La nuova residenza «Q4» comprende quattro appartamenti di proprietà. Situata ad Agra, frazione del Comune di Collina d’Oro nella periferia sud di Lugano, ha ottenuto la certificazione energetica CECE di classe A. In base al regolamento edilizio comunale, questo ha permesso di avere un 5% in più di superficie utile lorda.
Con un isolamento di 24 centimetri sulle facciate e di ben 30 sul tetto si garantisce sia un’efficace protezione termica in estate, che un consumo possibilmente basso del riscaldamento in inverno.
Queste misure sono più che necessarie, visto che in Ticino gli effetti del cambiamento climatico sono ormai tangibili da diversi anni. E un sistema di raffrescamento ad hoc diventa un argomento importante soprattutto nei mesi estivi molto caldi e asciutti.
Maggiore autonomia
Sulla superficie del tetto è installato un impianto fotovoltaico con una potenza di 15 kWp. L’elettricità solare è utilizzata per quanto possibile per il consumo proprio. Accanto ai moduli fotovoltaici ci sono quattro termopompe aria-acqua AEROTOP SPLIT di Elco.
Ogni appartamento dispone perciò del proprio generatore di calore. Secondo l’architetto e committente Mauro Zocchetti, questa autonomia in termini di impianti tecnici dell’edificio è molto apprezzata in Ticino: «Soprattutto per gli appartamenti di proprietà il riscaldamento indipendente è un importante argomento di vendita. Molti acquirenti affermano infatti di voler evitare discussioni con gli altri condomini che riguardano le temperature interne del singolo o le finestre lasciate aperte in inverno.»
Lo stesso ragionamento vale anche in estate: ogni comproprietario può così regolare il raffrescamento in base alle proprie esigenze. In genere si conosce soprattutto il raffrescamento passivo (free cooling): nel caso di una termopompa geotermica si inverte il funzionamento e si spegne il compressore. In questo modo, nelle serpentine del sistema a pavimento circola acqua fredda che consente di ridurre la temperatura ambiente di circa 2-3 gradi e al tempo stesso di rigenerare la sonda. Ad Agra si è optato per un’altra soluzione. Qui le termopompe aria-acqua sono collegate a due circuiti idronici separati. La progettazione e la realizzazione di tutti gli impianti di riscaldamento, raffrescamento e sanitari è stata eseguita dalla ditta Galli SA di Lamone.
Raffrescamento su misura
Il capo progetto Simone Speroni spiega il sistema di raffrescamento a due livelli come segue: «Ogni unità split esterna è collegata a un’unità interna nel rispettivo appartamento. Tramite un collettore si gestisce da un lato il circuito a serpentine che, a seconda della stagione, è utilizzato per riscaldare o raffrescare tramite il sistema a pavimento. Un secondo circuito separato alimenta i ventilconvettori per il solo raffreddamento e permette di ridurre ulteriormente la temperatura dell’aria negli ambienti interni.» Questa soluzione si rivela sensata grazie all’integrazione solare: «Quando splende il sole si produce anche elettricità fotovoltaica, utilizzata per alimentare le termopompe. Maggiore è l’irraggiamento solare e maggiore sarà non solo il fabbisogno di raffrescamento, ma anche la produzione di elettricità. Dal profilo energetico questo è naturalmente ottimale», afferma Speroni.
I ventilconvettori idronici (fancoil) filtrano l’aria ambiente e la spingono in direzione dello scambiatore integrato. Attraverso questa convezione forzata, l’aria cede una parte del suo calore all’acqua in circolo nello scambiatore per poi essere di nuovo espulsa nell’ambiente.
Al tempo stesso l’aria viene deumidificata, a beneficio di un maggiore comfort interno soprattutto durante le giornate particolarmente afose. Nei quattro appartamenti, tutti i locali sono dotati di un ventilconvettore.
Per non avere problemi con l’impianto a pavimento è richiesto uno speciale dispositivo di controllo, che rileva l’eventuale formazione di condensa e stabilisce l’adeguata temperatura di mandata per il sistema a pavimento. In questo modo si evita che nelle serpentine circoli acqua troppo fredda che potrebbe causare condensa e danni conseguenti.
Ognuno per sé
Ciascuno dei quattro appartamenti dispone di un proprio locale tecnico – molto compatto per massimizzare la superficie abitativa – che accoglie i componenti necessari per il riscaldamento e il raffrescamento. Lì troviamo l’unità interna della termopompa, il collettore, diverse pompe, un accumulatore per l’acqua calda, un piccolo buffer per il riscaldamento e un accumulatore inerziale con uno speciale isolamento per entrambi i circuiti di distribuzione.
A detta di Mauro Zocchetti, il doppio raffrescamento tramite sistema a pavimento e convettori funziona molto bene: «Soprattutto nella camera da letto le temperature più basse sono molto gradevoli. Quest’estate il termometro esterno segnava più di 32 °C, mentre nell’appartamento ce n’erano 24 ed era uno spettacolo.»
Secondo Stefano Badiali, direttore del Centro regionale sud di Elco, la combinazione di impianto fotovoltaico e termopompa, con o senza funzione di raffrescamento aggiuntiva, è una soluzione sempre più richiesta: «Con questi impianti possiamo offrire ai nostri clienti un comfort completo e un clima interno gradevole in ogni stagione.»
Si tratta di una soluzione che potrebbe anche disinnescare la questione oggetto da alcuni anni di dibattiti sempre più accesi: è sensato dal profilo energetico raffrescare gli edifici quando splende il sole? Se l’elettricità necessaria a tale scopo non proviene dalla rete, bensì dal proprio impianto fotovoltaico, la risposta va da sé.
IL PROGETTO
– Committente Privato
– Studio architettura Viscardi Zocchetti SA, Lugano
– Specifiche Quattro appartamenti di proprietà, autorimessa e giardini ad uso esclusivo
– Riscaldamento Quattro sistemi identici, ma separati, costituiti ognuno da una termopompa AEROTOP SPLIT 05M-RX,
un accumulatore ACS VISTRON H 300-4 e un accumulatore inerziale PUK 100
Michael Staub
www.elco.ch