Più rigore per combattere i fallimenti abusivi
Dopo un lungo iter legislativo avviato con una mozione parlamentare del 28 settembre 2011, il Parlamento ha deciso di intervenire per arginare il fenomeno dei fallimenti abusivi. La riforma, che riguarda la Legge federale sull’esecuzione e sul fallimento (LEF), il Codice delle obbligazioni (CO), il Codice Penale (CP) e altre leggi, introduce nuovi strumenti e rafforza quelli attuali per arginare l’uso strumentale delle procedure fallimentari.
Un elemento chiave della revisione è l’estensione della responsabilità di tutte le persone iscritte nel registro di commercio, includendo non solo gli amministratori, ma anche direttori e procuratori. In particolare, in caso di condanna (per reati legati al fallimento societario) con una pena superiore a sei mesi e rischio di recidiva, le autorità penali e il registro di commercio potranno ora collaborare maggiormente per limitare le attività delle persone condannate in tal senso. Sarà infatti rafforzata la possibilità di impedire loro di assumere incarichi in società per un periodo da sei mesi a cinque anni o, nei casi più gravi, a vita. Su ordine di un’autorità penale, l’Ufficio del registro di commercio potrà in seguito cancellare tali individui come organi societari, direttori o procuratori. Gli ufficiali dei fallimenti sono ora tenuti a sporgere denuncia penale in caso di indizi di reati perseguibili d’ufficio, mentre il personale degli uffici fallimenti ha la facoltà di segnalarli. In questo contesto in Ticino, il contabile perito in servizio presso l’ufficio fallimenti dal 2019, svolgerà un ruolo di supporto significativo. Viene inoltre modificata la procedura di riscossione dei crediti pubblici: lo Stato dovrà procedere con l’incasso di imposte, contributi previdenziali e, in generale, di tutti i crediti di natura pubblica, tramite la procedura esecutiva in via di fallimento, e non più di pignoramento.
Un’altra modifica riguarda le cosiddette “società mantello”, società inattive o di comodo, costituite sostanzialmente con l’intento di essere cedute a terzi. Tali entità possono essere usate per finalità illecite, ad esempio per ottenere permessi fittizi o accedere a finanziamenti non legittimi. La riforma, riprendendo la giurisprudenza, prevede espressamente la nullità della cessione di azioni o quote di tali società. L’Ufficio del registro di commercio potrà verificare, in presenza di fondati sospetti, se la cessione debba essere considerata nulla.
L’efficacia concreta di queste norme, che sono state frutto di lunghe mediazioni e compromessi, potrà essere valutata solo con il tempo.
Un nuovo possibile strumento per il risanamento delle persone fisiche
Il Consiglio federale ha recentemente presentato al Parlamento un progetto di revisione della LEF per introdurre una procedura di risanamento per le persone fisiche sovraindebitate. L’attuale normativa prevede misure di risanamento solo per le società. La riforma propone due strumenti: una procedura concordataria semplificata, per chi ha un reddito regolare, che consente di concordare con i creditori una riduzione del debito, previa approvazione del giudice; e una procedura fallimentare di risanamento per chi non ha margini di recupero finanziario.
Il debitore, nella seconda procedura, dovrà destinare ai creditori tutte le sue risorse disponibili per tre anni. Se durante la procedura adempie ai suoi obblighi, i debiti residui saranno cancellati. Il Consiglio federale propone anche di obbligare i Cantoni a garantire dei servizi di consulenza per fornire ai debitori competenze di gestione del budget, prevenendo il rischio di sovraindebitamento. I Cantoni dovranno offrire consulenza gratuita tramite enti pubblici o privati, sia prima che durante le procedure di risanamento.
La proposta del Consiglio federale sarà esaminata dal Parlamento nella sessione estiva del 2025. A mio avviso, questa riforma susciterà un dibattito acceso.
Modernizzazione delle esecuzioni
In attuazione di diverse mozioni parlamentari, il Consiglio federale ha presentato un progetto di legge per la modernizzazione del sistema delle esecuzioni. Le principali novità riguardano la gestione delle informazioni del registro delle esecuzioni, la notifica elettronica degli atti esecutivi, la digitalizzazione degli attestati di carenza beni e le aste online. La Commissione del Consiglio nazionale ha inoltre approvato l’entrata in materia e deciso di includere le basi legali per un registro centrale delle esecuzioni a livello federale. Anche questi temi saranno discussi in Parlamento nell’estate 2025.
Ritengo personalmente che queste prospettate modifiche sono in linea con l’evoluzione digitale e coerenti con il progetto Justitia 4.0 (digitalizzazione dei processi giudiziari); un registro federale delle esecuzioni costituirà infine uno strumento efficace per contrastare gli abusi da parte dei debitori.
Avv. Patrick Fini,
Studio Legale Fini