Fino al 2021 circa, l’approvvigionamento di legna da energia è stato per decenni un mercato guidato dalla domanda e i prezzi erano di conseguenza bassi. Poi il vento è cambiato. La legna da energia è diventata improvvisamente protagonista. È subentrato un mercato dell’offerta e i prezzi della legna da energia sono aumentati. I motivi di questo cambiamento fondamentale sono stati gli attraenti programmi di incentivazione, la pandemia, la guerra in Ucraina, il cambiamento climatico sempre più presente e il forte aumento dei prezzi di petrolio, gas ed elettricità.
Nell’inverno 2022/23 la situazione si è aggravata a tal punto che l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese ha dovuto affrontare la questione della legna da energia. Alla fine, però, l’intero settore è riuscito a garantire la fornitura di tutti gli assortimenti di legna da energia.
Energia legno Svizzera ha fatto riferimento a numerose idee di progetto per grandi centrali a legna nelle aree urbane, il cui approvvigionamento di legna rischiava di superare i limiti della gestione forestale sostenibile. Si è creata una certa incertezza, alimentata da domande su quanta legna viene già oggi utilizzata a scopo energetico rispettivamente che quantità è ancora disponibile.
Nell’ambito del Piano d’azione legno, l’UFAM ha incaricato Energia legno Svizzera di chiarire le questioni con uno Studio sul monitoraggio dell’energia del legno 2023 e di fornire una base decisionale per uno sviluppo ordinato del mercato dal 2024 al 2026 in termini di massima efficienza delle risorse. Analizzando i metodi esistenti di rilevazione dei dati, le statistiche, le fonti di dati, ecc., verranno presentati il consumo attuale, il potenziale ancora disponibile e la domanda futura. L’obiettivo è stimare e valutare i fattori di influenza come le condizioni climatiche, energetiche, politiche ed economiche e mostrare l’attuale e il possibile sviluppo futuro del mercato nei prossimi anni come parte di un monitoraggio periodico.
Quanta legna da energia viene utilizzata oggi?
Nel 2022 l’energia del legno ha rappresentato il 5,8% del consumo totale di energia e l’11% del consumo di energia termica. Dal 1990 si è assistito al passaggio da impianti di piccole dimensioni a impianti più grandi, e dalla legna in pezzi al cippato.
Il consumo attuale può essere stimato abbastanza bene, in quanto le statistiche disponibili (statistica dell’energia del legno, statistica forestale, statistica del legname di scarto) sono affidabili. Tuttavia, la statistica dell’energia del legno sovrastima il consumo di legna nelle stufe nei locali abitati, così come negli impianti di riscaldamento alimentati con legname di scarto. Per questo motivo sono state adeguate di conseguenza.
Quanta legna da energia supplementare è ancora disponibile?
Il potenziale non è un valore fisso, ma cambia a seconda delle condizioni economiche e politiche. Più alto è il prezzo, maggiore è l’offerta. I circa 245’000 proprietari di bosco privilegiano gli assortimenti di legno per i quali il prezzo è giusto. Questo vale soprattutto per la legna da energia, meno per la legna in tronchi destinata alle segherie e ancora meno per il legno da industria. Tra il 1990 e il 2022, l’utilizzo della legna a scopo energetico è aumentato in media di oltre 70’000 metri cubi all’anno, mentre le vendite di legna in tronchi sono rimaste stabili e il mercato del legno da industria è diventato significativamente meno importante.
Il potenziale teorico di legno forestale è di ca. 10 milioni di metri cubi, ma il suo utilizzo non è né ragionevole né possibile, in quanto comprende anche boschi in zone di montagna di difficile accesso e riserve naturali. Le importazioni a basso costo o il comportamento dei proprietari di bosco riducono ulteriormente il grado di sfruttamento del potenziale teorico. Ciononostante, il bosco offre ancora la maggiore quantità di legno utilizzabile.
Un buon 80% del potenziale viene utilizzato
Le analisi condotte da Energia legno Svizzera rivelano un ulteriore potenziale utilizzabile di legno forestale, proveniente dalla cura del paesaggio e legname di scarto pari a 1,28 milioni di metri cubi. Questo corrisponde a circa il 20% del potenziale totale che può essere utilizzato in modo sensato. A medio e lungo termine, aumentando l’efficienza e ottimizzando gli impianti di riscaldamento esistenti e le reti di riscaldamento locale esistenti si può ridurre il consumo di legno del 10-15%, il che “libererebbe” circa 0,3-0,5 milioni di metri cubi per ulteriori applicazioni. L’integrazione intelligente di fonti energetiche aggiuntive negli impianti esistenti (fotovoltaico/termopompe o il solare termico) potrebbe ridurre ulteriormente il consumo di legna, soprattutto nei mesi estivi, di circa 0,5 milioni di metri cubi. Ciò aumenterebbe il potenziale disponibile per ulteriori riscaldamenti a ben 2 milioni di metri cubi. La riduzione dei consumi avrebbe effetto anche sul riscaldamento climatico, anche se è difficile fare previsioni quantitative in merito.
Definire correttamente le priorità di utilizzo
Per il potenziale rimanente è necessario definire in modo ragionevole le priorità dei canali di vendita. L’uso decentralizzato ha la priorità assoluta. Gli impianti molto grandi (più di 10 megawatt di potenza) dovrebbero essere evitati in quanto presuppongono lunghi tragitti per il trasporto della legna e rappresentano un “rischio di ammassamento”. I riscaldamenti a pellet non dovrebbero superare una potenza di 1’000 kW. La produzione di pellet direttamente dal legno forestale riveste solo una priorità secondaria.
Energia legno Svizzera ha raccolto informazioni in tutta la Svizzera su progetti che sono già stati pianificati concretamente e progetti che per ora sono solo ipotizzati. Ne risultano grandi cifre sul consumo di legna futuro. I progetti concreti tuttora noti consumeranno quasi 1 milione di metri cubi di legna da energia all’anno. I progetti che attualmente sono solo in fase di idea iniziale richiederebbero altri 900’000 metri cubi. Il potenziale disponibile consente di realizzare tutti i progetti concreti e le idee di progetto. C’è quindi ancora margine senza entrare in competizione con l’utilizzo del legno come materiale e senza sfruttare eccessivamente i boschi. Per garantire che il potenziale esistente venga sfruttato appieno in modo ordinato, è indispensabile disporre di un monitoraggio periodico a livello nazionale dell’energia del legno. Occorre infatti rispettare la legge della sostenibilità e l’utilizzo del legno come materiale in quanto deposito di CO2 a lungo termine. Inoltre, le future importazioni su larga scala devono essere esaminate criticamente, poiché altri Paesi avranno bisogno del loro legno Il monitoraggio dell’energia del legno può dare un importante contributo all’utilizzo efficiente dell’energia del legno e fornire impulsi pro o contro nuovi usi, tra cui per esempio la produzione di calore di processo e di elettricità, forse anche la produzione di carbone vegetale e, a lungo termine, la produzione di idrogeno dal legno.