Chicchi di grandine di dimensioni eccezionali
L’evento meteorologico eccezionale che il 25 agosto scorso ha colpito il Locarnese ha danneggiato in modo importante numerosi veicoli ed edifici. I chicchi di grandine, che hanno raggiunto dimensioni fino a 5 – 7 cm, hanno naturalmente danneggiato anche molti impianti solari. I collettori solari termici ed i moduli fotovoltaici presenti sul mercato sono certificati per resistere alla grandine fino ad una certa dimensione, ma non per palline di ghiaccio di questa portata, che impattano con una velocità ben superiore a 100 km/h. In effetti anche moltissimi altri elementi costruttivi “tradizionali” quali tegole, lucernari, avvolgibili, ecc. sono andati distrutti e andranno sostituiti.
In caso di dubbio far ispezionare l’impianto
Dopo una forte grandinata, è necessario effettuare in ogni caso un’ispezione visiva del sistema solare. Se non si riscontrano danni visibili, si può presumere che non si siano verificati danni diretti rilevanti per la sicurezza dell’impianto. In questi casi, può comunque essere utile confrontare per almeno 2 anni la resa energetica con quella degli anni precedenti e, se necessario, far scattare immagini termiche dalle ditte del ramo per identificare eventuali Hotspots (punti caldi).
Se i danni sono visibili (ad es. vetri rotti), il proprietario deve documentare attentamente il danno e segnalarlo alla compagnia di assicurazione. Il sistema danneggiato deve essere ispezionato da uno specialista e la procedura successiva deve essere discussa con la compagnia assicurativa responsabile. Le raccomandazioni della compagnia assicurativa devono essere rispettate. Le valutazioni e i lavori di riparazione devono essere eseguiti da specialisti e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza.
In ogni caso, nel limite del possibile l’esercizio dell’impianto (o di parte di esso) deve essere ripristinato il più rapidamente possibile, in accordo con la compagnia di assicurazione.
Per le ispezioni del caso, Swissolar raccomanda di fare capo a specialisti certificati quali i “Professionisti del solare®” (link). In questo momento si raccomanda pure una certa pazienza, poiché tali ditte sono chiamate a verificare in breve tempo centinaia di impianti.
In caso di danni evidenti spegnere l’impianto
Se in un impianto si rilevano danni ai vetri o se uno o più moduli sono gravemente deformati o presentano altri danni visibili, si consiglia al proprietario di spegnere l’impianto e di contattare per un’ispezione una ditta specializzata del ramo, al meglio quella che ha posato il sistema. In un impianto danneggiato possono in effetti sussistere vari tipi di pericoli. In primis quello di rottura dei vetri e di caduta di elementi dal tetto, come pure, a seconda del tipo di impianto, di infiltrazioni di acqua. In situazioni particolari, se i moduli hanno subito danni anche a livello del circuito elettrico, nei casi peggiori può anche sussistere un certo rischio di incendio.
Dopo l’ispezione, in accordo con la ditta specializzata, si potrà decidere se è sicuro rimettere in funzione il sistema o se sono necessari interventi particolari.
Cosa dicono le norme?
In Svizzera, le esigenze riguardanti la resistenza alla grandine degli elementi costruttivi, collettori solari termici e moduli fotovoltaici inclusi, sono definite nella norma SIA 261/1:2020 “Azioni sulle strutture portanti”. Tale norma specifica ad esempio a quale classe di resistenza alla grandine devono resistere gli elementi solari installati su un edificio di una certa categoria, in una certa regione.
A livello di abitazioni monofamigliari, in gran parte della Svizzera attualmente è richiesta una classe di resistenza alla grandine HW 3. Ciò significa che gli elementi devono resistere all’impatto di chicchi di grandine con un diametro di 3 cm. Dal 2019, sotto la guida di MeteoSvizzera, è tuttavia in corso il progetto “Climatologia svizzera della grandine”.
Esso ha portato ad esempio ad un adeguamento della cosiddetta “carta della grandine”, che tiene conto dell’evoluzione della frequenza (probabilità) e intensità dei fenomeni di grandine. Una volta che tale carta verrà adottata formalmente nelle normative, per diverse zone varranno pertanto nuove classi di resistenza alla grandine, più elevati rispetto a quelli attualmente in vigore.
Ulteriori informazioni:
Claudio Caccia, responsabile regionale Swissolar Svizzera italiana,
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