Tra i primi 10, la Danimarca si aggiudica il primo posto, mentre gli Stati Uniti, al secondo posto, devono cedere il primato per la prima volta dal lancio della “IMD World Digital Competitiveness Ranking” nel 2017. La Svezia rimane al 3° posto, Singapore migliora di una posizione (4° posto) e anche i Paesi Bassi salgono di una posizione, passando al 6° posto.
La Svizzera fa progressi
L’ascesa della Svizzera nella classifica è dovuta alla sua buona performance nel fattore conoscenza, che il World Competitiveness Center definisce come “il know-how necessario per scoprire, comprendere e sviluppare nuove tecnologie”. Questo fattore è una delle tre categorie principali in base alle quali i ricercatori classificano i risultati degli studi. Gli altri due fattori sono la redditività futura e la tecnologia.
Il primo posto nella classifica delle conoscenze
La Svizzera si colloca tra le prime 10 economie per tutti i sottofattori della conoscenza, posizionandosi al 2° posto per i talenti, all’8° per la concentrazione scientifica e all’8° per l’istruzione e la formazione.
Nell’area della tecnologia, la posizione della Svizzera rimane invariata per i sottofattori capitale (12° posto) e quadro tecnologico (11° posto), mentre il quadro normativo è leggermente migliorato rispetto all’anno precedente (2022: 8° posto vs. 2021: 9° posto).
La Svizzera deve recuperare il ritardo
La classifica indica chiaramente che le competenze digitali della Svizzera devono essere migliorate: la disponibilità di competenze digitali è valutata meno positivamente dai manager rispetto a un anno fa; questo criterio è sceso al 18° posto (dall’11°).
Anche nel caso dei laureati in scienze naturali (26° posto), delle donne laureate (30° posto) e del numero di ricercatori (31° posto), la produttività della R&S misurata in base al numero di pubblicazioni (35° posto) rimane relativamente bassa, nonostante i miglioramenti nella maggior parte di queste aree.
Nel complesso, i risultati fanno luce sui fattori che rendono più facile per i governi e il settore privato proteggere le proprie capacità di infrastruttura digitale da attacchi informatici, dicono gli esperti. Mostrano inoltre come ciò promuova l’adozione e la diffusione delle tecnologie digitali.
La Svizzera si colloca al 27° posto su 63 in termini di capacità di cybersecurity del governo, al 15° posto in termini di importanza della cybersecurity per i manager (“In che misura la cybersecurity viene affrontata adeguatamente dalle aziende?”), al 18° posto in termini di eParticipation e al 16° posto in termini di eGovernment (fornitura di servizi governativi online per aumentare l’accesso e l’inclusione dei cittadini).
Per Marc Walder, fondatore dell’iniziativa di digitalswitzerland “L’ambizione di digitalswitzerland è quella di fare della Svizzera un luogo leader dell’innovazione digitale. Il fatto che la Svizzera sia riuscita a salire al 5° posto nella classifica globale della competitività digitale dimostra che il nostro Paese rimane forte. Allo stesso tempo, questa classifica globale ci fa capire dove il nostro Paese deve migliorare”.
Arturo Bris, direttore del World Competitiveness Center dell’IMD, afferma: “La Svizzera si sta avviando a diventare una nazione digitale pienamente sviluppata, con infrastrutture e normative digitali soddisfacenti, governance dei dati e atteggiamenti digitali. Tuttavia, un fattore chiave di successo per il futuro sarà l’attuazione di un programma di identità digitale nel Paese. I primi in classifica, come Danimarca e Singapore, sono già all’avanguardia in questo senso”.
“Il vantaggio principale di queste classifiche è che ci permettono di identificare gli aspetti in cui c’è ancora molto margine di miglioramento. In questo modo, oltre al suo importante ruolo nella formazione dei laureati svizzeri, l’EPFL continua a contribuire all’inclusione delle donne nell’istruzione e nella ricerca scientifica”, spiega Martin Vetterli, Presidente dell’EPFL.