Siamo circa a metà del suo anno da Presidente del Governo. Che mesi sono stati per lei?
Sono stati mesi normali; diciamo che è la mia seconda esperienza da Presidente e anche in quel caso si trattava dell’ultimo anno di legislatura, sono perciò consapevole che è un periodo particolare all’interno di una legislatura che volge al termine, quindi non è più momento di dare grandi impronte ad una legislatura, sono anche tempi difficili al di là delle semplici questioni istituzionali, direi che le preoccupazioni non mancano.
Cosa si aspetta per i prossimi 6 mesi?
Sono i mesi prima delle elezioni, quindi mi aspetto un accentuarsi della campagna elettorale, come è normale che sia, e una minor attività della politica.
Di recente il Governo ha licenziato il messaggio sul Preventivo che prevede 79.5 milioni di rosso, con l’incognita BNS. Siete stati, come sempre, prudenti il giusto oppure questa volta i dubbi sono maggiori degli anni precedenti e rischiamo davvero di avere una perdita più importante?
Abbiamo fatto quello che fa la maggior parte dei cantoni svizzeri nei propri bilanci, ossia stimare le quote della Banca Nazionale. Purtroppo la questione non è la nostra attitudine alla prudenza, ma una volatilità della situazione diventata paradossale, la Banca Nazionale passa veramente da un estremo all’altro e non conosce quella stabilità che dovrebbe dare ai Cantoni con i suoi riversamenti, benché esista un’importantissima riserva distribuibile di oltre 100 miliardi.
Lei è Direttore del Dipartimento del territorio e quindi anche dei dossier ambientali. Non crede che in questo particolare periodo storico sarebbe più utile concentrare le risorse su altri aspetti più urgenti?
Questo è stato un anno di eventi climatici estremi, una siccità senza precedenti, in estate temperature assurde e bombe d’acqua, quindi credo che il tema sia più attuale che mai. Anche se in questo momento lo spettro di una guerra in Europa, che potrebbe ancora salire di livello, fa passare tutto il resto in secondo piano. Detto ciò, non possiamo smettere di occuparci e preoccuparci del pianeta quindi manteniamo i nostri sforzi, anzi li moltiplichiamo per cercare di decarbonizzare e di tendere a un futuro con una migliore qualità di aria e acqua.
Dobbiamo cercare di mitigare, per quanto possibile – ma non dipende solo da noi – gli effetti dei cambiamenti climatici. Continuiamo ad allestire una strategia di lungo termine e a metterla in pratica, accelerando ancora di più, se possibile e alla luce della crisi energetica attuale, gli sforzi nei settori energetici sostenibili.
La mobilità in Ticino è uno dei problemi fondamentali che neppure l’arrivo di AlpTransit ha migliorato in modo sostanziale. Non si aspettava qualche auto in meno sulle strade e più passeggeri sui treni?
Si, me l’aspettavo, prima però dell’avvento del Covid quando è diventato un problema condividere gli spazi stretti; umanamente ho sempre detto di capire chi ha questi timori, comprendo l’utilizzo individuale di un mezzo di trasporto. Sono persuaso che un trasporto pubblico competitivo e di qualità saprà attirare a sé sempre più fruitori.
Veniamo alla corsa per il Consiglio di Stato. Nell’intervista dello scorso novembre ci aveva anticipato che le sarebbe piaciuto poter concludere qualche progetto, lasciando aperta la porta alla sua ricandidatura. Cosa che ha poi confermato nei mesi scorsi. Se dovesse venire rieletto, quali sono i progetti che le piacerebbe portare a termine?
Tutti. Avevo già indicato a suo tempo, rispondendo a questa domanda, tre obiettivi prioritari: il PUC di Valera che è stato raggiunto, la licenza di prima istanza per il Tram Treno e il progetto definitivo per la Circonvallazione Agno-Bioggio. Diciamo che in generale i grandi progetti infrastrutturali che richiedono così tanto tempo – e ce ne sono altri, l’A2-A13, la Galleria di Moscia, le infrastrutture ferroviarie, tutti questi grandi progetti che richiedono così tanta energia – sono anche quelli che segnano in positivo e in negativo l’attività di un Direttore del Dipartimento del territorio e quindi su questi progetti la tensione è sempre alta, le aspettative anche, la volontà di portarli avanti deve essere veramente forte e da questo punto di vista il mio impegno continua ad esserci.
Ci sono anche altri progetti minori, chiamiamoli secondari, che sono comunque interessanti e che di tanto in tanto si riescono a portare avanti. Trovare una soluzione al riciclaggio delle plastiche mi darebbe soddisfazione. Così come investire maggiormente nelle energie rinnovabili.
Questa è una rivista che si rivolge alle PMI, che sono un po’ la spina dorsale della nostra economia. Che cosa si sente di augurare e promettere alla spina dorsale del Ticino?
Siamo perfettamente consapevoli che il nostro compito è anche quello di garantire le condizioni quadro necessarie per lo svolgimento di un’attività economica indipendente e favorire una sana imprenditorialità.
Ci siamo sempre impegnati per avere un Governo stabile, per garantire l’affidabilità di servizi e istituzioni, mantenere un quadro fiscale ragionevole. E continueremo a farlo proprio perché consapevoli dell’importanza dell’impresa; noi (Governo) siamo rimproverati di essere bravi a spendere i soldi dei cittadini, ma siamo anche ben consapevoli che se non vi è creazione di profitto o creazione di ricchezza le equazioni non tengono.
Claudio Zali,
Presidente del Governo ticinese