Sindaco Nastasi, nelle scorse settimane ci sono state le elezioni comunali. Lei è stato confermato come il più votato e continuerà nella sua funzione di sindaco. Quali le considerazioni personali, a freddo, dopo questo voto?
Il voto ha dimostrato l’apprezzamento dei cittadini per il lavoro svolto gli anni scorsi e la fiducia nei progetti che abbiamo presentato sul programma elettorale. Progetti che abbiamo in parte realizzato e in parte iniziato durante la scorsa legislatura e che saranno completati nei prossimi quattro anni.
La stabilità che è emersa da questa tornata elettorale è un aspetto positivo, sul quale costruire progetti per i prossimi quattro anni?
Certamente, la squadra di Municipio è stata quasi tutta confermata con l’arrivo di un giovane del PLR, Amos Fasoletti. La stabilità partitica è confermata sicuramente dal punto di vista numerico, ma non nelle percentuali. In questo senso emerge un fatto preoccupante a mio giudizio: il primo partito nel legislativo di Faido è la scheda senza intestazione, a dimostrazione del fatto che il sistema basato sulla distribuzione secondo il voto di scheda deve essere rivisto. I partiti sono composti da persone che si mettono a disposizione, ma se essi non vengono riconosciuti né votati occorre cambiare qualcosa.
Gli investimenti del Comune continuano? Quali i progetti chiave sono in corso di attuazione e vedranno la luce in questo quadriennio?
Sicuramente il più importante è quello legato alla conversione del comparto ex Galvanica in una struttura multifunzionale di interesse pubblico e di accoglienza. Sarà anche il fulcro per il turismo di tutta la valle.
In secondo luogo, dovremo ragionare sul restyling della piazza principale del paese perché ormai non è più funzionale ai bisogni della popolazione.
Un altro progetto che porteremo avanti, nel corso della legislatura, sarà quello legato alla promozione delle abitazioni primarie. Lo spopolamento della valle è ormai un dato di fatto e i nostri abitanti sono sempre più anziani. Se perciò non ci sarà un veloce ricambio generazionale, tra una ventina d’anni avremo la popolazione di Faido dimezzata. Occorre invertire la tendenza e trovare soluzioni per attirare abitanti e forse, in questo senso, mi permetto di chiamare in causa il Cantone e la Confederazione che potrebbero agevolare l’idea. Pensiamo, per esempio, agli sgravi fiscali di carattere professionale. Per noi non è comprensibile il limite di 3mila franchi quali possibili deduzioni professionali relativi all’imposta federale diretta. Se un abitante di Faido va tutti i giorni a lavorare a Bellinzona ha spese più importanti di una persona che vive e lavora nella capitale e queste devono essere riconosciute.
Il vostro è un Comune di montagna con circa 3mila abitanti e una superficie piuttosto ampia. La prossimità tra istituzioni e cittadini è garantita? Come si può migliorare?
Si può sicuramente migliorare, ma già nella scorsa legislatura ci siamo molto attivati per far sentire la nostra vicinanza a tutte le frazioni. Per esempio, in estate, mi sono recato in ogni singolo ex Comune e frazione per incontrare i rappresentanti di quei luoghi, per parlare con loro e far emergere le diverse problematiche. Inoltre, la comunicazione diretta è stata migliorata con la nuova App, molto facile e semplice da usare per tutti. Un contatto tra istituzioni e cittadini che cercheremo di intensificare nei prossimi anni.
L’idea di un Comune unico per tutta la valle è un progetto ancora attuale oppure la soluzione così com’è vi soddisfa?
Onestamente non credo sia un progetto attuale perché prima di intavolare un discorso per un unico Comune in Leventina occorre il consenso anche degli altri Comuni e sotto questo punto di vista la vedo molto difficile per il momento. Inoltre, siamo confrontati con aspetti pratici di cui bisogna tener conto, difficili da risolvere. La difficoltà della gestione di un Comune è data dal rapporto tra il numero di abitanti e l’estensione del territorio. Il rischio è perciò quello di avere un’estensione del territorio troppo grande da curare con poche forze a disposizione.
Se una famiglia dovesse scegliere di abitare a Faido quali sono i vantaggi che a suo giudizio avrebbe?
Sono molti. Per esempio, il fatto che i bambini hanno la possibilità di frequentare in paese tutto il ciclo scolastico dall’asilo nido, passando per la scuola materna, le scuole elementari, arrivando fino alla seconda media. Abbiamo un controllo sociale che garantisce una buona sicurezza per le famiglie, ma anche molti spazi ricreativi e sportivi messi a disposizione della popolazione gratuitamente. I giovani hanno ampia scelta tra le varie associazioni sportive, ricreative e culturali presenti a Faido. In questo senso credo che abitare nel nostro Comune significhi far crescere i propri figli in un luogo protetto, sicuro e con molti servizi a disposizione, come tre supermercati, la posta, due banche, l’ospedale, la casa anziani e vari negozi. Senza contare che, durante l’ultima legislatura, siamo anche riusciti a ridurre la pressione fiscale.