Riclima SA è una società attiva in prima linea nel supporto agli studi di progettazione nei settori di Riscaldamento, Ventilazione, Climatizzazione e Sanitario.
Dedichiamo tempo e impegno a consulenze atte a proporre soluzioni impiantistiche in linea con le aspettative dei clienti. Di seguito vi proponiamo alcuni dei quesiti che ci vengono posti con maggiore frequenza. Lo scopo è chiarire aspetti che, secondo la nostra esperienza sul campo, sono spesso fonte di confusione.
Certificazioni EHPA
La European Heat Pump Association (EHPA) è un ente europeo che raggruppa il settore delle pompe di calore. Tra le attività della EHPA vi è il rilascio del marchio Keymark che attesta la qualità e le prestazioni delle pompe di calore. Il certificato si basa su test indipendenti eseguiti da terze parti, e garantisce il rispetto delle normative prestazionali previste dalla Ecodesign Lot 1.2 e 10. In altre parole, la certificazione garantisce che un determinato modello di pompa di calore abbia delle prestazioni molto elevate in termini di rapporto tra potenza termica erogata e assorbimento elettrico, dunque che sia molto efficiente.
Attualmente sono pochi i costruttori che aderiscono alla certificazione Keymark, poiché molto costosa e non riconosciuta in molti Stati (in Svizzera, sì).
Una volta che – attraverso la procedura a carico del costruttore – un determinato prodotto è certificato Keymark, il distributore ufficiale sul territorio può richiedere la certificazione EHPA, che viene rilasciata dalla commissione EHPA nazionale, ruolo rivestito in Svizzera dall’Associazione Professionale Pompe di calore (APP).
La APP verifica che la singola pompa di calore distribuita dall’azienda che fa richiesta del certificato EHPA, abbia oltre che il certificato Keymark, delle specifiche performance a determinati punti di lavoro, una logica di funzionamento approvata (sbrinamenti e schema frigorifero), una lista dei componenti principali (marca e modello) che costituiscono l’unità, e soprattutto tutta una serie di informazioni e rassicurazioni sull’adeguatezza dell’azienda distributrice del prodotto sul mercato svizzero.
Riassumendo, una pompa di calore certificata EHPA di un determinato modello distribuita in Svizzera da una determinata società deve:
- Essere certificata da un laboratorio svizzero o Keymark per quanto riguarda le prestazioni;
- Avere una logica di funzionamento ben definita e approvata;
- Avere i componenti principali conosciuti sul mercato, di elevata qualità, e facilmente reperibili;
- Essere distribuita da una azienda seria in grado di garantirne il servizio con personale qualificato e certificato.
Per il distributore che fa richiesta della certificazione EHPA il costo è piuttosto importante poiché oltre alla verifica di tutte le normative viene retribuita per il servizio di certificazione anche la APP.
Attenzione: questa certificazione è obbligatoria per ottenere gli incentivi cantonali o federali per convertire una caldaia in pompa di calore fino alla potenza di 100 kW a condizioni A-7/W35, rispettivamente B0/W35 o W10/W35.
Dal momento che la certificazione EHPA implica un costo importante e che essa è specifica per ogni modello di unità, i distributori cercano di limitarne i modelli focalizzandosi su poche gamme di prodotti. Richiedere una certificazione EHPA per una singola macchina fatta su misura per il cliente (unità ad alta potenza canalizzabili o multifunzione) è impensabile. Infatti, in questo caso il costo della certificazione sarebbe superiore al potenziale incentivo.
La maggior parte dei costruttori certifica unità con potenze comprese tra i 20 ed i 30 kW per soluzioni modulari con 2-3-4 unità in cascata.
Così è possibile contenere i costi di certificazione a 2-3 modelli per tipo, sebbene aumenti il costo dell’installazione poiché costringe ad una scelta impiantistica a multiunità, più cara rispetto ad una soluzione con unità singola.
Il numero delle pompe di calore certificato tra i 30 e 100 kW è ridotto e in molti casi è una soluzione interessante per i clienti chiamati a sostituire una caldaia singola da 80 o 100 kW e che non dispongono dello spazio in centrale termica o del budget necessario per installare 3-4 unità in cascata. Sopra la potenza dei 100 kW non sono necessarie certificazioni per ottenere gli incentivi.
La sola certificazione Keymark, senza il certificato EHPA, teoricamente non ha valore per l’ottenimento dei sussidi. Ci risulta però che talvolta alcuni attori facciano confusione tra le due certificazioni; entrambe sono rilasciate dalla EHPA.
Dal momento che le certificazioni EHPA sono scaricabili sul sito: Datenbank – EHPA-Gütesiegeldatenbank è possibile che clienti finali siano vittima di inganni pensando di acquistare un pompa di calore certificata EHPA, corrispondente al modello citato sul certificato. Questa però può provenire da un mercato parallelo e quindi non essere importata dal distributore che l’ha certificata e dunque senza il servizio di garanzia / assistenzaAl momento non crediamo che le autorità cantonali siano in grado di indagare sulla provenienza della merce prima di rilasciare un incentivo; in questo caso vale però la pena farsi rilasciare una dichiarazione da parte del fornitore che il prodotto proviene dal distributore indicato sul certificato EHPA.
