L’idea nasce dalle note piccole case di legno e rifugi appartati, utilizzati nei paesi scandinavi per ritirarsi nella natura. Heima ha sviluppato cabine modulari prefabbricate che integrano un sistema di pareti brevettato che si adatta a qualsiasi luogo. Le cabine offrono tutti i comfort che ci si aspetta nel segmento dell’ospitalità di lusso, offrendo allo stesso tempo un tocco unico: grazie all’applicazione di un solo strato di vetro, che separa lo spazio abitativo dall’habitat circostante, non vi è nessuna barriera tra gli ospiti e gli elementi naturali quali la pioggia, il fango o il contatto con la fauna locale.
Queste soluzioni sono pensate per la costruzione di complessi, di residenze temporanee in aree incontaminate o di popups sostenibili per imprese o, ancora, possono essere una soluzione per valorizzare campeggi e zone montane periferiche, offrendo esperienze immersive in natura, con strutture provvisorie sia su ruote sia con fondamenta leggere. “L’obiettivo finale è quello di colmare il divario tra vita all’aria aperta e urbana, con un approccio dirompente, sostenibile e funzionale al benessere.” ci racconta Marco Antonio Caporale, cofondatore di Heima.
La startup è nata e cresciuta all’interno dell’incubatore dell’Ecole Hotelière de Lausanne, grazie agli incessanti sforzi creativi del suo giovane team esperto composto da Mark Tosi e Marco Antonio Caporale, per quanto riguarda l’aspetto dell’ospitalità, e dall’architetto Paolo Danesi per la progettazione. Alla base di Heima c’è l’estro dei fondatori italiani per il design e l’artigianato, unito alla precisione e all’attenzione per i dettagli dell’identità svizzera. “Heima produce edifici dall’aspetto essenziale, che sfumano i confini tra il resort e l’ambiente circostante e si inseriscono nelle comunità preesistenti” ci spiega Caporale, “tuttavia, non lasciatevi fuorviare solo dall’aspetto estetico, ma considerate anche i suoi valori autentici: oltre il 30% delle risorse dell’azienda sono infatti impegnate in attività di ricerca e sviluppo (per lo più basate sulla tecnologia green) che le consentono di assicurarsi un posizionamento unico nel mercato delle offerte sostenibili.”.
Heima ha così concepito un prodotto e un modello di business innovativo che si rivolge a proprietari terrieri, aziende, amministrazioni pubbliche o semplicemente investitori, a cui è affidato un luogo incontaminato e l’arduo compito di dover affrontare il difficile compromesso tra conservazione dei luoghi e investimento immobiliare. Ciascuna delle strutture turistiche di Heima è concepita come un ecosistema vivente unico, completamente progettato e preinstallato con cablaggio e impianto idraulico, in un solo giorno. “Per ottenere questo, utilizziamo materiali leggeri, senza cemento, con tecnologie pulite all’avanguardia e riciclabili, che consentono di ottenere delle infrastrutture che possono durare un secolo ma, allo stesso tempo, possono essere rimosse in poche settimane, senza lasciare alcuna traccia di deturpamento.” precisa Caporale.
I fondatori, con il loro progetto, sono determinati a sconvolgere il settore del turismo con una visione audace: rendere i viaggi all’aria aperta accessibili ai viaggiatori che amano il lusso, privilegiando al contempo il loro viaggio interiore e il rispetto della natura. Infatti, le costruzioni proposte vengono realizzate con materiali naturali al 100%, pesano la metà rispetto a costruzioni analoghe in legno, sono il 40% più efficienti dal punto di vista energetico e hanno una resistenza all’umidità del 90%, fino a 30 anni. Inoltre, queste costruzioni possono essere montante e smontate più di 50 volte, garantendo così un reciclo costante e una riduzione dello spreco di materiali. La politica modulare su misura arricchisce poi l’intera offerta, consentendo l’insediamento anche nelle località più remote.
Ma l’azienda non pensa unicamente alla costruzione di baite innovative, bensì si presenta sul mercato con un modello di business che va a risolvere le molteplici problematiche che si incontrano quando si intrapprende un progetto immobiliare. Heima risolve il problema della complessità di gestione di un progetto immobiliare in quanto ha sviluppato nel suo concetto un servizio completo che va dallo sviluppo del progetto in un’area incontaminata, alla costruzione delle cabine, al loro noleggio e all’intera gestione dell’hospitality successiva.
La startup ha una sede a Lugano ed è stata finalista in diverse competizioni per startup, tra le quali Boldbrain Startup Challenge, acceleratore ticinese, nel 2020, grazie al quale ha potuto affinare il suo progetto iniziale. In seguito è stata finalista al Mark Challenge di Montecarlo e al Future Hospitality Summit di Dubai. Attualmente sta lanciando i suoi primi progetti in Italia e in Svizzera. Nel canton Vaud con il Richemont group, per il quale ha disegnato delle strutture popups e curato l’offerta di accoglienza per i loro clienti VIP e in Val Verzasca con la vendita di tre cabine residenziali.
Fiorenza Trento, Resp. Marketing e comunicazione Fondazione Agire
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