Dal mese di luglio lei è il nuovo presidente del CdA di HG COMMERCIALE. Che cosa significa, a livello personale, questo nuovo ruolo?
La presidenza della HG COMMERCIALE è per me la continuazione di un cammino che percorro già da diversi anni: dal 2015 quale membro del CdA e da circa due anni quale vice presidente. È un’azienda che apprezzo moltissimo e quindi poterla seguire in questo nuovo ruolo è per me un grande onore. Tuttavia, il ruolo di Presidente rappresenta senza dubbio una sfida, che va affrontata con particolare impegno e attenzione. A livello personale cerco sempre di dedicarmi interamente a quello che faccio, rimanendo però aperto alle opportunità che la vita professionale mi propone. Non me ne sono mai pentito. Il mio obiettivo è quello di coltivare un lavoro di gruppo fra il CdA e la Direzione, dove le competenze di entrambi i gremi sono ben definite, senza però rinchiudersi l’uno verso l’altro. Voglio completare il CdA con tutte le competenze necessarie per condurre un’azienda delle dimensioni della HGC e implementare una metodologia di lavoro dinamica, aperta ed efficace.
Lei è anche presidente centrale della SSIC nazionale. I due ruoli non entrano in conflitto? In che modo?
Sono due attività a sé stanti, ma entrambe nei settori delle mie competenze chiave: il settore immobiliare e quello delle costruzioni, sia edilizia che genio civile. Tanti membri della SSIC sono membri e clienti della HGC. A differenza della SSIC però, la HGC è attiva in modo fondamentale nel settore secondario delle costruzioni. La HGC ha una clientela più vasta e di conseguenza le sensibilità nei confronti dei clienti e fornitori richiede un altro approccio. In tutto quello che faccio metto in primo piano le necessità dei clienti: per la SSIC questi sono le aziende membri, per la HGC le imprese che acquistano da noi e che utilizzano i nostri servizi. Se nei miei vari ruoli non faccio eccezione a questo principio sacrosanto, vedo tante sinergie e nessun conflitto di interessi.
Cosa le offre in più questo nuovo incarico che si aggiunge a quello in seno all’associazione?
Suddivido la mia attività professionale in due metà: quella associativa in seno alla SSIC e alle tre associazioni economiche mantello, e la metà che dedico all’economia privata. Senza questa seconda metà, le attività quale membro di CdA e quale consulente aziendale, non potrei svolgere i miei ruoli associativi. L’HGC è un’azienda che deve confermare ogni giorno la propria competitività su un mercato aperto e agguerrito; va gestita in modo diverso rispetto ad un’associazione. Quale cooperativa la HGC ha però delle caratteristiche che richiedono una sensibilità diversa rispetto a una società privata. Come dicevo prima, sono attivo in HGC già da vari anni, ma evidentemente quale Presidente del CdA la responsabilità aumenta in modo considerevole. Soprattutto bisogna essere pronti a gestire situazioni eccezionali e impreviste, che richiedono un impegno particolare in eventuali situazioni di crisi.
HG Commerciale ha celebrato di recente i suoi 125 anni di storia. Una storia importante che intende portare avanti come?
Effettivamente l’anniversario aziendale è anche legato con obiettivi strategici che il CdA e la Direzione si erano prefissati anni fa. Essendo da anni nel CdA, ho potuto seguire in modo attivo questi lavori. Attualmente stiamo aggiornando la strategia per i prossimi cinque anni. Questi lavori si costruiscono però sulle fondamenta esistenti, pertanto non ci saranno sconvolgimenti strategici. La HGC è un’impresa solida che negli ultimi cinque anni ha rafforzato la sua posizione sul mercato. Voglio continuare su questo cammino con l’obiettivo di rendere la HGC un fornitore irrinunciabile per ogni impresa attiva nel nostro settore. Questo ci richiede un alto livello di digitalizzazione per tutti i processi e una logistica moderna ed efficiente. E poi non voglio tralasciare il ruolo della nostra cultura aziendale, della quale sono molto fiero e che voglio coltivare con molta sensibilità e attenzione.
Quali sono le priorità da portare avanti nei prossimi anni in seno ad HGC? Intravede cambiamenti significativi per la cooperativa?
Quale fornitore di materiali e servizi, la nostra società è nella parte bassa della filiera di produzione, pertanto da questa posizione non è facile modernizzare un settore tradizionale come quello delle costruzioni. Ciononostante, già negli ultimi anni la HGC si è mostrata innovativa e dinamica, per esempio con delle start-up quali cubotoo e logistock. Stiamo inoltre facendo passi promettenti per l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi più importanti delle nostre attività.
Un’ultima domanda riguarda lo stato di salute dell’edilizia svizzera. È ancora sana? Cosa prevede per i prossimi mesi?
Il settore immobiliare sta affrontando – con il tipico differimento temporale – le conseguenze dell’inversione dei tassi di interesse: una transizione dolorosa, ma che sfocerà in un mercato più sano e meno altalenante. L’edilizia segue di pari passo questo mercato. Tante imprese però sono attive sia nell’edilizia che nel genio civile. Questo è un grande vantaggio, perché la frenata dell’edilizia può essere compensata con la forte richiesta nel genio civile, che riscontriamo ovunque. A medio lungo termine rimango molto positivo per il settore delle costruzioni. Siamo un’industria forse poco en vogue e per questo a volte un po’ ignorata dai mercati, ma con una resilienza che tanti ci invidiano.
Gian-Luca Lardi,
Presidente CdA HG COMMERCIALE
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