La vita è bella quando tutti stanno bene… A volte bastano pochi secondi o un attimo di distrazione per provocare un infortunio e stravolgere l’esistenza di una persona. In seguito, per riconquistare la vita e ritornare nel mondo professionale possono trascorrere mesi o anni.
Aiutare le persone infortunate a ritrovare la quotidianità e il mondo del lavoro è un aspetto fondamentale per la Suva. Alcuni studi dimostrano che, dopo sei mesi di incapacità al lavoro, la possibilità di riabbracciare la professione si riduce della metà. Per questo è importante che le persone infortunate possano rientrare al lavoro il più presto possibile.
Oltre il 90% torna al lavoro
Nella cerchia dei propri assicurati, lo scorso anno la Suva ha registrato oltre 250’000 infortuni con un’incapacità al lavoro superiore ai tre giorni. I giorni di incapacità lavorativa sono stati in media 43. L’80% delle persone infortunate era di sesso maschile, il 20 per cento femminile. L’età media era di 41 anni. La maggior parte delle persone lavorava nel settore edile, in aziende commerciali e magazzini nonché nel prestito di personale. Le lesioni più frequenti erano fratture, distorsioni o contusioni e riguardavano in particolare ginocchia, caviglie, dita e spalle.
Il 92% delle persone infortunate ha potuto riprendere la propria attività e ha necessitato solo temporaneamente di un sostegno finanziario e/o di una consulenza. Il tasso di reinserimento della Suva si mantiene quindi a un livello elevato. In media, circa il 90% delle persone infortunate ha ripreso a lavorare.
Indennità giornaliere dal terzo giorno dopo l’infortunio
In caso di incapacità al lavoro, le persone colpite percepiscono dal terzo giorno dopo l’infortunio un’indennità giornaliera pari all’80% del loro ultimo salario lordo. La durata massima di percezione non è sottoposta a limitazioni: fintanto che lo stato di salute non è stabile, le indennità giornaliere vengono versate. Nel 2022 la Suva ha corrisposto in media 6200 franchi di indennità giornaliera per caso, per un totale di 1,54 miliardi di franchi. Questa cifra è superiore a quanto la Suva ha versato per le spese di cura complessive destinate alle cure mediche e terapeutiche dei suoi assicurati (1,14 miliardi di franchi).
«Le indennità giornaliere della Suva sono importanti prestazioni temporanee per assicurare il sostentamento delle persone infortunate e sgravare i datori di lavoro, poiché viene meno l’obbligo di continuare a versare il salario. La Suva fornisce così un contributo significativo alla sicurezza sociale e alla piazza produttiva svizzera» spiega Barbara Ingold Boner, responsabile dell’elaborazione dei casi alla Suva.
Di una reintegrazione riuscita beneficiano tutte le parti coinvolte, anche in ottica finanziaria: i minori costi per le indennità giornaliere e le rendite si traducono infatti in riduzioni dei premi per tutti gli assicurati della Suva.
Regina Pinna-Marfurt,
Comunicazione d’impresa e portavoce