Signor Russi, lei aveva rilasciato un’intervista per Ticino Economico nel 2019, prima della pandemia, e per celebrare i 100 anni di presenza nella Svizzera italiana. Che cosa è cambiato negli ultimi tre anni?
La pandemia ci ha resi da un lato più sensibili agli aspetti legati alla salute e le rispettive coperture (come per la cassa malati), mentre dall’altro ci ha resi più attenti ai temi legati alla previdenza: in altre parole, ci siamo accorti delle nostre fragilità. Da parte nostra, come specialisti in assicurazioni sulla vita delle persone, ci siamo posizionati sul mercato e nel complesso mondo della previdenza, con i nostri prodotti di consulenza in modo ancora più chiaro e comprensibile per tutti.
Dopo tre anni, ci siamo forse dimenticati di quei mesi difficili, ma l’importanza che si deve dare alla comprensione della propria situazione previdenziale e la ricerca della migliore soluzione non è venuta meno. Indipendentemente da tutto ciò, il mondo della previdenza è sempre in continua evoluzione, ne sono la prova le discussioni che ruotano attorno alla revisione della previdenza professionale, protagoniste di recente al Consiglio Nazionale. Ecco perché l’importanza della consulenza aumenta e la pianificazione è sempre più importante: lo scopo è quello di non trovarsi davanti a brutte sorprese in caso di evento straordinario.
Così come è importante conoscere i propri margini di manovra in caso di prepensionamento o pensionamento ordinario. Ricordo, inoltre ai clienti che – se per buona parte della loro vita sono chiamati a versare importanti contributi a favore della previdenza statale e professionale – è fondamentale conoscere quali prestazioni sono assicurate. Fattori che possono cambiare a dipendenza del tipo di piano assicurato in cassa pensioni. Un altro tema da non sottovalutare è quello relativo al controllo.
Se infatti la verifica almeno una volta al mese del nostro conto bancario o postale è diventata una buona abitudine, io consiglio di fare altrettanto, a scadenze regolari, con la propria previdenza. Poter decidere in piena libertà di scelta significa conoscere la propria situazione e sapere quali soluzioni possono essere adottate.
In che modo questo evento mondiale ha influenzato l’attività di Swiss Life?
Di per sé gli anni della pandemia non hanno influenzato negativamente il risultato di Swiss Life, anzi, in considerazione di quanto appena detto, abbiamo avuto un incremento dell’attività. Per quanto riguarda il nostro lavoro posso dire che la pandemia ha comportato un ulteriore approfondimento delle conoscenze sui prodotti di consulenza, soprattutto per quanto concerne la pianificazione al pensionamento, tema che preoccupa sempre di più le persone.
La vicinanza con il cliente e la consulenza personalizzata sono alcuni dei vostri focus più importanti. Il lockdown e la pandemia hanno indebolito questo legame? Come lo avete riattivato?
Sull’importanza dei prodotti di consulenza mi sono già espresso in precedenza. Nel periodo del lockdown abbiamo investito molto tempo per condividere riflessioni, esperienze e conoscenze e approfondire nei minimi dettagli i prodotti di consulenza. In questo modo abbiamo potuto mostrare vicinanza e sostenere i nostri clienti aiutandoli a fare chiarezza perché sappiamo bene quando sia complesso il coordinamento dei 3 pilastri previdenziali.
Al di là di questo aspetto vanno aggiunti temi di carattere fiscale o legati alla gestione della liquidità, agli ammortamenti, alla sostenibilità dell’abitazione e alla successione che vanno approfonditi in abbinamento alle pianificazioni personali. Un lavoro che va ancorato su un sano e reciproco rapporto di fiducia. La sensibilità che è stata sviluppata durante questi ultimi anni ha sicuramente facilitato la decisione di molte persone nel voler dedicare del tempo per approfondire questi ambiti.
Dal suo punto di vista ha notato dei cambiamenti nell’atteggiamento delle persone?
Nel nostro Cantone viviamo una situazione più difficile dal punto di vista economico rispetto ad altri Cantoni ma il rispetto che le persone hanno verso un tema delicato come quello della previdenza e degli investimenti è rimasto immutato, anzi oserei dire che le richieste di consulenza sono aumentate.
Nel 2019 ci parlava dell’invecchiamento della popolazione. In che modo concreto la sua azienda se ne sta occupando?
I temi legati alla revisione della LPP preoccupano. Da parte nostra organizziamo serate informative dedicate ai nostri clienti con gli ultimi aggiornamenti. Mettiamo inoltre a disposizione della clientela soluzioni sempre più personalizzate, perché crediamo che solo in questo modo riusciamo ad accompagnare con serenità i nostri clienti nelle decisioni legate al pensionamento.
Chiaramente, soprattutto in ambito di cassa pensioni, l’aspetto legato all’invecchiamento della popolazione è monitorato attentamente dai nostri specialisti in sede. Ma in generale la garanzia che Swiss Life offre ai propri clienti è ulteriormente aumentata in questi ultimi anni e quindi i nostri assicurati possono dormire sonni tranquilli.
Che 2023 sarà per Swiss Life? Che cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro?
Swiss Life è una solida compagnia in continua evoluzione e con importanti riserve. Ci stiamo posizionando sul mercato delle casse pensioni con i piani 1e che permettono agli assicurati che conseguono redditi di una certa importanza di poter scegliere in piena libertà. Una soluzione che svincola l’assicurato dalla tradizionale gestione della fondazione di previdenza. In ambito individuale continuiamo ad ampliare la gamma di prodotti; iniziando da quelli relativi alle assicurazioni sulla vita, passando per gli investimenti, le ipoteche e terminando con l’intermediazione immobiliare grazie ai nostri consulenti attivi nel settore.
Roberto Russi,
Agente generale per la Svizzera italiana di Swiss Life
www.swisslife.ch