Il giardino rigoglioso, le facciate color ocra e il cielo azzurro fanno da perfetta cornice al Grand Hotel Villa Castagnola: un raffinato luogo di pace e tranquillità che coniuga lo splendore di un’epoca passata con il calore e il comfort di una dimora privata e un’accoglienza di altissimo livello. Adagiato sulle rive del Lago di Lugano e immerso in un parco subtropicale, questo magnifico resort 5 stelle è un piccolo paradiso.
Nell’elegante «Salone del Camino», Ivan Zorloni, General Manager del Villa Castagnola, controlla i preparativi per un banchetto. Tavoli addobbati a festa, bicchieri immacolati e posate scintillanti: tutto è già pronto. Ma a catturare lo sguardo nella sala è un imponente camino secolare in pietra naturale, che un tempo riscaldava una villa del Mendrisiotto. «Purtroppo non basta più per soddisfare il nostro attuale fabbisogno di calore», scherza Zorloni. Anche il riscaldamento esistente, costituito da quattro attempate caldaie a gas, ciascuna con una potenza di 250 chilowatt, aveva raggiunto i suoi limiti. L’impianto era inoltre stato deteriorato da perdite di acqua e andava perciò sostituito.
Risanamento gestito dal direttore
La questione è stata affrontata con la messa a punto di un nuovo progetto per l’intera produzione di calore e freddo. Ivan Zorloni si è occupato di persona e a fondo della ridefinizione degli impianti tecnici, cosa alquanto straordinaria per un direttore d’albergo. «Volevamo ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 e il consumo di gas, ma il nuovo impianto doveva funzionare perfettamente sin dall’inizio. Come albergo a 5 stelle non possiamo infatti permetterci di rimanere senza riscaldamento e acqua calda, perché significherebbe chiudere l’attività con un conseguente danno non solo economico, ma anche di immagine», sottolinea Ivan Zorloni. Ecco perché conosce ogni singola valvola e ogni singolo tubo dell’impianto. Il che è tutto dire.
Il nuovo progetto è stato elaborato con estrema cura e messo in atto nel 2019. «In occasione del 135° anniversario volevamo proiettare la struttura verso un futuro più sostenibile», spiega Zorloni. Gli investimenti negli impianti tecnici non sono stati da poco. Alla produzione di acqua calda e al riscaldamento delle piscine non provvedono più le caldaie e gas, bensì una termopompa industriale. Secondo Zorloni, questo consente di ridurre le emissioni di CO2 di oltre 100 tonnellate l’anno.
Gas e ghisa
La centrale termica dell’albergo è perciò deputata «solo» ancora alla produzione di calore ambiente. La storica struttura ampliata negli anni si mostra anche nella distribuzione del calore: nei tre piani inferiori sono ancora in funzione numerosi termosifoni in ghisa. Sono perciò richieste temperature di mandata elevate che non permettono di rinunciare ai vettori energetici fossili. La sostituzione delle caldaie è stata affidata alla Acqua Tre Service Sagl di Lugano. «Dal lato tecnico, il progetto era semplice perché abbiamo dovuto unicamente adattare le condotte alla nuova caldaia, mentre il resto dell’impianto è rimasto invariato», afferma il titolare Davide Rochira.
Per ridurre al minimo i tempi di intervento ed evitare rischi, si è deciso di scaglionare l’installazione. Nel 2019 sono state sostituite le prime due delle quattro vecchie caldaie con una TRIGON XL 500 di Elco. Il risanamento si è svolto senza intoppi, per cui nel 2020 anche le altre due caldaie hanno ceduto il posto a una TRIGON XL 570. La centrale tecnica dell’albergo è piuttosto piccola e vi si accede soltanto dal garage sotterraneo tramite una rampa molto stretta e ripida. «Grazie alla lunga e ottima collaborazione con i tecnici di ELCO abbiamo potuto smontare le caldaie, portare tutti i componenti nella centrale e in seguito assemblarli. Questi lavori sono stati eseguiti rapidamente e non ci sono stati problemi», ricorda Davide Rochira.
