Sono due estremi che la pubblica opinione post pandemica ormai intende come interdipendenti. L’odierno universo di portatori di interessi sociali, gli stakeholders, grazie alla comunicazione tramite le reti sociali si è ampliato e livellato ed ora include consumatori, investitori, mondo industriale, analisti finanziari, opinionisti, ed inevitabilmente anche i media, che tramite le breaking news riportano le priorità economiche e l’accertamento costi-benefici di quanto-come-dove viene prodotto ma senza pronosticare le evoluzioni a lungo termine di ciò che fa notizia.
In parallelo, e questo è l’elemento innovativo, sempre la pubblica opinione si è inoltre resa conto che, oltre alla fattura ambientale, in futuro dovrà confrontarsi con le conseguenze della esclusione di quegli interlocutori sociali, generalmente intesi come il sud del mondo, la cui odierna assenza non solo compromette la coerenza delle filiere appena riassunte, ma ne riporta ogni soluzione al punto di inizio.
Semplifichiamo il tutto, e sintetizziamolo: è arrivato il momento di conciliare ripresa economica, guidata dalla digitalizzazione, con gli ESG (Ecological-Social-Governance), l’equilibrio fra ambiente, economia e l’iniziativa delle pubbliche amministrazioni che ne coordina un progresso diffuso, equilibrato e condiviso.
Di questo, e d’altro ancora, si è occupato il recente convegno “ESG meets Blockchain Summit 2023”.
Assistito da un partenariato accademico con l’Istituto Sistemi Informativi e Networking di SUPSI, l’incontro ha richiamato a Lugano un selezionato gruppo di opinion-leaders internazionali, interessati dalla attrattività della Confederazione ed in particolare del territorio luganese come location per elaborare anche strategie digitali in ambito ESG.
A guidare la lista dei partners di questo Summit, fra i quali la Città di Lugano, il gruppo PWC Suisse, la Athena School of Management di Mumbai, che richiameremo fra breve, segnaliamo anche la Ticino Blockchain Technologies Association e lo Swiss Institute for Alternative Thinking della Professoressa Crenguta Leaua, avvocato di fama mondiale nel campo degli arbitrati internazionali, troviamo il Centro di Eccellenza ESG, associazione costituta nella città del Ceresio da due accademici molto noti tra gli addetti ai lavori.
A cominciare dal Professor Aditya Singh, condirettore dell’evento SUPSI.
È il direttore della Athena School of Management di Mumbai, fra i più accreditati centri di ricerca economico-scientifica dell’India, gigante economico e demografico prossimo ad imporsi nella scena internazionale rimpiazzando la Cina.
Quest’anno i media globali hanno dato ampio risalto alla presenza dell’India alla conferenza delle 20 maggiori economie mondiali, il G-20, oltre che alla partecipazione di quest’ultima al G-7, il gruppo delle nazioni ai vertici di questa classifica.
A consolidare il profilo internazionale di questo paese asiatico, troviamo anche il dinamismo del suo background economico, il cui PIL, la redditività della produzione industriale, supera l’aggregato di quello canadese, italiano e francese, e si accompagna ad un tasso di sviluppo che per il biennio 2023-24 il Fondo Monetario Internazionale-FMI ha previsto al 5.9%.
Ma torniamo al convegno SUPSI: perché altro nome conosciuto dagli addetti ai lavori, è il partner del Centro di Eccellenza ESG Lugano e condirettore del Summit presso la SUPSI, il Professor Marco Casanova, di cui nel nostro cantone si ricordano le attività a Berna del padre, Achille Casanova, già Vicecancelliere e portavoce del governo federale. Il Professor Casanova è accademico presso la Università di Berna e la FHNW di Olten, e consulente di amministrazioni pubbliche e private in tema di responsabilità reputazionali nell’ambito di iniziative di sviluppo sostenibile.
“Obiettivo di questo evento, previsto con cadenza annuale”, commenta il Professor Casanova, “è di avviare una piattaforma di dialogo sui temi ESG e Blockchain, ed in cui scienza, economia e pubblica amministrazione possono elaborare opinioni e priorità operative, in particolare su come le interazioni fra i due mega-trend ESG e Blockchain si traducono in un reciproco beneficio per i rispettivi ambiti operativi, ed elaborare una visione di sintesi fra opinioni e modalità di soluzione”.
Concorde nei termini e nelle prospettive è anche il Professor Aditya Singh: “nostro obiettivo”, ha osservato, “è di avviare a Lugano, in occasione del Summit e grazie all’intervento di esperti internazionali, una piattaforma per lo scambio di competenze e proposte attraverso un dibattito multisettoriale, e di concentrarci su obiettivi di cui tra dodici mesi esamineremo i risultati nell’ESG meets Blockchain Summit 2024 – Lugano”.
In aggiunta, “le attività ESG” ha ricordato ai media il Direttore della Athena School of Management di Mumbai, ”in Svizzera trovano un ambiente favorevole. Ad esempio, gli opinion leaders delle iniziative ESG sono basati in Europa, e la Svizzera si distingue per essere un ecosistema tendenzialmente favorevole alle attività innovative”.
Nel medio termine, secondo l’opinione dell’accademico indiano, il mondo finanziario, e di conseguenza anche quello elvetico, per tradizione uno dei centri di gravità della finanza mondiale, inizierà a prendere in considerazione anche settori come “climate debts e clean finance, traducendo gli obiettivi ESG in possibilità di investimento”.
Questa diversificazione degli investimenti verrà anche a beneficiare della “espansione delle competenze tecniche” digitali recentemente promosse tramite il Plan-B dalle autorità municipali della città del Ceresio.
“Sono questi i presupposti”, ha inoltre concluso il Professor Singh, “che ci hanno convinto che l’ecosistema luganese è favorevole a quella convergenza fra ESG e blockchain cui il gruppo di studio della nostra associazione sta lavorando”.
Non resta che salutare positivamente le proposte degli opinion leaders riunitisi a Lugano per utilizzare anche le capacità informatiche di ultimissima generazione al fine di contribuire a riequilibrare il dialogo fra sviluppo economico e climatico.
Al riguardo, se ne potrebbe sintetizzare in tre punti l’importanza e l’urgenza.
Punto numero uno: che una soluzione si debba trovare lo ha ricordato il protrarsi di una insopportabile ondata di calore abbattutasi anche sul continente europeo nel corso della estate 2023.
Punto numero due: è altrettanto urgente riposizionare, aggiornandoli e digitalizzandoli, gli attuali modelli di produzione, di consumo, di utilizzo oltre che di verifica delle risorse disponibili nel nostro pianeta.
Punto numero tre: lo abbiamo già esposto al punto uno.
Andreas Grandi
www.esgcenter.ch