Da 12 anni ho la fortuna di poter rappresentare la Banca nazionale nella Svizzera italiana e ogni giorno resto ancora affascinato da ciò che apprendo incontrando gli imprenditori e le imprenditrici sul nostro territorio: una ricchezza di conoscenze gestionali e tecniche, accompagnate da una visione strategica e un elevato grado di determinazione nel voler raggiungere i propri obiettivi, nonostante l’incertezza e le difficoltà a volte siano di ostacolo.
Questo dialogo diretto tra la Banca nazionale e le aziende non è una novità recente. Esso ha una lunga tradizione che è stata praticata in diverse forme nel corso degli anni. Le indicazioni che emergono dai colloqui costituiscono per la BNS un sostanziale complemento ad altri dati economici e le consentono di capire meglio quali sono le sfide per l’economia. La disponibilità di informazioni quanto più esatte possibile sulla situazione economica attuale e su quella attesa costituisce il fondamento per la definizione della politica monetaria.
Per la rilevazione e l’interpretazione delle informazioni ottenute attraverso tali incontri, dal 2010 la BNS adotta un approccio strutturato che garantisce una prassi unitaria e un’analisi sistematica dei dati in termini sia qualitativi che quantitativi. Una sintesi delle informazioni ottenute confluisce poi nel rapporto denominato “Segnali congiunturali”, pubblicato come parte integrante del Bollettino trimestrale della Banca nazionale.
La presenza nelle regioni
La suddivisione del territorio in otto regioni (Friburgo, Vaud e Vallese; Ginevra, Giura e Neuchâtel; Mittelland; Svizzera nord-occidentale; Svizzera italiana; Svizzera orientale; Svizzera centrale; Zurigo) è da ricondurre storicamente alle strutture decentrate della BNS, un tempo importanti per l’approvvigionamento del contante nel Paese. Col passare degli anni tale ripartizione è stata adattata alle esigenze dell’osservazione economica. Caratteristiche linguistiche e geografiche continuano tuttavia ad essere un fattore determinante di tale suddivisione.
Nelle regioni le delegate e i delegati della BNS svolgono un ruolo di “ambasciatrici” e “ambasciatori” della Banca nazionale, illustrando la politica monetaria agli attori economici e alle autorità locali, e un ruolo di “osservatrici” e “osservatori” dell’evoluzione congiunturale. Ciò avviene prevalentemente nel quadro degli approfonditi colloqui condotti regolarmente con dirigenti aziendali. Nell’assolvimento dei loro compiti, sono inoltre assistiti da un Comitato consultivo economico regionale, che in Ticino è così composto: Riccardo Biaggi, Managing Partner della Fiduciaria Mega SA, presidente; Beatrice Fasana, Managing Director della Sandro Vanini SA, Azienda del Gruppo Haecky; Nicola Roberto Tettamanti, Chief Executive Officer della Tecnopinz SA e Presidente Swissmechanic Svizzera.
Preziose informazioni ottenute coi colloqui
Lo scopo degli incontri con le aziende è ottenere, ogni trimestre, un quadro il più possibile aggiornato, preciso e articolato dello stato e delle prospettive dell’economia svizzera. Aggregando le informazioni raccolte presso una trentina di aziende in ogni regione, la BNS ricava una panoramica della situazione economica complessiva per il Paese.
Di regola i colloqui, della durata di circa 90 minuti, si svolgono presso l’azienda con un o una rappresentante della direzione e seguono una traccia standardizzata di temi e domande da affrontare, che contemplano diversi aspetti dell’andamento aziendale: fatturati, prezzi, margini, capacità produttive, politica del personale, piani di investimento. Le persone intervistate sono inoltre invitate a formulare le loro aspettative riguardo alla dinamica dell’inflazione. A conclusione dell’incontro sono poi le delegate e i delegati a riassumere, strutturare e valutare le informazioni che emergono dalla discussione. Con questa procedura, la BNS può raccogliere e analizzare sistematicamente le informazioni provenienti dalle diverse regioni e branche di attività.
L’esame trimestrale della situazione economica e monetaria
Nel corso dell’ultimo mese di ogni trimestre, nei giorni che precedono la pubblicazione delle decisioni di politica monetaria, quanto raccolto da delegate e delegati nelle regioni confluisce al tavolo delle discussioni, al quale convergono pure le analisi economiche delle altre unità specialistiche della Banca nazionale. La Direzione generale ottiene così informazioni utili alla presa di decisione.
Tutto ciò è avvenuto anche prima del 21 settembre scorso, giorno in cui la BNS ha comunicato di mantenere invariato il tasso guida BNS all’1,75%, ribadendo che al momento non è da escludere che possa rendersi necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria per garantire la stabilità dei prezzi a medio termine. Al fine di assicurare condizioni monetarie adeguate, la Banca nazionale si è inoltre detta disponibile ad agire all’occorrenza sul mercato dei cambi, che nel contesto attuale comporta prevalentemente vendite di valuta estera.
Nel frattempo, da metà ottobre il nostro gruppo di delegate e delegati ha ripreso le visite in azienda, dalle quali siamo certi di ottenere preziose indicazioni che aiuteranno la Direzione generale della BNS ad adottare le misure più appropriate in occasione del prossimo esame trimestrale di dicembre.
Fabio Bossi,
Delegato BNS
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