Anche quest’anno il Simposio svizzero sul fotovoltaico ha riscosso un grande interesse con un’affluenza record di oltre 1000 partecipanti. Il programma variegato ha coperto diversi temi di attualità, dalle condizioni quadro attuali e future e dagli sviluppi del mercato, fino alla gestione di grandi quantità di energia solare in rete e ai nuovi campi di applicazione del fotovoltaico. Quest’anno il programma è stato notevolmente ampliato con diverse sessioni parallele.
Il consigliere federale Albert Rösti, capo del DATEC, ha rivolto parole di elogio al settore solare: «Mi rallegra molto constatare che il fotovoltaico fa segnare un record dietro l’altro. Per quanto riguarda le energie rinnovabili a livello di edifici, il fotovoltaico è quello con maggior potenziale, poiché cresce rapidamente ed è il più conveniente». Il presidente di Swissolar e consigliere nazionale Jürg Grossen ha affermato: «Ora si fa veramente sul serio: aumenteremo ulteriormente l’espansione annuale. Con la sua vasta esperienza, gli oltre 10’000 addetti e i nuovi apprendistati della formazione solare, il settore solare è pronto a garantire la necessaria e costante espansione. Votando SÌ alla legge sull’elettricità, i cittadini svizzeri potranno decidere le condizioni quadro politiche necessarie il 9 giugno 2024».
Energia solare come contributo decisivo alla sicurezza di approvvigionamento
In occasione del Simposio sul fotovoltaico del 2011, Swissolar aveva postulato un obiettivo del 10% di energia solare entro il 2025, che all’epoca era considerato del tutto utopico. In realtà questo obiettivo verrà superato già nel 2024, con una produzione annua prevista di 6,2 terawattora. Nel prossimo semestre invernale la produzione dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 terawattora, che corrispondono alla metà del fabbisogno medio di importazione di energia elettrica degli ultimi anni. Il fotovoltaico sta quindi già contribuendo significativamente alla sicurezza dell’approvvigionamento in inverno.
Verso il 50% di energia solare
Secondo la legge sull’elettricità, la produzione annuale di elettricità da nuove energie rinnovabili dovrebbe essere di 35 terawattora nel 2035 e di 45 terawattora nel 2050. Anche se non sono ancora stati fissati dei sotto-obiettivi per le singole tecnologie, è chiaro che il contributo maggiore verrà dall’energia solare. Dal punto di vista di Swissolar, entro il 2050 metà della nostra energia elettrica proverrà da impianti solari installati in Svizzera e già entro il 2035, la produzione di energia solare dovrà essere quintuplicata rispetto ad oggi. Un’importante tavola rotonda intitolata «50% di energia solare – così ce la faremo» ha affrontato la questione delle condizioni necessarie per raggiungere questi obiettivi e degli ostacoli da superare. Tra i relatori il presidente di Swissolar Jürg Grossen, il CEO di Alpiq Antje Kanngiesser, il direttore della VSE Michael Frank, il responsabile del laboratorio fotovoltaico dell’EPFL Christophe Ballif, Véronique Athané del fornitore di elettricità SIG di Ginevra e Frank Rutschmann, Capo sezione energie rinnovabili dell’UFE.
Sfruttare tutte le potenzialità
In vista degli ambiziosi obiettivi di espansione, è chiaro che occorre sfruttare tutto il potenziale adatto: data la loro vicinanza al consumo, il focus principale rimane sui tetti e le facciate. Tuttavia, va valorizzato rapidamente anche il potenziale fotovoltaico a livello di infrastrutture (barriere antirumore, tetti dei parcheggi, ecc.), l’agrivoltaico e un certo numero di grandi impianti alpini. Una sessione speciale del simposio è stata dedicata agli impianti fotovoltaici non installati su edifici. Un’altra sessione ha approfondito le questioni relative alle facciate solari, che possono dare un importante contributo all’approvvigionamento invernale.
Energia elettrica di quartiere come nuova chance
L’ultima sessione del simposio era dedicata alle comunità elettriche locali (CEL) previste dalla legge sull’elettricità. Questo strumento consente di coordinare in modo intelligente la produzione e il consumo di elettricità a livello di quartiere o di Comune, riducendo al minimo la necessità di ampliare la rete. Strumenti simili si sono già dimostrati validi nei Paesi limitrofi e il settore solare spera che la loro introduzione dia una spinta all’innovazione e costituisca un forte incentivo per i grandi impianti fotovoltaici e la mobilità elettrica. Tra gli altri temi del simposio le novità dalla ricerca, in cui la Svizzera è leader mondiale, e la presentazione di esempi attuali di utilizzo innovativo e pratico del fotovoltaico. Il Simposio è stato completato da un’esposizione di prodotti con 55 stand e da un’esposizione di poster su lavori scientifici.
Ticino: anche con la nuova tariffa di ripresa di AET il fotovoltaico rimane concorrenziale!
La drastica riduzione della tariffa di ritiro dell’elettricità fotovoltaica immessa in rete in Ticino da impianti che hanno beneficiato dell’incentivo cantonale tramite il fondo FER sta facendo discutere. Va però ricordato che la tariffa di circa 22 centesimi applicata per il 2022 era assolutamente straordinaria. E va sottolineato che comunque anche con le tariffe attuali investire nel fotovoltaico, anche a livello di piccoli impianti, rimane assolutamente conveniente. In effetti, grazie ai vari incentivi ed alle deduzioni fiscali risulta che l’elettricità fotovoltaica autoprodotta costa in media tra 10 e 15 centesimi al chilowattora, quindi grossomodo la metà, considerando i costi fissi, le tasse e i contributi, rispetto a quella fornita dalle aziende elettriche.
SWISSOLAR
Swissolar è l’Associazione svizzera dei professionisti dell’energia solare. Rappresenta gli interessi di circa 1’200 membri con oltre 10’000 posti di lavoro, in ambito pubblico e politico, e nei confronti delle autorità di regolamentazione. Annualmente il sole fornisce alla Svizzera una quantità di energia 200 volte superiore al nostro fabbisogno. Swissolar si impegna in favore della transizione energetica verso un approvvigionamento energetico senza l’impiego di fonti energetiche fossili o nucleari. Il calore e l’energia del sole svolgono un ruolo centrale in questo contesto.