Quali traguardi ritiene siano stati raggiunti da quando fa parte del direttivo di suissetec?
Trovo fondamentale che i membri percepiscano suissetec come un’associazione con un forte focus strategico sui temi del digitale – da quando sono in carica anche a livello del Comitato centrale.
Quali innovazioni sono state introdotte finora?
Da un lato posso citare i prodotti digitali, come le varie Web App, le pagine web standard per i membri o i configuratori online. Dall’altro, le nuove offerte nel campo della formazione informale su diversi aspetti della digitalizzazione.
Quali progetti state portando avanti al momento?
In cantiere abbiamo i servizi di configurazione come il CalcolatoreSolare e quello per i riscaldamenti, che fanno parte dei nostri canali di vendita digitali. Grazie all’integrazione dei nuovi sistemi di calcolo dei prezzi con elementi nei rami riscaldamento e solare, i nostri membri possono sfruttare le innovazioni già lanciate un anno e mezzo fa con il configuratore per bagni, oggi chiamato ExpertSanitaire.
A che punto si trova la tecnica della costruzione sul piano della digitalizzazione?
Si trova in una fase di profonda trasformazione orientata verso una maggiore digitalizzazione; tuttavia, rispetto a settori più all’avanguardia, come l’industria manifatturiera o il settore finanziario, ha ancora parecchio da recuperare. Esistono sviluppi molto promettenti, nuovi metodi e tecnologie, che però richiedono una più forte integrazione e standardizzazione perché se ne possano sfruttare appieno le potenzialità.
AI, XR, AR, VR, MR e IoT nella tecnica della costruzione: qual è la situazione oggi e dove ci porterà il futuro?
Quante pagine della rivista posso riempire per rispondere? (ride) In poche parole: oggi nel processo di costruzione si usa l’AI per la progettazione e l’ottimizzazione, l’IoT per il monitoraggio della domotica e le tecnologie XR per la visualizzazione dei modelli e i controlli di montaggio. In futuro, l’integrazione sempre più sistematica di queste tecnologie consentirà di migliorare l’efficienza dei progetti, oltre a ridurre gli errori e migliorare la collaborazione tra tutte le figure coinvolte. Oggi, ad esempio, nei cantieri si possono usare codici QR da applicare alle pareti per orientarsi nel modello architettonico e tramite AR visualizzare direttamente sul tablet il coordinamento delle installazioni.
Come si evolveranno il settore e le sue professioni?
La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale trasformeranno la tecnica della costruzione rendendo i processi di progettazione e realizzazione più efficienti e i sistemi di gestione e manutenzione più intelligenti, dando magari vita a nuove figure professionali e migliorando il livello di collaborazione e comunicazione. Si avranno edifici più sostenibili ed efficienti e nuove opportunità per gli specialisti del settore.
La digitalizzazione interessa le aziende di qualsiasi dimensione. Cosa suggerisce nello specifico alle piccole imprese?
Alle piccole imprese della tecnica della costruzione conviene concentrarsi su soluzioni digitali scalabili ed efficienti sul piano dei costi. È essenziale assicurare una formazione continua su questi temi. L’offerta formativa informale di suissetec a riguardo è oggi molto varia. Anche stringere partnership strategiche può essere una soluzione per le piccole imprese, per sfruttare al meglio i vantaggi della digitalizzazione.
La digitalizzazione è anche questione di predisposizione personale: c’è chi è più incline ad avvicinarsi alle nuove tecnologie e chi invece tende ad essere più diffidente nei confronti del digitale. Cosa ne pensa?
È vero. La digitalizzazione non è solo una sfida sotto il profilo tecnico, ma è anche una rivoluzione culturale e sociale. È importante considerare sia i collaboratori più aperti verso le nuove tecnologie che quelli più restii. L’economista statunitense Peter Drucker affermava: «Culture eats strategy for breakfast». Con questa espressione intendeva sottolineare l’importanza di una cultura aziendale forte e motivante per l’implementazione più o meno efficace di una strategia, nel nostro caso la digitalizzazione. Una strategia equilibrata, basata su comunicazione, formazione e un’introduzione graduale, può assicurare il coinvolgimento di tutti i collaboratori nel processo di digitalizzazione e lo sfruttamento ottimale di queste tecnologie.
Quando è stata l’ultima volta che un nuovo gadget digitale l’ha sorpresa?
Non è una grande innovazione, ma comunque uno strumento sorprendente che uso per uno dei miei hobby: un telemetro per il golf con compensazione dell’inclinazione. Misura le distanze e considera il dislivello tra il giocatore e la buca. Calcola la distanza di gioco effettiva valutando la pendenza del terreno, permettendo di scegliere la mazza più adatta e di definire i colpi in modo più preciso. Una cosa del genere la trovo davvero interessante.
Ci sono cose per le quali preferisce rinunciare alla digitalizzazione?
Sì, non riesco a entusiasmarmi per gli smartwatch. Non mi serve uno strumento che tenga continuamente monitorati battito cardiaco, sonno e altri valori vitali. Un orologio che visualizza anche i messaggi dello smartphone: per me sarebbe solo stress. E d’ogni modo trovo molto meglio un bell’orologio da polso.
Perché non ci si può perdere l’appuntamento con la prossima Giornata della digitalizzazione?
I nostri membri riceveranno tante informazioni interessanti e aggiornamenti sulla cybersecurity e scopriranno quanto sia utile un gemello digitale. Inoltre spiegheremo come approcciare al meglio la trasformazione digitale per un’impresa della tecnica di costruzione. In un altro blocco tematico presenteremo poi qualcosa di completamente nuovo.
Intervista a Stefan Wüst,
a cura di Marcel Baud