La ripresa ci sarà, di sicuro: archivieremo finalmente questi ultimi due anni di grande sofferenza, disagio e di dolore per chi ne è stato coinvolto, soprattutto dal punto di vista della salute. Forse il Covid diventa endemico, dovremo conviverci e quindi essere capaci di adattare il nostro stile di vita, nella società e sul lavoro, alle nuove condizioni che, non necessariamente, ci negheranno di vivere nel prossimo futuro nuove soddisfazioni.
Non è stato semplice operare in questi ultimi anni su un mercato “paralizzato” dalla paura e dalle effettive necessità di salvaguardia della salute pubblica e il nostro settore, come d’altra parte quasi tutti i settori economici, ha vissuto degli sconvolgimenti nelle modalità lavorative che lasciano senza dubbio dei segni.
Non tutti negativi però, come sarebbe facile pensare. Bruno Schenini infatti, ritiene che certi momenti di crisi “collettiva” o strutturale possano, in un certo senso, migliorare le prestazioni dei singoli e delle imprese. Un’assunzione maggiore di responsabilità porta ad affinare le strategie di gestione e migliora in qualche modo anche la capacità di comprensione e la “voglia di essere propositivi” su ogni progetto, anche il più piccolo. Lavorare con maggiore considerazione delle proprie capacità, essere in grado di sviluppare una migliore capacità di analisi, un’attenzione maggiore alle procedure di lavorazione e una più efficace azione sul posto di lavoro, sui cantieri o nelle costruzioni dove si deve intervenire è la chiave per superare ogni crisi o momento di difficoltà e, magari, scoprire risorse nuove che nemmeno si sospettava di possedere.
Una crisi come questa (che ancora stiamo vivendo) deve essere affrontata come un momento di valutazione della propria forza, di comprensione dei propri limiti e di come superarli, modificando magari quanto si credeva fosse acquisito e oramai in essere nella propria quotidianità di professionisti. Per fare questo è però necessario essere dotati di una solida professionalità e di giuste competenze per una sana “riprogrammazione” e per sostenere i contraccolpi di cambiamenti che a volte sono necessari, ma non voluti. Per continuare ad essere “punto di riferimento” del mercato e offrire il meglio nella giusta forma, è necessario non dimenticare mai di tenere al centro delle scelte le persone e le loro peculiarità, così da saper trarre il miglior vantaggio sul lavoro e sui progetti da affrontare.
In poche parole, bisogna avere “visione”, cioè significa, non solo capire quali sono gli interventi più interessanti e quali invece è bene non considerare, ma anche affrontare le nuove sfide sapendo che le difficoltà potranno essere gestite grazie all’umiltà di comprendere fino in fondo come e con quanta forza agire.
Il lavoro rende forti le persone che sanno trarre dai risultati ottenuti non solo benessere economico, naturalmente fondamentale, ma anche creare un bagaglio di esperienze capaci di “fare la differenza”. Avere sulle spalle 60 anni di lavoro aiuta molto, certamente. Ma non basta. È necessario avere la volontà di accumulare le conoscenze e non smettere mai di continuare a imparare per crescere. È quello che Bruno Schenini mette nella sua quotidianità e trasmette ai suoi giovani in formazione. Una missione importante che è sempre stata fondamentale nell’attività della Schenini SA che ha dotato molti giovani appassionati delle indispensabili nozioni ed esperienze per diventare professionisti seri, preparati e di talento.
Come molte professioni artigianali, oggi in forte ripresa e di grande interesse nei più giovani, quella del metalcostruttore è stata fondamentale per l’uomo. Per la sua crescita, per la sua civilizzazione, per il mondo che oggi conosciamo.
Se riflettiamo e guardiamo attorno a noi, il metallo e i materiali affini ci circondano con i loro manufatti che hanno permesso e continuano a consentire di superare ostacoli, impedimenti naturali e progettare le moderne città con nuove idee e nuove soluzioni. Certe soluzioni architettoniche, i ponti, le strutture stradali e autostradali, le ferrovie non sarebbe stato possibile costruirle senza l’ingegno, il lavoro e la passione di chi ha fatto del metallo la sua vita professionale.
Il nostro lavoro è fisico e “lo sporcarsi le mani” è indispensabile, solo così si può capire le varie necessità e superare gli inevitabili ostacoli che si incontrano durante le fasi di lavorazione. E si acquisisce l’esperienza necessaria per diventare interlocutori affidabili e autorevoli nei confronti di un committente.
Bruno Schenini nella sua lunga carriera ha vissuto non solo lo sviluppo e la crescita della sua azienda, ma anche del settore in cui opera e, oggi, con grande soddisfazione, vede come la sua professione ha raggiunto un suo giusto prestigio e che il futuro sarà importante; i giovani ritorneranno a scegliere certe professioni “manuali” perché la loro scelta è una reale e concreta possibilità di lavoro.