L’energia solare contribuisce già in modo significativo alla sicurezza dell’approvvigionamento, sgravando i bacini idroelettrici. Tuttavia, per eliminare gradualmente i combustibili fossili e l’energia nucleare, la Svizzera ha bisogno di una quantità di energia solare circa 13 volte superiore a quella attuale. La “solarizzazione” del 40% delle superfici dei tetti esistenti sarebbe sufficiente per raggiungere questo obiettivo. Ciò richiede condizioni quadro affidabili nel lungo periodo. Questa è anche la principale condizione per combattere l’attuale carenza di personale, di cui l’industria solare sta soffrendo insieme a molti altri settori.
Boom del fotovoltaico per molti motivi
La potenza fotovoltaica aggiuntiva installata è aumentata del 43% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un nuovo valore record di 683 MW, che corrisponde a una nuova superficie aggiunta di 0,4 mq pro capite. La capacità totale installata alla fine dell’anno era di 3’655 MW. La produzione annua è stata di 2’842 GWh, che equivale all’incirca al consumo annuale di 900’000 economie domestiche di 4 persone. La quota di produzione di energia solare nel consumo di elettricità della Svizzera era del 4,89% nel 2021 (2020: 4,7%) e ora è di poco inferiore al 6%.
L’aumento della crescita rispetto all’anno precedente è stato osservato in tutte le categorie di dimensioni e in tutti i settori di applicazione. Gli aumenti sono particolarmente elevati per gli impianti su edifici industriali e artigianali (+53%), per le case monofamigliari (+60%) e per i grandi impianti oltre i 1’000 kilowatt (kW). L’impianto medio di nuova costruzione è stato di 25,3 kW, rispetto ai 24,5 kW del 2020. La tendenza verso impianti più grandi è evidente in tutti i segmenti di mercato. «Mai prima d’ora è stato così ovvio installare un impianto solare: fornisce elettricità per l’elettromobilità e le pompe di calore, contribuisce alla sicurezza dell’approvvigionamento e protegge dai prezzi record dell’elettricità», afferma David Stickelberger, Direttore di Swissolar, riassumendo le ragioni del boom.
accumulo a batteria sempre più diffuso
Il numero di sistemi di accumulo a batteria installati è cresciuto di 2,5 volte rispetto all’anno precedente. Circa un impianto fotovoltaico su tre installato su un’abitazione monofamigliare, è stato abbinato a un sistema di accumulo a batteria. Probabilmente spesso con l’intenzione di proteggersi da un’eventuale interruzione di corrente. La capacità di stoccaggio totale installata alla fine dell’anno era di 157’000 chilowattora (kWh), sufficiente a fornire elettricità a 15’000 economie domestiche per un giorno.
Uno sguardo oltre i confini
A livello mondiale, lo scorso anno sono stati installati 168 gigawatt (GW) di potenza fotovoltaica, il 21% in più rispetto all’anno precedente[1]. La crescita dell’energia solare è proseguita, mentre quella delle altre tecnologie rinnovabili è rallentata. Alla fine dell’anno, la potenza fotovoltaica installata a livello mondiale era di 940 GW, la produzione annua di elettricità corrisponde all’incirca a quella di 150 centrali nucleari delle dimensioni di Gösgen. L’anno scorso è stata aggiunta la capacità produttiva supplementare di fotovoltaico equivalente ad una centrale nucleare ogni 2 settimane. In termini di potenza fotovoltaica installata pro capite, la Svizzera è al 10° posto al mondo con 412 watt.
Ulteriore calo dell’energia solare termica
Nel caso degli impianti a collettori per l’utilizzo del calore solare, si è constatato un ulteriore calo delle vendite di circa il 25%. I motivi sono, tra l’altro, la predominanza delle pompe di calore nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni, solitamente abbinate ad un impianto fotovoltaico. I punti di forza sono gli aumenti nelle case monofamigliari (48% di impianti in più) e nel settore dell’industria e dell’artigianato. Diversi studi recenti[2] dimostrano che il solare termico può e deve svolgere un ruolo essenziale nella decarbonizzazione dell’approvvigionamento termico della Svizzera, tra l’altro in combinazione con le reti di teleriscaldamento per il risparmio di legna o nella rigenerazione delle sonde geotermiche.
