La quarantina di partecipanti, tra cui diversi rappresentanti di Comuni ticinesi e anche del Grigioni italiano, ha potuto visitare la pista di ghiaccio Gottardo Arena, il cantiere della nuova centrale del Ritom, il parco eolico del San Gottardo e la centrale a cippato Heizwerk Gotthard a Göschenen.
La visita alla Gottardo Arena si spiega con l’allacciamento di quest’ultima alla rete di teleriscaldamento del riscaldamento a cippato della Quinto Energia SA, dalla quale riceve un’importante parte del calore di cui necessita per il riscaldamento e la produzione di acqua calda.
Grazie alla disponibilità di AET si è in seguito potuto visitare il grande cantiere della centrale idroelettrica del Ritom, che nei prossimi anni verrà completamente rinnovata grazie ad un progetto congiunto di AET e FFS e che include due nuove turbine per la produzione elettrica nonché una pompa per il pompaggio-turbinaggio.
Sempre grazie all’AET è stato possibile visitare il PESG – Parco eolico San Gottardo, realizzato dall’Azienda elettrica ticinese assieme alle SIG di Ginevra e al Comune di Airolo.
La giornata è terminata con un sopralluogo presso la Heizwerk Gotthard a Göschenen, che molti avranno già visto dall’esterno in quanto si trova nei pressi dell’entrata della galleria ferroviaria della vecchia linea del Gottardo. Questa centrale a cippato, attualmente una delle più grandi a livello svizzero, alimenta in calore sia il Comune di Göschenen che diversi edifici pubblici e privati ad Andermatt, più precisamente anche i diversi edifici del complesso alberghiero promosso dall’investitore Saviris, nonché strutture dell’esercito ed altre costruzioni.
A parte il fotovoltaico, si sono quindi potuti vedere da vicino vari sistemi che valorizzano al meglio le fonti energetiche rinnovabili ed indigene.
Anzi ad onor del vero non è sbagliato affermare che sia il legno (biomassa che cresce grazie alla fotosintesi), che l’idroelettrico (acqua che evapora e cade sotto forma di precipitazioni) e l’eolico (vento generato dalle differenze di pressione tra regioni) sono in fondo delle forme indirette di energia solare.
Usare più legna, anche su piccola scala, ma in sistemi efficienti, moderni e a basse emissioni
L’assemblea dell’associazione, che promuove da oltre vent’anni l’uso sostenibile del potenziale di energia del legno presente nella Svizzera italiana, è pure stata l’occasione per fare il punto su aspetti di stretta attualità. Valter Francescato, direttore dell’associazione italiana energie agroforestali, ha parlato del tema “Combinare maggiore uso dell’energia del legno e riduzione delle emissioni”, illustrando cioè quanto si sta ad esempio facendo in varie regioni italiane per accelerare la rottamazione e sostituzione di molti piccoli sistemi domestici di combustione a legna con prodotti moderni, ad alta efficienza e a basse emissioni.
Sicuramente un’iniziativa che sarebbe opportuna anche da noi, ancora di più adesso che si assiste ad una “corsa all’oro verde” da parte di molti privati, che spaventati dalle possibili penurie di elettricità e di gas ipotizzate per il prossimo inverno, decidono di acquistare stufe a legna e legna da ardere.
Sicurezza di approvvigionamento a livello svizzero: come siamo messi con l’energia del legno?
Andreas Keel, direttore dell’associazione nazionale Energia legno Svizzera ha evidenziato come la situazione sia piuttosto tesa anche sul mercato del legno da energia, in particolare per il pellet, per il quale oltre ai recenti aumenti di prezzo per il prossimo inverno non sono escluse possibile penurie nella fornitura, anche se naturalmente le ditte del ramo stanno facendo il possibile per aumentare la produzione, anche indigena.
Va comunque sottolineato che anche con il prezzo attuale il pellet rimane concorrenziale rispetto all’olio, al gas e all’energia elettrica. Pure a livello di legno in pezzi, usato tipicamente in stufe, caminetti e caldaie a caricamento manuale, si è assistito ad un aumento dei prezzi, anche se più contenuto, dovuto all’enorme aumento della domanda e alla necessità di rifornire rapidamente sia i clienti abituali, che però acquistano quantitativi maggiori, che nuovi clienti spaventati dalla crescita del prezzo di olio, gas ed elettricità.
Per contro, per quanto riguarda il cippato, gli aumenti del prezzo sono contenuti e spiegabili molto bene con l’evoluzione del prezzo dei carburanti usati per esempio nei macchinari forestali. Aumento peraltro in genere regolati da un’indicizzazione usata da tempo a livello nazionale. Complessivamente, il direttore di Energia legno Svizzera ha evidenziato come in Svizzera considerando il potenziale ragionevolmente disponibile l’uso della legna a scopo energetico potrà ancora aumentare del 26%.
Keel ha peraltro ricordato che non va trascurato il principio del cosiddetto uso a cascata: gli assortimenti di legno pregiato (legname d’opera) devono in primis essere valorizzati come materia prima nelle costruzioni, fissando così importanti quantità di CO2 per molti decenni, e solamente in seguito entrare nel circuito energetico.
Ticino, grande “giacimento di oro verde”
Uno degli interventi più attesi era senz’altro quello di Roland David, capo della Sezione forestale cantonale, che ha presentato i primi dati di un monitoraggio volto a conoscere la quantità realmente utilizzata di legname da energia proveniente dai boschi del Ticino e di metterla in relazione con il potenziale effettivamente disponibili, considerando le varie limitazioni ed il principio della sostenibilità.
Il risultato è incoraggiante e rassicurante. In pratica, da questa prima indagine è emerso che i boschi del nostro Cantone sono in grado di fornire un quantitativo di legno da energia che è quasi il doppio rispetto all’utilizzo attuale, senza fare concorrenza a utilizzi più pregiati e considerando anche un’eventuale produzione locale di pellet.
A titolo di paragone è utile sapere che già oggi, il volume di cippato proveniente dai nostri boschi che alimenta le centrali termiche esistenti fa risparmiare ogni anno l’equivalente di 7.5 milioni di litri di olio da riscaldamento o 7.5 milioni di metri cubi di gas. La notizia sul potenziale ancora inutilizzato è molto positiva soprattutto per quanto riguarda appunto il cippato, il combustibile indigeno, rinnovabile, rispettoso del clima e dal prezzo molto stabile oltre che conveniente, adatto a produrre e distribuire calore su grande scala per interi quartieri tramite le reti di teleriscaldamento.
È utile ricordare che di recente Città, Comuni, Cantoni e Confederazione hanno firmato una carta per l’accelerazione del potenziamento delle reti termiche*. In parole povere, gli enti pubblici ed i promotori privati che in Ticino stanno pensando di realizzare nuovi teleriscaldamenti a cippato possono stare decisamente tranquilli per quanto riguarda il rifornimento futuro di materia prima.
Crisi energetica: la filiera bosco-legno-energia c’è
Naturalmente, come affermato dal presidente dell’AELSI sig. Dino Giordani, da sola l’energia del legno non può rispondere completamente alle attuali esagerate aspettative di risolvere dall’oggi al domani le questioni della pericolosa e costosa dipendenza da fonti energetiche fossili provenienti dall’estero. Ma può dare un contributo decisamente importante, soprattutto in Ticino, il Cantone svizzero con il maggiore tasso di boscosità.
* Vedi https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documen-tazione/comunicati-stampa.msg-id-89991.html
Claudio Caccia,
Segretario AELSI