Il professor Marius Brülhart dell’Università di Losanna ha rilevato che l’importo annuo delle successioni in Svizzera (compresa la sostanza trapassata per donazione) è quasi triplicato nel giro degli ultimi 20 anni. La somma totale della ricchezza ereditata è infatti passata dai 36 mia di CHF all’anno nel 1999 ai 95 mia di CHF nel 2020. Il diritto successorio ha grandi implicazioni anche nella trasmissione d’impresa.
Nel nostro Paese su 563’000 aziende gran parte sono piccole e quindi detenute in un contesto famigliare. Secondo studi recenti nei prossimi anni le successioni riguarderanno da 14’000 a 16’000 imprese l’anno di cui 3’400 potrebbero avere problemi di finanziamento a causa delle norme successorie. Se ci si basa sulle dimensioni aziendali ciò potrebbe riguardare 48’000 impiegati ossia l’1.4% dei lavoratori. È quindi chiaro che il tema della successione aziendale è di grande interesse e necessita modifiche legislative per facilitare il passaggio generazionale.
Dal profilo civile una prima tappa (che comprende la cosiddetta revisione del diritto successorio) è entrata in vigore il 1° gennaio scorso e prevede l’abolizione rispettivamente la riduzione della legittima. Gli ereditandi possono quindi disporre liberamente di una parte maggiore della loro successione. Ai figli spetta unicamente, come legittima, la metà della quota ereditaria legale. La legittima dei genitori è stata interamente soppressa dalla revisione. Rimane invece immutata quella del coniuge e del partner registrato. Chi vuole disporre della propria successione in via testamentaria sarà limitato in minor misura dalle legittime. Potrà destinare più liberamente del patrimonio e avvantaggiare quindi maggiormente ad esempio un partner di fatto (che può essere un dirigente d’azienda) o un collaboratore.
La seconda tappa contempla un progetto volto ad agevolare la trasmissione delle imprese per via successoria, concedendo agli eredi un diritto all’attribuzione integrale di un’impresa o un diritto a partecipazioni che conferiscono il controllo di un’impresa. Ciò dovrebbe in particolare contribuire a evitare la frammentazione o la chiusura di imprese. In secondo luogo, istituisce a favore dell’erede che riprende l’azienda la possibilità di ottenere dilazioni di pagamento nei confronti degli altri eredi, al fine di evitare problemi di liquidità decisivi per mantenere l’impresa.
In terzo luogo, stabilisce regole specifiche in materia di valore d’imputazione delle imprese nella divisione della successione; a determinate condizioni, tali regole permettono di tenere conto, per la ditta trasmessa mentre l’ereditando era in vita, del valore nel momento della liberalità.
Da ultimo la legittima dell’erede legittimario non potrà essergli attribuita con una quota di minoranza senza il suo accordo. Questa ulteriore riforma è proprio finalizzata a tutelare l’impresa stessa alfine di preservare posti di lavoro e favorire l’economia nell’interesse generale.
L’obiettivo di migliorare i benefici del diritto successorio per i conviventi di fatto e eventualmente i loro figli non sarà raggiunto fintanto che le imposte cantonali sulle successioni non si adegueranno. In questo ambito si inserisce la riforma fiscale presentata recentemente dal Consiglio di Stato ticinese.
Uno dei 4 ambiti toccati dal pacchetto fiscale è inerente all’attenuazione delle aliquote in caso di successione e donazione e le agevolazioni fiscali in caso di successione aziendale.
Per quanto attiene le aliquote rilevo che per il partner consensuale e per i suoi figli, che spesso sono introdotti nell’azienda “famigliare” l’aliquota dovrebbe passare dal 41% al 15.5%, l’aliquota massima, che oggi si attesta pure al 41%, dovrebbe scendere al 35% (in questo caso penso a dirigenti d’azienda che hanno fatto crescere la stessa pur non essendo parte della famiglia e che il proprietario vuole premiare).
Le misure varate dal Governo mirano anche ad agevolare la successione d’impresa, intesa come il trasferimento dell’intera attività aziendale oppure almeno della maggioranza delle quote. In questi casi l’imposta di donazione o successione afferente alla sostanza commerciale o alla partecipazione qualificata al capitale azionario o sociale di una società di capitali è ridotta del 50%. Questo sgravio sarà possibile se il beneficiario ricopre una posizione dirigenziale in seno all’azienda e il beneficiario deve però conservare l’azienda per almeno 5 anni.
Il diritto civile ha fatto le sue scelte ora il Parlamento cantonale deve rendere attrattiva anche fiscalmente la successione aziendale.
Avv. Simona Genini,
LL.M. International Tax Law, TEP
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