Nella seduta del 17 agosto il Consiglio Federale ha stabilito le linee guida per una prossima emissione di prestiti federali in conformità con i criteri sostenibili, in tal modo armonizzando anche alle priorità ambientali la presenza della piazza finanziaria elvetica nella raccolta di fondi sui mercati internazionali.
Inoltre, proprio grazie alla progettata emissione di questi «green bond, i nuovi prestiti verdi, la Confederazione intende richiamare il mercato finanziario svizzero ad una maggiore considerazione delle rinnovate sensibilità degli investitori mondiali e parimenti incoraggiare anche il settore privato nazionale ad una emissione di investimenti sostenibili.
Ecco quindi che con questa sua recente decisone il Consiglio federale conferma la Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 già pianificata dal governo di Berna, e stabilisce anche le procedure operative per contabilizzarne i successivi incassi e la destinazione d’uso.
A questo proposito la Confederazione si è basata sui criteri Green Bond Principles-GBP, i regolamenti per la emissione di obbligazioni verdi predisposti dalla International Capital Market Association-ICMA, l’organo di autodisciplina professionale cui aderiscono i principali operatori finanziari mondiali.
In particolare, i fondi raccolti con i nuovi prestiti sostenibili saranno impiegati in modo circolare, ovvero rivolti esclusivamente ad attività con un impatto ambientale virtuoso.
In base alle cifre dell’esercizio contabile 2021, una analisi del budget della Confederazione ha identificato in circa 4,5 miliardi le uscite destinabili a favore dell’ambiente, in particolare a settori come la ricerca, il trasporto pubblico, la cooperazione internazionale e la biodiversità.
Tuttavia in questi ambiti l’impegno finanziario del nostro paese oggi già supera il volume dei prestiti emessi lungo termine.
Di conseguenza i nuovi finanziamenti verdi, il cui ammontare al momento si stima che annualmente possa raggiungere solo alcune centinaia di milioni, soddisferanno le esigenze ambientali in modo limitato e dunque affiancheranno, senza sostituirle, le abituali modalità di raccolta di risorse sul mercato internazionale dei capitali.
L’arrivo dei prestiti verdi in ogni caso testimonia anche da parte del governo della Confederazione un incoraggiante e positivo cambio di mentalità, fermo restando che per concretizzarsi rimane necessaria la iniziativa degli organi parlamentari.
L’Amministrazione federale delle finanze-AFF di Berna prevede di emettere i primi prestiti verdi già entro la fine dell’anno in corso.
Le caratteristiche di questi nuovi green bonds, di cui è prevedibile l’interesse specie degli operatori istituzionali, dipenderanno in ogni caso dalle necessità di bilancio della Confederazione e dalle condizioni di mercato al momento dell’emissione.
Andrea Grandi