Focus sulla formazione
Il presidente Luca Quadroni ha presentato la formazione di base mettendo in evidenza alcuni aspetti chiave come la carenza di apprendisti e di manodopera qualificata. Ma ha voluto iniziare ricordando come Involucro Edilizio Svizzera (che può contare su 30 sezioni indipendenti) sia nato quale promotore della svolta energetica in atto, allo scopo di rendere il parco immobiliare più sostenibile.
Venendo alla formazione Quadroni ha parlato di Polybau, l’ente che ha il compito di promuovere la formazione di sei professioni del settore con le relative associazioni e che può contare su due Centri di formazione a Uzwil e Les Paccots. Gli apprendisti ticinesi hanno quindi la possibilità di formarsi sia in Ticino sia nella Svizzera interna, imparando perciò sia le tecniche professionali di base sia una seconda lingua. Il presidente ha anche precisato che il primo anno della formazione è comune, mentre il secondo e il terzo sono dedicati alla specializzazione scelta. Alcune cifre hanno confermato la carenza di tirocinanti in Ticino. Se in tutto il Paese sono circa 900 i ragazzi in formazione, il nostro Cantone può contare sul 2,5-3% di essi e quindi si pone sotto la media nazionale. “Dobbiamo fare assolutamente meglio, soprattutto in alcuni rami professionali come i Costruttori di facciata, i Copritetto e gli Impermeabilizzatori, dove l’assenza di giovani ci preoccupa”, ha avvertito Luca Quadroni.
Altro aspetto messo in evidenza è quello relativo alla formazione degli adulti e, in particolare, il cosiddetto articolo 33 (dedicato a chi lavora in azienda da almeno tre anni e può iniziare un corso interaziendale), una formazione serale di nove mesi che offre la possibilità di ottenere un AFC o un CFP”. Come ha sottolineato ancora Quadroni questo è il primo passo verso una formazione continua completa e l’associazione è pronta a organizzare i successivi corsi al fine di preparare nuovi capogruppo, capoprogetto o – accedendo all’ultimo livello formativo – ai maestri di tirocinio.
Il ruolo dell’azienda nel formare gli apprendisti è stato sviscerato da Marco Casoni dell’Ufficio dell’Ispettorato del lavoro. In particolare, ha spiegato che almeno una volta l’anno visita ogni apprendista ed è a disposizione quale consulente aziendale. Dopo aver messo in luce alcune particolarità (vedi la sicurezza sul lavoro per un ragazzo di 15 anni differente da quella di un adulto), anche lui ha sottolineato come, negli ultimi cinque anni, vi sia stata una mancanza di giovani disposti a formarsi in queste professioni – quest’anno 5 al primo anno e 24 nei tre anni di formazione – e ha invitato i datori di lavoro a incrementare l’offerta di posti di tirocinio.
Altro contributo di sicuro interesse, relativo alla formazione, l’ha portato Sara Rossini di Fill-Up, esperta di coaching per aziende e apprendisti. “Se pensiamo che nel 2035 mancheranno tra i 300 e i 460mila dipendenti comprendiamo che il futuro non è roseo, perché per un’azienda il capitale umano è fondamentale.” Altro elemento di preoccupazione coinvolge la GEN Z (i nati tra il 1995 e il 2010) che negli USA iniziano a essere licenziati perché non rispondono alle richieste del mondo del lavoro. “La grande sfida – ha affermato Rossini – è quella di far capire alle aziende quale sia il miglior modo per gestire i giovani”. Come ha aggiunto la stessa esperta si tratta di far combaciare le esigenze degli uni con le aspettative degli altri. In particolare, di “sviluppare una responsabilità sociale per le aziende e di motivare i giovani (basti pensare che il tasso di abbandono di un percorso formativo in Ticino è del 38%)”.
E come si risolve il problema? Agendo su diversi fronti: per esempio è importante continuare a offrire posti di tirocinio, avere a disposizione personale formato che possa dedicarsi agli apprendisti e lavorare sui soft-skills (quelle abilità cognitive, relazionali e comunicative che permettono all’individuo di interagire al meglio con gli altri). Terminando la sua relazione, Rossini ha ricordato che nel 2025 sono in programma gli SwissSkills (i campionati delle professioni) e ha invitato le aziende a iscrivere i propri apprendisti.
Sicurezza sui cantieri
Un momento tra l’istituzionale e l’informale è stato quello nel quale il direttore del Dipartimento delle Istituzioni, Norman Gobbi, ha premiato gli apprendisti. Nella sua breve introduzione il consigliere di Stato ha ricordato l’importanza della sicurezza per il mondo del lavoro e ha elogiato gli intenti di una giovane associazione come Involucro Svizzera, focalizzata anche nel mettere in relazione aspettative e bisogni. Proprio sul tema della sicurezza si è concentrata la seconda parte della mattinata. Nikola Skory della SUVA ha passato in rassegna alcuni concetti e articoli di legge relativi alla sicurezza sui cantieri. In particolare, due articoli del Codice Penale, il 229 e il 230, descrivono le regole dell’arte dell’edilizia e le conseguenze per chi agisce con negligenza sul posto di lavoro, a dimostrare l’importanza della responsabilità personale. Skory si è anche soffermato sulle misure efficaci per prevenire gli infortuni come le protezioni da mettere sui tetti. Da parte sua, Stefano Di Pasquale dell’Ispettorato del lavoro ha evidenziato il fatto che l’ufficio è a disposizione, gratuitamente per le aziende, già a livello di progettazione “È importante avere un parere iniziale sui diversi temi (vie di fuga, accessi, trasporto materiale, primo soccorso, ecc) per evitare errori in seguito che possono poi diventare anche onerosi dal punto di vista finanziario”.
Le difficoltà nei nuclei
La mattinata si è conclusa con alcune domande dal pubblico. In particolare, Luca Quadroni, ha espresso amarezza per il fatto che nella ristrutturazione dei nuclei, per il momento, la priorità sia data al rigido rispetto del paesaggio e non all’ammodernamento delle abitazioni, per esempio alla posa di pannelli fotovoltaici. “Ci vorrebbe più sensibilità e un maggiore aiuto da parte del Cantone e dei Comuni”, ha detto.
Tra incentivi e sostenibilità
Il pomeriggio ha visto, dopo la visita guidata all’esposizione, il focus sugli incentivi a disposizione, da parte di Fabrizio Noembrini di TicinoEnergia; ma anche sulla sostenibilità e il riciclaggio dei materiali isolanti con Christian Paglia della SUPSI, e così pure sulle costruzioni in legno da parte di ASCOLETI; infine sono state presentate le professioni di suissetec e Pavidensa. Il tutto si è quindi concluso con l’esposizione di alcuni errori pratici nel rispetto delle norme SIA e con un meritato aperitivo.