Basse emissioni
Luca Venzin, consulente di vendita alla Elco, aggiunge: «Le caldaie TRIGON XL hanno una struttura molto semplice che facilita la manutenzione. Per lo smontaggio e il montaggio bastano pochi gesti. Il trasporto in loco risulta così enormemente agevolato. Un grande vantaggio è dato anche dalla tecnologia HEX3 sviluppata da Elco, che riduce al minimo le emissioni di ossidi di azoto. Questo è reso possibile dalla geometria dello scambiatore in acciaio inossidabile, che secondo Elco è quattro volte più resistente alla corrosione dell’alluminio».
«La tecnologia HEX3 garantisce una grande longevità, un rendimento costante e di riflesso un’alta efficienza», sottolinea Stefano Badiali, direttore regione sud e membro della Direzione di Elco Svizzera. «Nella zona superiore la temperatura dei fumi viene abbassata il più rapidamente possibile sotto i 1000 gradi centigradi, processo che consente di ridurre la formazione di ossidi di azoto. Nella zona centrale la temperatura viene invece mantenuta il più a lungo possibile sopra i 600 gradi centigradi, in modo da avere una formazione minima di monossido di carbonio (CO). La zona inferiore, infine, è costruita per garantire una trasmissione del calore ottimale, al fine di sfruttare al massimo la condensazione dei gas combusti», spiega Badiali.
Solido e affidabile
Il nuovo impianto è ormai in funzione da oltre tre anni. «Siamo soddisfatti, non ci sono mai stati problemi. Le due caldaie al posto delle quattro precedenti hanno ridotto anche le spese di esercizio e manutenzione», afferma Ivan Zorloni. In inverno è richiesto circa il 70% della potenza installata, mentre in estate rimane in funzione una sola caldaia.
Davide Rochira, da molti anni installatore di fiducia della struttura, si rallegra a sua volta del progetto andato a buon fine: «Villa Castagnola è uno degli alberghi più belli e prestigiosi di Lugano. Proprio come tutto il personale, anche noi tecnici della costruzione dobbiamo offrire un servizio preciso e puntuale per evitare intoppi. Grazie all’ottima preparazione e progettazione siamo riusciti a eseguire il risanamento in modo ineccepibile e anche in futuro potremo continuare a lavorare per il nostro cliente di lunga data.»
UN ALBERGO DI LUNGA TRADIZIONE
Da quasi 140 anni il Grand Hotel Villa Castagnola a Lugano offre un’accoglienza di altissimo livello. Costruita nel 1880 come residenza di una nobile famiglia, la maestosa villa è stata trasformata pochi anni dopo in un albergo e nel 1910 ampliata con due ali a due piani. Nel 1964 è stato aggiunto il terzo piano, seguiti dal quarto e dal quinto nel 1984. Il pavillon è invece della fine degli anni ‘80. Da allora non sono più state apportate sostanziali modifiche a questo edificio di grande fascino.
Prima della pandemia, il segmento business garantiva circa il 60% del fatturato, mentre la parte restante ricadeva sul segmento vacanze. La pandemia non ha solo scosso il settore alberghiero svizzero, ma ne ha anche cambiato le strutture nel lungo periodo. «Il settore business non diventerà mai più importante come prima. Con un quarto di clienti business e tre quarti di clienti privati abbiamo ora trovato un nuovo equilibrio», afferma il General Manager Ivan Zorloni. Nel biennio 2021-2022, in netta ripresa, è stato possibile compensare le perdite dovute alla pandemia. Il Villa Castagnola rimane chiuso il mese di gennaio per poter eseguire i numerosi e continui interventi di risanamento. Il prossimo progetto prevede la sostituzione di tutte le condotte dell’acqua calda e fredda dell’albergo.