Il legno cresce costantemente nei nostri boschi ed è una delle poche materie prime indigene della Svizzera. Il suo sfruttamento avviene da molto tempo in modo sostenibile, il che significa che dal bosco si può prelevare al massimo la stessa quantità di legname che ricresce. Negli ultimi cent’anni la silvicoltura è riuscita a creare bellissimi boschi con grandi riserve. Recentemente la domanda di legna è aumentata a tutti i livelli di utilizzo. Le case in legno sono di moda, i mobili di falegnameria sono popolari e l’uso della legna a scopo energetico è particolarmente aumentato.
Non c’è da meravigliarsi: la necessità di un impiego efficiente delle risorse e dell’energia, la transizione energetica e il visibile surriscaldamento del clima infatti, impongono di abbandonare quanto prima i combustibili fossili e di usare in modo più parsimonioso materiali da costruzione come il cemento e l’acciaio, la cui produzione richiede molta energia fossile. Dalla considerazione di questi aspetti, emerge il principio RRR.
Il principio RRR è rispettoso delle risorse e del clima
RRR sta per Riutilizzare Riparare Riciclare. Ciò presuppone una gestione efficiente e sostenibile di tutti i tipi di materiali. Con il principio RRR si mira a riutilizzare un prodotto – nel suo stato originale, riparato o in altra forma – al termine del suo ciclo di vita, invece di incenerirlo o gettarlo nei rifiuti o in discarica. L’obiettivo è quello di ottenere un utilizzo a cascata per un periodo di tempo il più lungo possibile.
Il legno è particolarmente adatto per questo principio. Dopo essere stato utilizzato per la prima volta come trave in una casa, ad esempio, un attento smontaggio dell’edificio mira a riutilizzarlo come trave in una forma invariata o leggermente rinnovata. In questo modo, una trave di legno (o anche una trave di acciaio) della stessa forma e funzione può ricevere una seconda vita.
Se, dopo altri decenni, tale seconda vita terminerà, si valuterà la possibilità di un altro utilizzo. Se non sarà più possibile riutilizzarla così com’è, sarà possibile riutilizzarla riparandola o restaurandola. Ad esempio, una trave può essere accorciata e riutilizzata o lavorata ulteriormente e utilizzata come parquet o legno per mobili. Proprio quest’ultimo è oggi molto apprezzato come “legno pregiato di recupero” negli interni.
Quando termina anche la terza o quarta vita – dopo un intero secolo o più – avviene come ulteriore fase il riciclaggio. Il legno, ad esempio, viene triturato. Con i trucioli si producono pannelli truciolari o altri materiali per gli usi più disparati. Se questo passaggio non è possibile o se anche il legno come materiale è giunto al termine della sua vita, l’ultima fase della cascata è l’utilizzo a scopo energetico in qualità di legname di scarto.
Poiché il legname di scarto può contenere sostanze inquinanti, come pitture, agenti protettivi o rivestimenti, può essere bruciato solo in impianti dotati di filtri particolarmente efficienti. Tali impianti sono solitamente di dimensioni relativamente grandi e sono adatti ad applicazioni complesse, come la produzione di vapore per processi industriali o addirittura di elettricità. Un’altra possibilità è la combustione e l’utilizzo dell’energia negli impianti di incenerimento di rifiuti.
Perfetto stoccaggio di CO2 ed infine energia CO2 neutrale
Grazie al principio RRR, dal taglio dell’albero nel bosco fino alla produzione di energia, possono passare decenni o addirittura secoli. Nel periodo di utilizzo del legno come materiale, il CO2 che l’albero vivente ha sottratto all’atmosfera per costituire la massa legnosa rimane saldamente assorbita. Solo alla fine, al momento dell’uso a scopo energetico, viene rilasciata nuovamente. Gli alberi viventi hanno bisogno dell’anidride carbonica rilasciata per costruire nuova massa legnosa. Un ciclo perfetto!
Legname di scarto – da utilizzare invece che esportare!
La quantità di legname di scarto prodotta in Svizzera è enorme! Ogni anno circa un milione di tonnellate di legname di scarto viene prodotto da edifici demoliti, vecchi mobili, imballaggi o altri prodotti in legno alla fine del loro ciclo di vita. Sorprendentemente, solo il 70% di questo materiale rimane in Svizzera. Esportiamo circa 300’000 tonnellate all’anno verso l’estero, in particolare verso l’Italia. Rinunciando all’esportazione di legname di scarto ed optando per sfruttare questo materiale per produrre calore, calore di processo, vapore ed elettricità, potremmo sostituire circa 100’000 tonnellate di olio combustibile! Altrettanto importante sarebbe il contributo alla riduzione delle emissioni di CO2: più di 300’000 tonnellate.
Energia legno Svizzera promuove da tempo l’utilizzo coerente delle fonti energetiche locali e senza dubbio il legname di scarto, dopo un utilizzo il più possibile prolungato dei materiali, ne fa parte. Il legname di scarto risulta particolarmente prezioso anche perché può contribuire a colmare la carenza di energia elettrica invernale. Si tratta di una misura a portata di mano per raggiungere gli obiettivi della transizione energetica, vale a dire una misura realizzabile rapidamente ed economicamente.
Testi e foto: Christoph Rutschmann,
Energia legno Svizzera