Signor Brunner, ci spiega la storia e la filosofia di Tertianum?
Nel 1982 l’architetto Richard Schubiger, l’economista dr. Peter Kühler, l’albergatore Hannes Imboden e il consulente Toni Häusler fondarono l’azienda a Berna con l’obiettivo di fornire servizi di assistenza per la terza e quarta età. Battezzandola Tertianum desideravano sottolineare la competenza per le esigenze delle persone in età avanzata.
L’idea alla base di Tertianum è semplice e rivoluzionaria allo stesso tempo: creare un complesso abitativo con servizi alberghieri e sanitari. Una visione a lungo termine visto l’invecchiamento della popolazione.
Sin da subito si pensò al Ticino perché molti confederati, già all’epoca, si trasferivano da noi dopo la pensione. E quindi i primi furono costruiti proprio alle nostre latitudini e in particolare nel Locarnese con la Residenza Al Parco e Al Lido, e nel Luganese con il Parco Maraini e in parte Villa Sassa. Tuttavia, quel primo esperimento, pur avendo una discreta risposta, non ebbe il successo sperato perché per molti lasciare il proprio domicilio era piuttosto difficile. Invece presero sempre più piede in Svizzera interna e Tertianum diventò leader nel settore con appartamenti di due, tre o quattro locali, servizi alberghieri e le cosiddette “case anziani” che di solito occupavano un reparto della struttura: un’ala medicalizzata con personale infermieristico sempre presente e una sorveglianza costante. Un modo di vivere la terza e la quarta età indipendente ma in piena sicurezza e con i servizi di cui si ha bisogno.
Il successo in Ticino quando è arrivato?
Sin dall’inizio Tertianum ebbe successo perché fu il primo gruppo a offrire servizi premium, posizionandoci in una fascia alta per le strutture legate alla terza e quarta età. Eravamo i 4 e i 5 stelle del settore. Attorno al 2010 ci si rese conto che mancava un’offerta per chi non poteva permettersi di spendere le cifre richieste per quei servizi. Ecco perché abbiamo pensato di proporre a partire dal 2015 lo stesso concetto di appartamenti protetti con servizi alberghiero e sicurezza sanitaria, ma riducendo i costi e quindi una serie di servizi. Per esempio, se si sceglie la Residenza si avrà a disposizione un buffet per la colazione all-inclusive. Se si opta per un Centro abitativo e di cura l’offerta è più limitata. O ancora la Residenza ha la piscina coperta, la coiffure, l’estetista, mentre nel Centro questi servizi non sono sempre a disposizione. Non per ultimo la location: sul Lago di Lugano i costi sono diversi rispetto a Chiasso o a Tenero.
Tertianum in Ticino come è presente oggi?
Abbiamo sette strutture e nel 2024 arriverà l’ottava a Paradiso, all’ex Hotel Du Lac. L’azienda dà lavoro a 350 persone e dal prossimo anno saremo oltre 400. In Svizzera il gruppo può contare invece su 5’600 collaboratori.
Qual è il grado di occupazione delle vostre strutture?
Fino al periodo del Covid era ottima. Poi, come per tutti, c’è stato un calo evidente. Per fortuna oggi la situazione è tornata alla piena normalità. Nella parte medicalizzata abbiamo quasi il tutto esaurito ovunque. Mentre per gli appartamenti dipende molto dalla zona. I 75 appartamenti del Luganese saranno pieni per fine anno. A Chiasso su 70 appartamenti 54 sono occupati, a Bellinzona l’80% di appartamenti è occupato mentre a Locarno siamo sul 60-70%. Ma in quest’ultima regione abbiamo una grande offerta (250 appartamenti circa) per una domanda limitata. Ecco perché proponiamo anche degli appartamenti di vacanza.
Che tipo di clienti sono i vostri?
Dipende dalla regione. Nel Locarnese abbiamo oltre a ticinesi anche molti confederati, mentre nel Bellinzonese sono principalmente ticinesi così come a Chiasso. Nel Luganese sono presenti ticinesi ma anche persone che arrivano dall’estero ma che hanno vissuto molto tempo in Ticino. L’età media è di 80-82 anni.
Vorrei aggiungere che la scelta di abitare in un nostro appartamento è individuale, ovviamente volontaria e che normalmente è maturata per diversi mesi. È anche lungimirante per chi non vuole essere un peso per la famiglia e vuole comunque avere ancora una vita sociale. E quest’ultimo è un aspetto importante e che apprezzano molti nostri ospiti. Ho per esempio visto con i miei occhi persone che si sono innamorate. Da noi si trova una vera qualità di vita.
Come sta andando il 2023?
Bene. Fino allo scorso anno gli effetti del Covid si facevano sentire e non nascondo che esisteva anche una certa diffidenza nei nostri confronti e delle case anziani in generale. Dal 2023 siamo per fortuna tornati alla situazione antecedente la pandemia.
Mi parla del progetto all’ex Du Lac di Paradiso del prossimo anno?
È una struttura alla quale teniamo e crediamo che in questo modo riusciremo a completare l’offerta in Ticino. Dal 2015 a oggi abbiamo avuto un grande sviluppo con sei nuove strutture in tutte le regioni e pensiamo si esserci posizionati molto bene.
Per quanto riguarda la nuova struttura, che aprirà il prossimo giugno, sarà composta da due nuovi edifici con 56 appartamenti, 2 attici, 40 suite di cura singole e uno spazio aperto al pubblico con ristoranti gourmet, un bar e cigar lounge aperti 7 giorni alla settimana. Abbiamo già una ventina di pre-riservazioni. La sua posizione privilegiata, a pochi minuti dal centro di Lugano, dalla cultura e dallo shopping, garantisce una vista lago esclusiva.
Stefan Brunner,
Responsabile Regione Ticino e Vallese
www.tertianum.ch