E’ probabilmente questa frase di Steve Jobs, fondatore di Apple, che ispira le attività della Ticino Blockchain Technologies Association-TBTA (tbta.ch) e del suo presidente, il professor Giacomo Poretti, ricercatore presso il Dipartimento tecnologie innovative della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana-SUPSI (https://www.supsi.ch/dti/strumenti/rubrica/dettaglio.6701.backLink.58b96214-2453-483c-9f5f-d122ec981907.html), ed ora si appresta ad orientare anche le iniziative dei nuovi associati che, durante la conferenza “Blockchain & ESG – growing together” svoltasi alla Villa Ciani di Lugano hanno annunciato ai media la loro adesione.
Ma andiamo con ordine e cominciamo proprio dalla Ticino Blockchain Technologies Association-TBTA.
Un veloce esame dei soci conferma che è anche grazie al loro networking nel campo dei progetti digitali che il Cantone Ticino si sta rivelando un irresistibile polo di attrazione per la nuova imprenditoria artificiale in pieno sviluppo nella macro area sud-europea.
E dato che anche nelle attività digitali nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, proviamo a chiarire come, perché e soprattutto chi sono i protagonisti della primavera digitale luganese.
Un dato è certo: la imprenditoria artificiale sta riportando il Cantone Ticino alla sua funzione di cassaforte.
Non più solo di patrimoni, ma di preziosissime competenze artificiali, il cui sviluppo per fortuna è insensibile alla scarsità di materie prime in corso a livello mondiale.
A stimolare la attrattività della regione svizzero-italofona sinora è stato il dinamismo della ventina di associati di TBTA, fra i quali oltre alla amministrazione comunale luganese e la Camera di Commercio (CC-Ti), troviamo alcuni dei più dinamici imprenditori digitali presenti nel territorio.
Tutto questo per adesso, ma solo per adesso.
Perché nei giorni scorsi TBTA, dicevamo, ha annunciato l’arrivo di due nuovi associati con uffici già operativi nel circondario cittadino.
Cominciamo dal primo, dallo Swiss Institute for Alternative Thinking (alternativethinking.ch), rappresentato nella conferenza luganese dalla sua direttrice, la professoressa Crenguta Leaua. Quest’ultima, ha ricordato che la tokenizzazione, la evoluzione in diritti informatici dei tradizionali privilegi legali in forma cartacea, trasferisce nell’universo artificiale onori ed oneri che già conosciamo nella pratica corrente e che, accettata la innovazione nella forma, anche nella sostanza dobbiamo comunque proseguire a rispettare.
La professoressa Leaua, docente in Diritto comparato degli arbitrati internazionali presso la Università di Bucarest, in Romania, è contitolare dello studio LDPP, riconosciuto fra i primi 100 in negoziati arbitrali internazionali; dal 2007 è presenza fissa nel Who’s Who Legal”, il registro delle eccellenze in campo legale a livello mondiale.
Ricordiamo inoltre che nel 2022 è stata docente per il corso “Disputes and Arbitration in the Blockchain Ecosystem” nella prima Summer School di Lugano-Plan B, la campagna di alfabetizzazione digitale avviata dalla municipalità luganese.
Altra nuova adesione d’eccellenza a TBTA è l’ ESG-Center of Excellence, che in occasione della presentazione luganese ha anticipato di avere in preparazione un convegno che si svolgerà nella città del Ceresio.
Riassumendone la descrizione ma non il valore, obiettivo di ESG Center of Excellence è convertire in valori economici il raggiungimento di quelle priorità ambientali che sino all’inizio della pandemia le pubbliche amministrazioni ancora consideravano obiettivi di programma.
I tempi sono cambiati, lo sappiamo, ed ora impongono concretezza di risultati.
Di conseguenza, come la congiuntura socio-economica globale avverte la necessità di ripianare i deficit creati dalla epidemia, e non solo da quelli, altrettanto il mondo accademico ed i centri di ricerca internazionali, la coscienza del mondo, sono al lavoro e si concentrano su obiettivi il piu’ possibile condivisi.
In che modo? Innovando le ricette del passato, che sinora avevano visto industria, amministrazione e società incamminarsi ciascuna per la propria strada.
Questo chiarimento ci riporta al tema della conferenza: “Blockchain & ESG – growing together”.
La blockchain, la catena decentralizzata su scala mondiale dei pubblici registri informatici, oggi “permette di mostrare in modo chiaro alla pubblica opinione” ha precisato il professor Poretti, “tutte le attività si svolgono grazie al suo utilizzo”: questo avvia un nuovo ecosistema che, quando se ne è individuato il valore economico, semplifica lo scambio di un dato servizio.
Questa tematica è stata sviluppata anche dal Professor Marco Casanova , docente in Reputation & Branding presso il Dipartimento Competitività e Comunicazione della Fachhochschule Nordwestschweiz-FHNW, e co-fondatore oltre che co-direttore di INBREC-International Brand & Reputation Community-INBREC, una delle più autorevoli think-thank internazionali nella consulenza alle pubbliche amministrazioni, ai portatori di istanze sociali, stakeholders, ed al mondo imprenditoriale, sugli effetti reputazionali e di immagine nella evoluzione dei rispettivi modelli di sviluppo.
“Il valore aggiunto della collaborazione di questi tre attori”, ha chiarito il Professor Casanova,” deriva proprio dal loro scambio e condivisione innovativa di idee, metodologie, interessi, prospettive; è questo a creare quell’ open innovation ecosystem necessario al futuro della collettività mondiale”. Comune denominatore nel dialogo fra queste esigenze apparentemente divergenti ritroviamo la blockchain, in questo caso elemento unificante di teoria, pratica e consenso sociale.
Su questo argomento si è infine soffermato, ultimo ma non ultimo relatore, anche il Professor Aditya Singh, presidente del Consiglio di amministrazione-Cda di ESG Center of Excellence, e direttore della prestigiosa Athena School of Management di Mumbai, la capitale finanziaria dell’India, tra le prime venti business schools del paese. Trasformare la realizzazione degli imperativi climatici in NFT e tecnologia blockchain, ovvero, riassumerli in certificati digitali e permetterne la movimentazione finanziaria garantendola con i registri artificiali e decentralizzati, trasforma le attività ESG in investimenti scambiabili da un mercato internazionale di potenziali investitori: pubblici, privati, ed anche istituzionali, ormai pronti a impegnarsi economicamente nella finanza sostenibile.
“Nel 2021 il valore mondiale dei green bonds ha raggiunto il mezzo miliardo di dollari; entro il 2030 si stima arriverà ai 53 miliardi, e interesserà un terzo del risparmio mondiale. A guidare la finanza ESG, più che gli investitori istituzionali saranno i consumatori, specialmente le nuove generazioni. Oggi, “ha concluso il professor Singh, “l’83% dei millennials, gli attuali venticinque-quarantenni, si interessa agli ESG perché consapevoli che le risorse del nostro pianeta sono limitate. La blockchain aiuterà questo tipo di investimenti a garantirsi le referenze finanziarie, ottenere una credit history, utili sia alle realtà economiche sia anche agli investitori di medie dimensioni. Di conseguenza, in questa prospettiva la blockchain si annuncia come fattore unificante, distintivo e proattivo delle future attività economiche”.
di Andreas Grandi