La pensione è a portata di mano. Ma come si presenta la situazione a livello finanziario? Ho denaro a sufficienza per realizzare i miei sogni nella nuova fase di vita? È importante confrontarsi con queste domande prima del pensionamento. L’argomento è complesso e ci sono molti aspetti di cui tener conto. Inoltre, con l’entrata in vigore della riforma AVS 21 il 1° gennaio 2024, le regole del gioco sono cambiate ancora una volta.
Cosa implica l’aumento dell’età di riferimento?
Il nuovo regolamento prevede che le donne lavorino fino all’età di 65 anni a partire dal 2028. A quel punto avranno raggiunto la cosiddetta età di riferimento in cui è possibile percepire la rendita AVS.
A partire dal 2025 l’età di riferimento sarà innalzata gradualmente, ogni anno di tre mesi, passando da 64 a 65 anni. Nel primo pilastro la riforma AVS prevede misure compensative per le donne nate tra il 1961 e il 1969 (generazione di transizione).
Devo lavorare per forza fino a 65 anni?
In sintesi: no. Un’importante novità della riforma è l’introduzione del pensionamento parziale nell’ambito dell’AVS che offre ora la possibilità di andare in pensione gradualmente, pur continuando ad essere attivi professionalmente. Modelli di pensionamento più flessibili permettono di ridurre gradualmente l’attività lavorativa e di gestire meglio il passaggio alla pensione. Esiste infatti la possibilità di percepire prestazioni AVS già a partire dai 63 anni. È tuttavia anche possibile differire la riscossione della rendita fino all’età di 70 anni. Il differimento può essere interessante proprio per le donne, in quanto dà luogo a prestazioni più elevate.
È consigliabile informarsi per tempo sulle diverse opzioni e valutare quale sia la più vantaggiosa per la situazione individuale.
Roberto Russi,
Agente generale per la Svizzera italiana di Swiss Life
www.swisslife.ch
https://www.swisslife.ch/it/privati/blog/riforma-avs.html