EMME è un’azienda attiva in Ticino da più di 30 anni. Quali sono state le tappe più importanti della vostra storia?
Ho creato l’azienda il 9 luglio 1991 letteralmente nel garage di casa. All’inizio mi occupavo di installazioni audio e luci per i locali notturni in Ticino e nei Grigioni (in particolare a St. Moritz). Nel 1994 ho realizzato l’intero impianto tecnico per l’allora discoteca Titanic di Grancia. Fu il progetto più grande nel Cantone fino a quel momento e quel punto mi resi conto che non c’erano più locali da attrezzare; decisi quindi di cambiare direzione e di investire negli impianti professionali audio e luci a noleggio. Da quel momento è iniziata l’attività che portiamo avanti ancora oggi. L’azienda, come detto, è nata a casa mia. Ma il primo vero passo è stato il trasferimento della sede operativa a Comano. In seguito, ci siamo trasferiti a Massagno e quindi siamo saliti a Camorino dove, insieme a K-Sound ed Electronic Studio 84, abbiamo creato il gruppo di lavoro TI Service. Nel 2001 sono infine tornato nel Luganese e più precisamente a Bioggio, la nostra attuale sede.
Oggi l’azienda come è strutturata?
Abbiamo una quarantina di dipendenti di cui sei apprendisti (uno nella logistica, quattro come operatori di palcoscenico e uno come elettronico multimediale). La nostra sede è composta da un capannone di 2mila metri quadrati. Possiamo inoltre contare su un bilico, tre camion e cinque furgoni oltre ad altri veicoli più piccoli per il trasporto di personale.
Voi siete operativi nel settore degli eventi che è stato uno dei più colpiti dalla pandemia. Come ne siete usciti? Gli aiuti statali sono stati sufficienti?
Il fatto che esistiamo ancora significa che ne siamo usciti e questa è già una gran bella notizia. Gli aiuti statali sono stati utilissimi, rapidi e importanti. Ma non sarebbero stati sufficienti per mantenere l’intera struttura aziendale se non avessimo reagito all’avversità. Ecco perché, negli anni della pandemia, ci siamo dovuti reinventare. Se da un lato abbiamo dovuto contenere i costi, d’altro lato abbiamo creato eventi online che hanno visto la partecipazione di 2-3mila persone tutte collegate via streaming. Quindi, dopo uno sconforto iniziale, ci siamo rimboccati le maniche e siamo andati avanti in un nuovo modo e ciò ha permesso di arrivare ad oggi senza troppi affanni.
Come è ripresa l’attività dopo questi due anni difficili?
Lo scorso anno l’attività è ripresa con un’euforia generale e forse anche esagerata. Dopo i patemi d’animo causati dalla pandemia abbiamo avuto quelli legati alla domanda esageratamente elevata. Da aprile fino a fine anno è stato un periodo incredibile, dove le richieste di lavoro sono state addirittura superiori rispetto al periodo pre-pandemico e abbiamo dovuto gestire una quantità enorme di eventi. Durante la pandemia qualche nostro collaboratore ha comprensibilmente preferito prendere altre strade professionali e questo ha provocato una mancanza di personale. Un problema conosciuto da tutto il settore sia a livello ticinese sia a livello nazionale. Ecco perché, con l’inizio dell’anno scolastico, abbiamo deciso di puntare su un numero maggiore di apprendisti da formare per poter affrontare il cambio generazionale a cui inevitabilmente dovremo incorrere nel corso dei prossimi anni.
Quali sono i punti di forza dell’azienda?
Professionalità, flessibilità, disponibilità e un approccio vicino al cliente. Un rapporto che oserei dire genuino, informale e alla mano. Teniamo molto all’aspetto collaborativo per dare risposte alle varie esigenze e richieste che ci vengono fatte.
Quali sono i lavori più importanti ai quali avete partecipato negli ultimi anni?
Sicuramente citerei l’organizzazione degli impianti audio e luci della caduta dell’ultimo diaframma della galleria di base del San Gottardo. Così come tutti gli altri eventi realizzati in galleria Alptransit. Ma curiamo manifestazioni di richiamo come Locarno on Ice, Rabadan, Sportissima, Blues To Bop, Music on Ice, le scenografie tecnologiche di diversi programmi della RSI (come ad esempio +3 gradi e Data Land), il concerto di Bocelli a Locarno, ecc. Inoltre, organizziamo le manifestazioni internazionali della Red Bull che vengono svolte sul territorio svizzero.
E quelli previsti per quest’anno? Che 2023 sarà?
Abbiamo già un calendario ricco di eventi. Tra quelli già noti ci sarà ancora Estival Jazz, Castle On Air, Festate, un concerto al LAC con Salmo, Blues To Bop, il Sun Valley a Malvaglia per citarne solo alcuni open air ai quali si aggiungeranno diversi eventi privati e aziendali di cui non posso ancora parlare.
Fare previsioni per il 2023 è difficile ma speriamo di non superare troppo i livelli di lavoro dello scorso anno perché in taluni momenti eravamo al limite delle energie e delle risorse. È comunque importante aggiungere che, rispetto allo scorso anno, ci stiamo organizzando adesso e di conseguenza saremo pronti per ogni evento che aiuteremo a costruire.
Michele Alvarez,
Direttore di EMME SA
www.emme.ch