CERTIFICAZIONE EUROVENT
Anche Eurovent è una certificazione, riconosciuta in questo caso a livello mondiale, nel settore del riscaldamento, condizionamento e ventilazione. Questa certificazione, unicamente prestazionale, attesta che le performance di tutti i prodotti proposti da un determinato costruttore abbiano le prestazioni corrispondenti a quelle indicate nel catalogo tecnico o per le unità di trattamento aria, a quanto dichiarato nel programma di selezione, a sua volta certificato.
La certificazione può essere ottenuta solo dal costruttore che, una volta aderito al programma, deve certificare tutti i prodotti presenti a catalogo e non solo singoli modelli.
A questa certificazione – molto impegnativa ed onerosa – aderiscono di regola tutte le grandi aziende mondiali.
Eurovent attesta e garantisce le prestazioni: due prodotti in concorrenza entrambi certificati possono essere paragonati con estrema trasparenza.
In Svizzera, per motivi di cultura ed abitudine, la certificazione è poco valorizzata. Si tratta infatti di un mercato con una forte richiesta di personalizzazione delle unità, di prodotti fuori catalogo, o di prodotti di ventilazione di costruzione locale, spesso incompatibili con questo tipo di certificazione.
Un prodotto non certificato, anche se di ottima qualità, non può essere confrontato con trasparenza a prodotti che dispongono della certificazione Eurovent.
ORRPChim
La ORRPChim è la Ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti i prodotti chimici che riguarda il settore del condizionamento e del riscaldamento tramite pompe di calore.
Dal 2014 l’Ordinanza ha introdotto una serie di vincoli molto importanti; la Svizzera aveva allora deciso di differenziarsi dalle normative europee adottando una politica decisamente più restrittiva ed avanzata rispetto al resto della comunità europea.
La decisione, sicuramente lodevole da un punto di vista della protezione del clima, ha però creato delle difficoltà dal punto di vista pratico. Per numero di abitanti e quindi per grandezza di mercato, la Svizzera non ha i numeri per guidare il mercato europeo dei produttori di refrigeratori e di pompe di calore ma soprattutto, ha una produzione locale molto limitata. Dopo un periodo piuttosto complicato (anni 2014-2016) con un’importante discrepanza tra la normativa e la reale disponibilità di prodotti standard, soprattutto di grossa potenza (oltre 600 kW), negli ultimi anni si è verificata una riduzione del gap tecnologico tra la normativa Svizzera e la disponibilità reale dei maggiori costruttori europei.
Ciò ha permesso un riallineamento di prezzi e della qualità. Il mercato elvetico per anni ha acquistato prototipi costruiti in Europa e rivenduti a prezzi decisamente alti per coprire il rischio dell’utilizzo di gas refrigeranti, poco diffusi e conosciuti dai costruttori stessi.
Oggi il nostro mercato decide frequentemente di andare ancora oltre le richieste della ORRPChim optando per unità funzionanti con gas completamente naturali quali propano, ammoniaca e CO2.
Tutti questi gas naturali non danneggiano l’ambiente ma ognuna di queste sostanze ha degli aspetti negativi: esplosività, infiammabilità, velenosità, alte pressioni di esercizio. Al contempo, a seconda del tipo di utilizzo ed applicazione, si distinguono positivamente per l’efficienza termodinamica.
Per la loro proprietà fisica questi gas naturali vengono proposti dalla maggior parte dei costruttori europei con molta attenzione, proprio perché non possono sostituire indiscriminatamente i gas sintetici.
Senza dubbio è però possibile affermare che il propano (R290) è il futuro dei refrigeratori e delle pompe di calore utilizzati per il condizionamento ed il riscaldamento di ambienti frequentati da persone.
Il propano si caratterizza per eccellenti proprietà termodinamiche e soprattutto per la capacità di produrre acqua calda ad alta temperatura con pressioni di esercizio basse.
A breve tutti i costruttori mondiali disporranno di una gamma completa con queste unità.
Fino al 2023 la produzione delle unità a propano era riservata ad aziende artigianali medio – piccole che male si accompagnavano con una industrializzazione ed economicità del prodotto.
Dal 2024 quasi tutte le aziende leader mondiali si concentreranno su una produzione di larga scala per questa tipologia di unità, per la quale è prevedibile un miglioramento tecnologico ed una riduzione di prezzo già a partire dal prossimo anno.
Dal canto suo, l’ammoniaca con le sue proprietà termodinamiche, rimarrà un prodotto di nicchia, focalizzato sulla refrigerazione o sul condizionamento di processo laddove si prediligono grandi potenze e basse temperature.
Il CO2 rimane la grande incognita: al momento le grandi aziende non si stanno focalizzando nell’utilizzo di questo gas per il riscaldamento / condizionamento residenziale, poiché le proprietà termodinamiche non ne permettono l’uso corretto a condizioni standard.
Tra i nostri partner figurano due aziende che propongono pompe di calore a CO2 ma dopo averne studiato le caratteristiche tecniche abbiamo ritenuto di non proporle sul mercato svizzero per utilizzi di condizionamento poiché non rispettano le efficienze richieste dalla norma SIA 382 e si caratterizzano per un prezzo molto elevato.