Come Associazione imprese familiari (AIF Ticino) ribadiamo l’importanza di una riforma tributaria che ci riporti nella media svizzera. Tra i quattro pilastri che la costituiscono, uno ha un impatto diretto sulle realtà imprenditoriali familiari ed è legato alle imposte di successione e donazione. L’obiettivo è quello di riallineare le aliquote fiscali ticinesi a quelle degli altri cantoni della Svizzera e allo stesso tempo adeguare il sistema fiscale alle nuove realtà familiari, semplificando così il passaggio generazionale.
Per capire la necessità (e l’urgenza) di una riforma tributaria, basti pensare che per uno/a zio/a che lascia la propria azienda al/alla nipote (non consanguineo) che magari dirige già l’azienda da anni, si applica un’aliquota del 41%. In Svizzera, la media – non il cantone più competitivo – è ferma al 27%. Se a questo aggiungiamo il fatto che il 41% non è dovuto su mezzi liquidi presenti in banca ma sul valore dell’azienda, è facile capire che questo può mettere in forte dubbio una successione aziendale. Lo stesso succede per i partner consensuali, dove in Ticino abbiamo un’aliquota al 41% contro il 15% della media svizzera – anche qui senza scomodare i diversi cantoni con aliquota allo 0%.
Le modifiche proposte vanno a mettere una pezza ad una situazione oggi suscettibile di complicare o addirittura impossibilitare una successione. Il Parlamento sarà così chiamato a discutere su una riduzione dell’aliquota massima per i coniugi e altre figure parentali per affinità dal 41% al 15,5% (media svizzera 15,2%), la riduzione dell’aliquota massima per i non parenti dal 41% al 35% (media svizzera 27,2%), l’introduzione di una norma specifica (già presente in altri cantoni) per alleggerire l’imposta di successione e donazione in determinate condizioni (continuità aziendale) e l’aggiunta di una nuova esenzione di 10’000 franchi all’anno per ciascun beneficiario.
La riforma, se approvata dal Parlamento, permetterà a molte aziende nel Canton Ticino di tirare un sospiro di sollievo e guardare al futuro – comunque incerto – con una preoccupazione in meno. Si stima che nei prossimi 10 anni circa il 50% delle aziende familiari si troverà ad affrontare un cambio generazionale. Come presidente di AIF saluto favorevolmente, dopo anni di attesa, la riforma presentata che permette di recuperare il ritardo di cui attualmente il Ticino soffre nel confronto intercantonale.
Già senza considerare l’aspetto finanziario, vi sono molti fattori che rendono la successione aziendale una sfida molto complessa. La scelta di continuare o meno un’attività da parte della nuova generazione, trovare un successore adatto, un mondo più complesso e costellato da crisi sempre più frequenti e il fatto che in molti casi, si parla di realtà di dimensioni ridotte, rendono la successione un processo delicato e fragile. Il ruolo della politica è quello di non aggiungere ulteriori ostacoli a favore di una continuità aziendale che porta con sé benessere per tutta la società, a partire dai posti di lavoro (spesso di lunga data) e l’indotto.
È importante ricordare che i cantoni che prima di noi hanno affrontato riforme tributarie hanno visto aumentare – non diminuire – il loro gettito fiscale negli anni, grazie al bilancio positivo tra arrivi e partenze. Maggiori entrate per le casse cantonali a beneficio di tutta la comunità.
Nonostante le prospettive positive per le condizioni quadro nel nostro cantone, la strada verso l’approvazione non sembra essere priva di ostacoli, a causa del probabile referendum, annunciato da parte di alcuni ambienti ancor prima che si conoscessero i dettagli della riforma. Sebbene il pilastro relativo alle imprese non sembra essere oggetto di controversie da parte dei partiti, non possiamo dire lo stesso per altri aspetti della riforma. Considerata la legittimità della discussione sulle percentuali e i dettagli, resta fondamentale affrontare e ricordare che il progetto del governo è concepito come pacchetto. Si tratta così di garantire che la riforma trovi nel suo complesso delle maggioranze, poiché, senza riforme fiscali in tempi ragionevoli il rischio è quello di perdere per strada imprese funzionanti che apportano un valore significativo al territorio.
La riforma tributaria è un passo a favore della continuità delle aziende familiari nel Canton Ticino e degli 80 mila collaboratori impiegati in queste aziende. È un atto concreto per favorire la continuità e la crescita di queste realtà, contribuendo allo sviluppo economico locale e alla conservazione del patrimonio di conoscenze ed esperienze costruito nel corso di decenni. Lavorando insieme, possiamo garantire un futuro prospero per le imprese familiari del Ticino, i loro impieghi e tutto il territorio a cui esse sono legate da generazioni.
A proposito di AIF Ticino
AIF Ticino nasce nel 2015 grazie ad un gruppo di soci fondatori costituito da 38 imprenditori ticinesi. L’Associazione ha lo scopo di agevolare la continuità delle aziende familiari svizzere, in particolare ticinesi e di sostenere le idee, i valori e la cultura delle aziende familiari di ogni dimensione e settore. A questi fini l’Associazione si avvale anche della collaborazione con Istituti universitari e centri di ricerca. Oggi l’Associazione rappresenta quasi 100 imprese di famiglia di tutti i settori economici, con almeno la seconda generazione già attiva in azienda.
Martino Piccioli, Presidente AIF Ticino
www.aifticino.com