L’OCSE, che da anni lavora su questo progetto nell’ambito del Base Erosion and Profit Shifting (BEPS), ha adottato nel mese di ottobre del 2021 una dichiarazione sulla futura imposizione dei grandi gruppi di imprese attivi a livello internazionale. Questa dichiarazione è stata sottoscritta da 137 Stati membri, tra cui tutti gli Stati dell’OCSE (Svizzera inclusa), del G20 e dell’Unione europea.
Le “Global Anti-Base Erosion Rules”, cd. GloBE, che costituisce il Pilastro 2 dell’OCSE, persegue la finalità di introdurre, se possibile già dal 2023 (ma verosimilmente dal 2024), un’aliquota minima effettiva del 15% da applicare agli utili conseguiti dalle società appartenenti ai gruppi multinazionali, i cui ricavi annui superano i 750 milioni di euro. Ai fini del calcolo dell’onere fiscale verranno considerate le imposte sull’utile e sul capitale, nonché altri tipi di imposte dovute sull’utile. La base di calcolo verrà determinata sulla base di uno standard OCSE di presentazione dei conti riconosciuto, con alcuni correttivi.
Se l’onere fiscale aggregato di uno Stato non dovesse raggiungere l’imposizione minima del 15%, la differenza potrà essere tassata nello Stato in cui ha sede un’altra società del gruppo. Tale principio prende il nome di “Income Inclusion Rule” (IRR). In subordine ogni singolo Stato potrà ricorrere al principio noto come Undertaxed Payments Rule (UTPR) che consente di disconoscere la deducibilità dei costi nei confronti dei soggetti che effettuano pagamenti alle entità situate in Paesi a bassa tassazione sino al raggiungimento del livello minimo globale.
La GloBE non rappresenta uno standard minimo, bensì un approccio comune. Gli Stati, dunque, non sono obbligati né politicamente, né giuridicamente ad adottare le norme sull’imposizione minima della GloBE. Tuttavia, se gli Stati prevedono un’imposizione inferiore al 15% e decidono di non implementare nel loro diritto interno la GloBE, la differenza in termini di gettito andrà a beneficio di altri Stati che l’hanno implementata.
La Svizzera, in modo del tutto comprensibile, ha quindi deciso di scegliere, tra le proposte presentate dall’OCSE, il cd. domestic top-up tax approach, con il quale istituire un’imposta integrativa per i gruppi multinazionali internazionali con sede in Svizzera che rientrano nel campo di applicazione della GloBE, al fine di conformarsi a questo nuovo standard internazionale e al contempo trattenere l’intero prelievo presso le proprie casse. Le entrate fiscali aggiuntive, di cui il 75% andrà ai Cantoni, saranno così incassate dalla Svizzera e non dagli Stati esteri. Il maggior gettito viene stimato tra 1 e 2,5 miliardi di franchi all’anno.
L’imposta integrativa sarà applicata esclusivamente ai gruppi di imprese che rientrano nel campo di applicazione della GloBE e non interesserà pertanto le altre imprese, come per esempio le PMI, i gruppi di imprese più piccoli e i gruppi di imprese operanti esclusivamente a livello nazionale.
È evidente che la GloBE, ma del resto è il suo scopo, attenuerà le differenze tra Stati a bassa imposizione e quelli con un onere fiscale maggiore. Ne conseguirà un minor interesse nello spostare la sede di un gruppo in un Paese a bassa tassazione.
La Svizzera, e in particolare la maggioranza dei suoi Cantoni, ricadono nel campo di applicazione dell’imposta minima. Considerando le imposte federali, cantonali e comunali sull’utile, più della metà dei Cantoni presenta un’imposizione inferiore al 15%. Addirittura inferiore al 13% se pensiamo a Zugo, Lucerna, Svitto, Glarona, Uri, Obvaldo e Nidvaldo.
Il Ticino oggi presenta una tassazione del 19,2% a Bellinzona (o del 18,4% in un Comune con il moltiplicatore comunale medio del 79%). Dal 2025, l’imposta sull’utile scenderà ulteriormente al 15,9% a Bellinzona (o al 15.4% in un Comune medio). Anche il Ticino, tuttavia, potrebbe rientrare nel campo di applicazione della GloBE, nel caso in cui la società appartenente ad un gruppo multinazionale dovesse beneficiare di norme speciali, come il patent box, che potrebbe determinare un’imposizione effettiva del 10-12% circa.
Per quanto attiene all’implementazione della GloBE, il Consiglio federale ha proposto una modifica della Costituzione federale. È, infatti, stata proposta l’introduzione di un nuovo art. 129a (Imposizione speciale dei grandi gruppi di imprese), in modo da prevedere un’imposta integrativa federale ulteriore per le società multinazionali internazionali. L’entrata in vigore dovrebbe avvenire al più presto a decorrere dal 1° gennaio 2024, sempre che Popolo e Cantoni accettino in votazione la modifica costituzionale.
Samuele Vorpe,
Professore SUPSI di diritto tributario
Responsabile del Centro competenze tributarie della SUPSI
of counsel at COLLEGAL Studio legale e notarile Attorneys at law
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