Ogni martedì, tra le otto e le nove del mattino, Piazza Giuseppe Motta ad Ascona si popola delle bancarelle del mercatino. Ma per il momento, i turisti che affolleranno il lungolago sono ancora seduti in treno o davanti al loro primo caffè. Un taxi boat si avvicina lentamente al pontile. «È il nostro veicolo da cantiere», dice scherzando Alessandro Tami, responsabile RVCS alla IFEC Ingegneria SA, mentre sale a bordo.
Il cielo sul Lago Maggiore è ancora coperto da nuvoloni, ma di lì a poco il tempo si schiarisce. I primi raggi di sole raggiungono le Isole di Brissago e illuminano le facciate rosa di Villa Emden, che si erge circondata da migliaia di piante subtropicali del rinomato giardino botanico (vedi riquadro).
Ammodernamento in cantina
All’attracco dietro la villa si nota il livello estremamente basso del lago. Uno sguardo al muraglione evidenzia che il pelo dell’acqua è quasi un metro e mezzo sotto la norma. Il motivo è l’eccezionale siccità dello scorso anno, che ci ricorda inequivocabilmente come i cambiamenti climatici affliggano anche la Svizzera, considerata il castello d’acqua d’Europa. Ma se molti progetti di costruzione vengono adattati solo ora alle nuove condizioni, Villa Emden percorreva questa strada già 25 anni fa.
Durante gli importanti lavori di risanamento del 1996 sono state infatti installate sei termopompe acqua-acqua. Come sorgente termica veniva e viene tutt’ora utilizzata l’acqua del lago. «Le vecchie termopompe non erano più funzionanti e le abbiamo perciò sostituite con due macchine acqua-acqua di maggiore potenza. Con lo spazio guadagnato nella centrale energetica siamo stati in grado di installare un grande accumulatore», spiega Alessandro Tami. Sono state scelte due termopompe AQUATOP T43H di Elco e un accumulatore VISTRON B 1000-2.
Una riqualifica energetica dell’involucro dell’edificio è complicata per motivi di tutela dei beni culturali. Gli interventi devono essere coordinati e di qualità e il Cantone è intenzionato a valutare il risanamento completo dell’edificio con l’obiettivo di mantenere le Isole aperte tutto l’anno. Ad oggi solo il tetto ha potuto essere dotato di un maggiore isolamento termico. Grazie all’accumulatore le termopompe possono avere cicli di funzionamento più lunghi e non vengono continuamente inserite e disinserite. Inoltre, di grande vantaggio si è rivelato l’utilizzo limitato nel tempo: nel semestre invernale la villa e il parco botanico rimangono chiusi e nei locali va solo mantenuta una temperatura di base di circa 12 gradi centigradi.
«Questo modesto consumo di energia è anche il motivo per cui possiamo continuare a utilizzare il Lago Maggiore come sorgente termica», afferma Tami. Il sistema di prelievo dell’acqua di lago era ancora in buono stato e ha potuto essere mantenuto. Con un nuovo scambiatore a piastre, il calore viene trasmesso dal circuito primario (captazione) al circuito di riscaldamento (termopompe). Anche la distribuzione del calore esistente è stata mantenuta.
Accesso da remoto
La posizione esclusiva delle Isole di Brissago incanta i visitatori, ma dal punto di vista di un tecnico della costruzione pone esigenze molto elevate. Per l’allacciamento alla rete elettrica, ad esempio, occorre un cavo subacqueo. E per ogni visita bisogna organizzare un’imbarcazione. «Per il Cantone Ticino, in veste di nuovo proprietario, la questione dell’accesso da remoto era molto importante. Abbiamo perciò collegato il riscaldamento al sistema di automazione esistente dell’edificio e possiamo monitorare a distanza l’impianto», sottolinea Alessandro Tami.
