Il Consiglio di Stato ha presentato all’inizio del 2023 il Piano energetico e climatico cantonale (PECC): la fase di consultazione si è conclusa il 31 marzo scorso e il documento definitivo è attualmente in allestimento. L’obiettivo del PECC è quello di puntare su un Cantone il più possibile indipendente energeticamente, neutrale climaticamente e predisposto ai mutamenti climatici entro il 2050.
La priorità sarà dunque quella di adottare dei provvedimenti e delle misure concrete che possano accelerare il processo di decarbonizzazione – ridurre le emissioni di CO2 – e facilitare l’accesso ai finanziamenti necessari per incentivare le fonti energetiche rinnovabili; con la consapevolezza che il cambio di attitudine dovrà avvenire a livello globale e che lo sforzo della sola Svizzera, responsabile dell’uno per mille delle emissioni, non sarà ovviamente sufficiente.
Occorre, tuttavia, parlare anche di prospettive. In questo senso, nascerà una nuova economia settoriale che comporterà miliardi di franchi d’investimenti nel prossimo trentennio, con la creazione di aziende e di posti di lavoro, in un’economia che potrà solamente crescere.
A dieci anni dal primo PEC, pur avendo avuto dei riscontri soddisfacenti sulla qualità dell’aria, su quella dell’acqua e sulla produzione fotovoltaica che ha ecceduto le aspettative di allora, siamo pertanto chiamati a cambiare passo. Solo per dare una cifra: il fotovoltaico dovrebbe aumentare di diciassette volte la produzione nel prossimo trentennio per cominciare a essere in vista di un traguardo in orizzonte 2050.
In quest’ottica, la tendenza al surriscaldamento climatico può essere limitatamente corretta con un cambio di attitudine. Inoltre, gli eventi meteorologici e climatici estremi con conseguenti impatti, quali inondazioni e siccità, diventeranno sempre più frequenti e intensi in molte regioni, minando la vulnerabilità degli ecosistemi, di diversi settori economici, della salute e del benessere. E ciò sebbene gli sforzi globali intesi a ridurre le emissioni si stiano rivelando efficaci. È tempo, quindi – e lo sottolineo – di un deciso cambio di passo.
Nei prossimi vent’anni si tenderà sempre più al risanamento energetico e alla ricostruzione e va da sé che il concetto di approvvigionamento energetico inteso come energia verde si rivelerà sempre più fondamentale. È per tale motivo che confido che il ruolo esercitato in tale contesto dalle istituzioni in primis, ma anche dagli esperti del settore possa rivelarsi ancor più determinante; anche perché nell’ambito del risanamento degli edifici, delle isolazioni, dell’impiantistica e degli impianti solari, l’evoluzione alla quale stiamo assistendo rappresenta, di fatto, un enorme potenziale di sviluppo. Di conseguenza, il ventaglio offerto in questo senso sarà sempre più ampio e ricco di opportunità. Ora si tratta di coglierle insieme.
Concludo invitandovi a visitare lo spazio espositivo del Dipartimento del territorio, presente a Ticino impiantistica per fornire ai visitatori tutte le informazioni utili concernenti gli incentivi disponibili in termini di efficienza energetica degli edifici, e in modo particolare, per illustrare i requisiti necessari per poterne beneficiare.
Claudio Zali,
Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio.