soprattutto nell’edilizia soprassuolo, mentre nell’edilizia soprassuolo pubblica hanno addirittura registrato un aumento significativo.
Per il settore principale delle costruzioni nel suo complesso, le commesse superano solo di poco quelle dell’anno precedente e lasciano presagire un trend laterale dei fatturati nei prossimi trimestri. L’andamento a medio termine dipende però anche molto dai movimenti dei prezzi delle costruzioni.
Anche se i prezzi più alti dei materiali edili non sono stati sempre trasferiti interamente ai committenti, dovrebbero essere all’origine di una quota consistente degli ultimi aumenti dei fatturati. Una normalizzazione dell’andamento dei prezzi delle costruzioni a seguito di una minore domanda globale di materiali edili e materie prime di base potrebbe quindi frenare l’andamento del fatturato nominale.
Crescita grazie agli edifici esistenti
Nel 3° trimestre 2022, l’indice dell’edilizia soprassuolo supera del 13,1% il livello dello stesso trimestre dell’anno precedente. Questa crescita è imputabile a tutti e tre i comparti dell’edilizia commerciale (+11,9%), dell’edilizia residenziale (+4,9%) e dell’edilizia soprassuolo pubblica (+60,0%).
A medio termine non si prevedono inversioni di tendenza. Complessivamente, il volume dell’edilizia soprassuolo autorizzata è cresciuto del 3% rispetto ai dodici mesi passati, mentre quello delle nuove domande di costruzione presentate addirittura del 7%.
Gran parte di questa crescita è imputabile ai lavori in edifici esistenti. Si sono presentate domande di costruzione per lavori di ristrutturazione, ampliamento e risanamento per CHF 14,0 mia. – il valore più elevato dall’inizio del rilevamento nel 1995. In particolare, nell’edilizia residenziale i lavori in edifici esistenti forniscono attualmente un sostegno importante, mentre il numero di abitazioni di nuova costruzione autorizzate negli ultimi 12 mesi è sceso del 9%.
Situazione nel settore delle finiture
I maggiori costi dell’energia favoriscono le riqualificazioni
L’indice delle opere di finitura e di edilizia stima i fatturati delle opere di finitura e di edilizia nel trimestre attuale e segue l’indice costruzioni con un ritardo da due a quattro trimestri. Nel 3° trimestre 2022, l’indice delle opere di finitura è cresciuto rispetto al trimestre precedente del 3,9% e supera ora del 14,3% il livello dello stesso trimestre dell’anno precedente. Il trend al rialzo dovrebbe proseguire nei prossimi trimestri.
Tale sviluppo è confermato soprattutto dall’elevato volume di investimenti nelle domande di costruzione per progetti di rinnovo, ampliamento e ristrutturazione (cfr. la pagina seguente) Proprio le riqualificazioni energetiche potrebbero restare prioritarie. Colpisce in particolare il boom delle pompe di calore, che dovrebbe continuare per il momento. Inoltre, in vari cantoni e anche a livello federale, si sono presentate proposte politiche che mirano a ridurre gli ostacoli burocratici e normativi (iter autorizzativi, insonorizzazione) nella sostituzione degli impianti di riscaldamento.
Baricentri regionali della domanda nel settore delle opere di edilizia
Punti salienti nuove costruzioni
Il volume d’investimento delle domande di costruzione presentate funge da indicatore della domanda regionale di prestazioni edili. Nelle regioni economiche in rosso, la pianificazione di edifici nuovi è maggiore rispetto alla media degli ultimi dieci anni; nelle regioni evidenziate in blu, la pianificazione si muove a un livello inferiore alla media. Su tutto il territorio svizzero, l’attività di progettazione negli ultimi sei mesi ha totalizzato un volume di CHF 17,2 mia., pari quindi a un calo del 6,9% rispetto al valore medio decennale.
60 delle 110 regioni economiche hanno registrato un volume di investimenti inferiore alla media. Colpisce la scarsa attività nell’arco del Lago Lemano, ove però negli ultimi anni sono sorti molti progetti, in parte ancora in fase di realizzazione. Viceversa, il Vallese, la regione Turgovia–Sciaffusa e il Cantone Basilea-Campagna presentano un’attività di progettazione superiore alla media. Con un volume di investimenti progettati di oltre CHF 100 mio. ciascuno, la futura sede principale del gestore patrimoniale Partners Group a Baar, un hotel salute a St. Moritz e l’edificazione di un’area presso la Seebacherstrasse a Zurigo con oltre 200 appartamenti sono tra i maggiori nuovi progetti.
Punti salienti nella ristrutturazione
Il volume delle domande di ristrutturazione presentate negli ultimi sei mesi ammontava complessivamente a CHF 7,3 mia., superando in tal modo del 21,7% il valore medio decennale. I progetti di ristrutturazione, ampliamento e rinnovo hanno generato quasi il 30% dell’intero volume edile progettato – il valore più elevato degli ultimi 25 anni. In una maggioranza di 76 su 110 regioni, la pianificazione dei progetti di rinnovo e ristrutturazione è stata superiore alla media.
Anche in molte regioni un po’ meno centrali, come l’Altopiano nordoccidentale e l’Arco del Giura, attualmente si registra un aumento della domanda di lavori di rinnovo e ampliamento. Dato che l’offerta di immobili di nuova costruzione resta contenuta e non riesce a coprire la domanda, molti investimenti confluiscono nel portafoglio esistente. Questo effetto è particolarmente pronunciato nelle regioni turistiche, ove la legge sulle abitazioni secondarie ha limitato l’offerta di nuove costruzioni e i prezzi registrano ancora aumenti a due cifre percentuali in molte località.
Un ulteriore driver dei volumi di costruzione nell’ambi-to delle conversioni e ristrutturazioni è la riqualificazio- ne energetica, che probabilmente è diventata più urgente per molti proprietari di case a seguito del forte aumento dei prezzi dell’energia. I dati relativi alle domande di costruzione potrebbero addirittura sottostimare la domanda, visto che p. es. la sostituzione di un impianto di riscaldamento a seconda della situazione e del comune non è sempre soggetta all’obbligo di autorizzazione.
*Le regioni economiche sono state definite dal Credit Suisse in base alle regioni MS (Mobilité Spatiale) dell’’Ufficio federale di statistica (UST). Alla base di questa suddivisione non ci sono tanto confini politici, quanto piuttosto fenomeni di carattere economico, strutture territoriali e modelli di mobilità. Queste regioni economiche, di conseguenza, possono anche superare i confini tra i diversi cantoni.