L’accurato ampliamento e ammodernamento degli impianti tecnici è stato possibile anche grazie al fatto che la sua ditta conosce benissimo Villa Emden da decenni. «Siamo coinvolti dagli anni ‘80 e conosciamo ogni elemento dell’impianto. Il nome della ditta è cambiato, ma gran parte dei nostri collaboratori è sempre ancora con noi. Per questo oggetto offriamo così un know how e una continuità che rappresenta un grande vantaggio anche per il Cantone.» Siccome Villa Emden è di proprietà del Cantone Ticino, almeno il 50% del calore utilizzato per il riscaldamento deve essere coperto con fonti rinnovabili.
«Grazie all’acqua di lago come sorgente termica e alle due nuove termopompe arriviamo addirittura al 100%», afferma Luca Venzin, consulente di vendita responsabile alla Elco. La combinazione con il nuovo accumulatore consente un approvvigionamento ideale: «Le due macchine hanno così un funzionamento molto equilibrato e ad alta efficienza.»
L’installazione del nuovo impianto è stata eseguita dalla NeoService Sagl. Matteo Anelotti, capo progetto responsabile, sottolinea le particolarità logistiche: «In sede di pianificazione dei lavori e dei trasporti di materiale dovevamo procedere molto accuratamente. Il trasporto era garantito unicamente una volta al giorno, andata al mattino e ritorno alla sera.»
Per trasportare le due termopompe, l’accumulatore e alcuni altri componenti pesanti è stato necessario effettuare una mezza dozzina di voli con l’elicottero. «Nella centrale termica c’era diverso materiale da smontare, fra cui numerose vecchie pompe di circolazione, valvole e condotte. Abbiamo di volta in volta raccolto questo materiale in appositi sacconi che l’elicottero prelevava per il volo di ritorno», racconta Anelotti. I lavori di smontaggio e di installazione si sono svolti senza intoppi. Di grande vantaggio era il fatto che gli interventi riguardavano principalmente il locale tecnico, per cui i lavori si sono concentrati sulla produzione di calore e sul nuovo accumulatore.
Dato che per il locale tecnico sussiste un certo rischio di inondazione, le due nuove termopompe sono state posate su una struttura che le mantiene a 80 centimetri dal suolo. Se prima la centrale appariva come un locale ingombro di tecnica, oggi il nuovo impianto si presenta pulito e ordinato. «L’utilizzo oculato degli spazi a disposizione mi piace molto. I nostri montatori hanno inoltre prestato una grande cura ai dettagli. Ed è giusto così, perché le Isole di Brissago e Villa Emden sono un’icona per tutti noi Ticinesi», conclude Matteo Anelotti.
Villa Emden
Nel 1885, Richard Fleming e la moglie Antoinette acquistarono le Isole di Brissago e con grande impegno iniziarono a creare un giardino botanico. Terriccio e concime, nonché le innumerevoli piante esotiche, furono portate in barca sull’isola. Ospiti illustri, fra cui Giovanni Segantini, James Joyce e Rainer Maria Rilke, frequentavano il salotto di Antoinette Fleming. Il pubblicista tedesco Harry Clemens Ulrich, noto anche come conte Kessler, scriveva nel suo diario durante una delle sue numerose visite: «A parte Sanssouci non conosco un altro giardino così spirituale ed espressivo di un singolo essere umano.»
Nel 1927, a causa dei debiti, Antoinette fu costretta a vendere la proprietà che venne acquistata nel 1928 da Max Emden, uomo d’affari di Amburgo. Sull’Isola Grande, l’architetto Alfred Breslauer realizzò Villa Emden, un grandioso palazzo in stile neoclassico rimasto ampiamente immutato fino a oggi. Dopo la morte di Max Emden nel 1940 le Isole di Brissago e la villa andarono al figlio Hans-Erich, che nel 1949 vendette la proprietà all’associazione Patrimonio svizzero. Dal 1950 il giardino botanico è aperto al pubblico.
Nel 2019 il Cantone Ticino diventa unico proprietario delle isole. La posizione unica nel suo genere e le migliaia di piante subtropicali incantano ancora oggi i numerosi visitatori.
Michael Staub,
www.elco.ch