Verso un approvvigionamento energetico sicuro con le energie rinnovabili
Nel primo semestre del 2022, gli impianti fotovoltaici hanno fornito il 6,5% dell’elettricità richiesta in Svizzera[3]. In questo modo hanno potuto contribuire in modo significativo alla sicurezza dell’approvvigionamento, soprattutto nei mesi particolarmente critici di marzo e aprile, quando i bacini idrici erano vuoti. Secondo il piano in 11 punti di Swissolar, la produzione annua di energia solare dovrà essere aumentata di un fattore 7 per arrivare a 25 terawattora (TWh) entro il 2035. Ciò significherebbe che le riserve d’acqua nei bacini sarebbero sufficientemente ampie anche a fine inverno e in primavera, nonostante l’abbandono del nucleare. Per il 2050 Swissolar punta a 45 TWh di energia solare all’anno, che corrisponderebbero a quasi la metà del consumo di elettricità di quel periodo. Questa quantità di elettricità solare potrebbe essere generata su quasi il 40% delle superfici dei tetti idonei esistenti in Svizzera[4]. Inoltre, esiste un immenso potenziale sulle facciate e al di fuori degli edifici.
Sono necessarie condizioni quadro affidabili nel lungo periodo
Se l’attuale crescita del mercato continua, gli obiettivi fissati da Swissolar sono raggiungibili. L’aggiunta annua di nuova capacità deve essere aumentata a 2’000 MW. Il piano in 11 punti mostra quali condizioni quadro devono essere create per raggiungere questo obiettivo: l’attuale sovvenzione tramite la rimunerazione unica, integrata dalle misure supplementari per gli impianti senza consumo proprio a partire dal 2023, già decise dal Parlamento, sono un buon presupposto.
Tuttavia, questo incentivo termina nel 2030, motivo per cui il Parlamento deve urgentemente garantire una soluzione successiva nel quadro della “Legge federale per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili”. Con la revisione dell’Ordinanza sulla pianificazione del territorio, in vigore dall’1.7.2022, sarà possibile utilizzare ulteriori aree all’infuori degli edifici, ad esempio con impianti agrivoltaici. Sono necessarie ulteriori modifiche alla “Legge sulla pianificazione del territorio” per consentire la costruzione di impianti di grandi dimensioni anche in montagna.
Carenza di personale – creare subito prospettive affidabili
Per l’anno in corso, Swissolar prevede un’ulteriore potenza fotovoltaica di 850-900 MW (+25-30%). Potrebbero essere ancora di più se le difficoltà nel trovare personale e nel reperire i materiali non causassero ritardi ai progetti. Per superare l’attuale carenza di personale, è necessaria una prospettiva di crescita continua del mercato.
«Chiunque si orienti ora verso l’energia solare vuole essere sicuro che lo “stop and go” politicamente indotto dell’ultimo decennio appartenga al passato», commenta David Stickelberger. L’industria solare sta pianificando l’introduzione di un apprendistato professionale a partire dal 2024, oltre a varie misure per il riorientamento professionale. D’altra parte, gli attuali colli di bottiglia nelle catene di fornitura, ad esempio nel caso degli inverter a causa della mancanza di microchip, non possono essere influenzati. In questo caso, si spera in una normalizzazione nel corso del prossimo anno.
Swissolar
In qualità di Associazione svizzera dei professionisti dell’energia solare, Swissolar rappresenta verso l’opinione pubblica, la politica e le autorità gli interessi di oltre 850 associati e dei loro circa 8’500 dipendenti.
In Svizzera ogni anno il sole irraggia 200 volte più energia di quella che consumiamo.
Swissolar si adopera in favore della svolta ener-getica e per un approvvigionamento che possa fare a meno di vettori energetici fossili o nucleari. Calore ed elettricità dal sole occupano a tal proposito una posizione centrale.