Quest’impegno, tuttavia, non viene assolto nella sua interezza se progettista ed esecutore sorvolano la norma che prevede che le opere vengano realizzate “a regola d’arte”. Questa locuzione, che sembra recare un significato scontato e sottinteso, riassume un concetto normato ormai da molti decenni che purtroppo viene sovente frainteso o addirittura ignorato. Troppo spesso preventivi e computi sorvolano con leggerezza le normative di prescrizione delle regole di esecuzione.
Le cause di questa flessione negativa nella cura dei lavori, di tendenza negli ultimi anni e macroscopicamente osservabile nel mercato attuale, sono da imputare a diverse motivazioni, prima tra le quali la necessità di rispettare budget sempre più ristretti. Il delicato contrasto tra “quello che posso” e “quello che vorrei” viene risolto spesso con l’acquisto del “vorrei” a discapito della qualità. L’opera, in questo modo, non viene eseguita a regola d’arte: lo stesso progetto soprassiede a particolari progettuali e accorgimenti tecnici alla ricerca di una scontistica economica facilmente proponibile. La realizzazione tende di fatto a rispettare le aspettative estetiche e formali, omettendo le corrette fasi realizzative che avrebbero reso l’intervento corretto in tutte le sue parti, strutturali e estetiche, secondo le buone norme costruttive.
Diventa infatti molto spesso di prima necessità la soddisfazione delle richieste del cliente che chiede immediatezza, rapidità, un buon risultato estetico e un contenuto onere economico. Purtroppo questa tendenza porta ad una serie di problematiche generate dai “difetti” costruttivi che non tardano a far capolino poco tempo dopo: problemi spesso derivanti, nell’ambito delle costruzioni dei giardini e delle aree verdi, per fare qualche semplice esempio, dalla cattiva gestione delle acque meteoriche, dall’assenza delle corrette stratigrafie, da pavimentazioni prive di regolari massetti o corrette pendenze, dalla statica e dalla composizione dei materiali, dall’assenza di verifiche della saturazione delle acque nel terreno. L’omissione delle informazioni alla clientela sui rischi che realizzazioni scorrette avrebbero potuto generare, diventa terreno fertile per contenziosi e controversie in un immediato futuro, di difficile risoluzione.
La normativa tutela di fatto entrambe le parti: committente e azienda devono agire con la dovuta trasparenza e compiere i passi necessari perché ogni opera venga eseguita nel rispetto delle buone norme costruttive e perché il rapporto tra giardiniere e cliente possa sfociare in un affidamento futuro della manutenzione delle opere edificate. I diversi aspetti di quanto riporta il codice normativo, riportati e analizzati con la cura necessaria da JardinSuisse, pongono in primo piano le implicanze del delicato aspetto dell’approccio cliente/operatore: l’esecuzione dei lavori deve essere il coronamento di un proficuo rapporto tra azienda e cliente, deve costituire una base positiva volta all’incremento delle qualifiche della categoria e garantire con il rispetto della “regola d’arte” la credibilità e la qualità delle opere.
JardinSuisse da tempo mette a disposizione diversi strumenti per il controllo e la formazione aziendale: l’aspetto legato alla sicurezza dei cantieri è un altro dei nodi che vengono spesso posti in secondo piano nell’esecuzione deli lavori. Il rispetto delle normative deve garantire anche questo aspetto, sin dalle fasi della progettualità in fase di esecuzione: nulla deve essere lasciato al caso. Una buona e corretta progettazione è garante tanto della sicurezza che della qualità dei lavori: operare con il corretto criterio significa farsi garanti dell’opera stessa, confermandone la durabilità e la sicurezza nel tempo.
Francesco Todeschini,
EdelGarten Sagl
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