Finanze pubbliche sane consentono non solo di poter finanziare i servizi pubblici e affrontare con sufficienti risorse i periodi di crisi, ma, soprattutto, di mantenere l’indebitamento della Confederazione e la pressione fiscale su imprese e contribuenti a livelli moderati, a vantaggio di tutta l’economia e di tutti noi.
Il 21 dicembre scorso, il Parlamento ha approvato il preventivo 2024 e il piano finanziario 2025-2027 della Confederazione. Per la politica finanziaria, all’orizzonte si profilano anni impegnativi. In effetti, se il preventivo 2024 è in pareggio e rispetta i requisiti del freno all’indebitamento, a partire dal 2025 sono previsti disavanzi fino a 1,2 miliardi di franchi. Tra le ragioni principali di quest’evoluzione negativa, troviamo la crescita delle spese per la previdenza sociale. Imputabile all’evoluzione demografica, si manifesta in primo luogo negli aumenti previsti per il contributo federale all’AVS e i sussidi di cassa malati, con una spesa di 600 milioni di franchi per il solo 2024.
Questi dati dovrebbero far riflettere, in particolar modo considerando le votazioni popolari appena trascorse e quelle previste nei prossimi mesi. In effetti, con l’Iniziativa per una 13esima mensilità AVS e l’Iniziativa sulle pensioni ci siamo espressi sulla sostenibilità a lungo termine del primo pilastro. Con l’Iniziativa per premi meno onerosi e l’Iniziativa per un freno ai costi ci esprimeremo invece sui costi della sanità. Questi oggetti sono accomunati dal fatto di avere un impatto diretto sulle uscite e il bilancio della Confederazione, che, come dimostrano i disavanzi previsti dal piano finanziario, è al limite delle sue capacità. Di conseguenza, nuove spese si tradurranno in un livello di indebitamento più elevato o saranno scaricate sulle imprese e i contribuenti attraverso un aumento delle imposte.
Se il debito aumenta, non solo le condizioni di credito peggiorano, ma in virtù degli interessi passivi così farà anche il suo costo: nel 2024, l’indebitamento netto della Confederazione ammonterà a 142,5 miliardi di franchi e il costo del debito a 1,4 miliardi di franchi. Questo onere aggiuntivo riduce le risorse disponibili per altri settori di compiti, come ad esempio le infrastrutture, l’agricoltura o la formazione. Se invece sono le imposte ad aumentare, è la capacità di investimento delle imprese e il potere d’acquisto dei contribuenti a risentirne. Entrambi gli esiti vanno a discapito della nostra economia e del nostro benessere. Pertanto, dopo anni di spese straordinarie, è più che mai necessario dare nuovamente prova di responsabilità.
La volontà del Consiglio federale di implementare misure di risparmio va quindi nella giusta direzione. Dal canto suo, il Parlamento dovrà impegnarsi a prevedere e indicare esplicitamente come verranno finanziate le nuove spese, specialmente in settori di compiti poco vincolati come ad esempio la cooperazione internazionale, l’ambiente o la cultura.
Inoltre, il freno all’indebitamento va rispettato sistematicamente: se è stato possibile sostenere con successo l’economia durante la pandemia di coronavirus, è solamente perché prima del suo scoppio le finanze federali presentavano un saldo di finanziamento eccedentario e il livello di indebitamento della Confederazione era moderato. Ma soprattutto, saranno le nostre scelte alle urne a rivelarsi decisive. Infatti, come illustrato nelle precedenti righe, i temi delle votazioni popolari previste nei prossimi mesi avranno un’incidenza significativa sulle spese e sul bilancio della Confederazione nei prossimi anni. Pertanto, ognuno di noi farebbe bene a ricordarsene, senza perdere di vista le conseguenze a lungo termine delle nostre decisioni nel presente.
Malgrado i tempi di grande incertezza che stiamo vivendo e le sfide che ci riserverà sicuramente il futuro, la tendenza a ricorrere sistematicamente a nuove spese va arginata con fermezza. È soprattutto in periodi difficili che la definizione di base dell’economia, vale a dire la gestione efficiente di risorse scarse, ritrova tutto il suo senso.
Che sia nella politica finanziaria, quando si è chiamati alle urne o nella vita di tutti i giorni, è indispensabile ridefinire delle priorità e agire con pragmatismo e lungimiranza, in modo che il modello di successo della Svizzera rimanga tale anche nei prossimi decenni.
Olivier Abou-Nader,
Collaboratore di progetto economiesuisse
www.economiesuisse.ch