La Signora Ruedin Rüsch è sicuramente un esempio della professionalità e dell’operosità ticinesi. Identificare ed investire in nuove aziende o addirittura in idee significa credere nel lavoro altrui e nella propria preparazione e istinto. Per questo motivo abbiamo deciso di raccontare a voi lettori questa esperienza.
Ci racconterebbe di cosa si occupa?
Ho fondato la mia prima azienda nel 2011 e successivamente ho co-fondato Privilège Ventures: una società svizzera di venture capital autorizzata da FINMA. Mi occupo quindi di venture capital dal 2016: investo in giovani aziende innovative, principalmente in Svizzera, e le aiuto a crescere fino a renderle appetibili ad aziende più mature che sono interessate a comprarle per la loro tecnologia. Siedo in diversi consigli di amministrazione, per lo più legati alla mia attività.
Potrebbe descrivere cosa si intende per “venture capital” e perché, secondo Lei, è importante in un’economia?
Il venture capital si riferisce all’investimento in aziende ancora molto giovani, a volte costituite da poco, spesso nate all’interno delle università, che per potersi sviluppare necessitano di capitali da parte di investitori esterni alla compagine dei soci fondatori. Propriamente si parla di venture capital quando l’investimento è rivolto ad aziende ad elevata connotazione innovativa, tecnologica e/o scientifica, con un elevato potenziale di crescita. A fronte di questo potenziale di rendimento vi è anche un rischio maggiore rispetto ad aziende già consolidate e stabili. Dovete pensare al venture capital come a quell’investimento che vi permette di partecipare all’economia reale: sapete esattamente dove i vostri soldi vengono investiti e contribuite in maniera diretta allo sviluppo di innovazioni che hanno un impatto sulla vita umana, sull’ambiente o sul benessere in generale. Grazie al venture capital permettiamo che delle idee innovative possano svilupparsi e diventare prodotti o servizi utili all’economia. Tutto questo con un diretto impatto sulle economie locali dove vengono creati posti di lavori e un indotto.
Cosa si sente di suggerire ai giovani, agli imprenditori e alla politica per far sì che i primi possano essere attratti dal Territorio Ticinese, i secondi possano investire e la politica possa supportare giovani e imprenditori?
Ai giovani dico di essere più audaci ed ambiziosi: di seguire i propri sogni e di perseguire i progetti. Penso che i giovani di oggi abbiano un potenziale enorme, sono più svegli, veloci e brillanti. Forse anche grazie al fatto che viviamo in un mondo interconesso a livello globale, hanno la possibilità di essere sollecitati da fonti diverse. Per poter attirare, ma soprattutto trattenere, giovani in Ticino è necessario che un intero sistema si muova in maniera coordinata e con un unico obiettivo: la crescita del territorio con i giovani al primo posto. In fondo tutto gira intorno a questo. I giovani sono il futuro: sono i futuri imprenditori e politici. Se un territorio non è capace di attirarli e di trattenerli nel medio-lungo termine si impoverisce. Per attirarli è necessario che abbiano la possibilità di fare impresa, che si crei un contesto di scambio e interscambio tra il mondo universitario, quello imprenditoriale e quello politico. Per far sì che all’interno delle università nasca la voglia di fare impresa è necessario stimolare. Anche a livello logistico, poter mettere nella stessa zona i centri universitari e i parchi di innovazione è fondamentale. A questo si deve aggiungere la volontà di chi imprenditore lo è già di investire nelle nuove generazioni e nei loro progetti. Solo creando un ecosistema si può incentivare quel dialogo che incoraggia e modella la forma mentis che nutre lo spirito imprenditoriale e porta al successo.
Trova che l’offerta formativa in Ticino, in merito al suo settore, sia adeguata o si sentirebbe di proporre qualcosa?
Direi di no. Non esistono ad oggi dei corsi dedicati al tema e non esistono acceleratori o incubatori di fama mondiale sul territorio. Sicuramente negli atenei locali ci sono diversi corsi di imprenditorialità e al loro interno si sta cercando di dare sempre più spazio anche a questo tema, ma sicuramente c’è ancora molto da fare. Privilège Ventures, quale società di venture capital con sede a Lugano, insieme ad altri soci fondatori, ha appena lanciato un nuovo progetto no-profit proprio a sostegno dell’educazione nel venture capital: Privilège Student Ventures. Si tratta di un programma di 9 mesi rivolto a studenti universitari in Ticino e in Lombardia durante il quale da un lato vengono forniti gli strumenti e i mezzi per capire cosa significa essere un “venture capitalist” e un imprenditore e dall’altra vengono forniti dei capitali per poter investire nelle migliori idee che escono dai centri universitari. Il possibile ritorno economico di questi investimenti verrà reinvestito in nuovi progetti e continuerà a circolare nell’economia a sostegno dello sviluppo futuro. L’iniziativa è appena partita e abbiamo ricevuto in poche settimane oltre 60 candidature per 12 posti disponibili. Direi che questo denota un forte interesse al tema da parte degli studenti dei vari atenei.
Come vede il futuro del Territorio Ticinese?
Da ottimista che sono risponderei un futuro in crescita e roseo. Nella realtà credo che il Ticino abbia agito troppo lentamente ai cambiamenti nel mondo finanziario perdendo anni preziosi in cui avrebbe potuto sfruttare meglio le proprie risorse per costruire una nuova fase di sviluppo. Parlando del mio settore, credo che il Ticino potrebbe essere una regione ideale in cui creare un ecosistema forte. Abbiamo delle buone università, dei centri di ricerca importanti e riconosciuti a livello mondiale, abbiamo aziende di respiro internazionale presenti sul territorio e abbiamo una collocazione geografica ideale.
Tutte le premesse ci sono, quindi anche l’opportunità; sta tuttavia al sostegno della politica, insieme alla classe imprenditoriale, di capire che solo investendo nel futuro, nell’innovazione e nelle nuove generazioni sarà possibile ottenere questo riconoscimento. Mi pare che diverse cose si stiano muovendo nella giusta direzione e quindi rimango fiduciosa.