Nel 2013, il Consiglio federale aveva lanciato la Strategia energetica 2050, approvata dall’elettorato svizzero nel 2017 con l’attuazione del primo pacchetto di misure. Essa prevede, tra l’altro, il divieto di costruire nuove centrali nucleari, misure più severe per ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2 e un significativo ampliamento delle energie rinnovabili in Svizzera. Con le prossime revisioni della legge sull’energia e della legge sull’approvvigionamento elettrico, queste misure saranno concepite in modo ancora più mirato. Nel 2015, nell’ambito dell’Accordo di Parigi, la Svizzera si è poi impegnata a dimezzare le proprie emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto al 1990.
Inoltre, nel 2019 il Consiglio federale ha deciso che il nostro Paese non dovrà più emettere alcun gas serra entro il 2050 (obiettivo emissioni nette pari a zero). In questo modo, la Svizzera vuole contribuire a limitare il riscaldamento globale a un massimo di 1,5 gradi Celsius rispetto all’epoca preindustriale. La strada che porta a questo obiettivo è definita in concreto nella strategia climatica a lungo termine della Svizzera.
Verifica della fattibilità: è realizzabile?
La strategia energetica e climatica fino al 2050 ha davvero una possibilità di successo? È tecnicamente fattibile? A prezzi accessibili? Quali sono le alternative? Sono queste le domande esaminate nell’ambito delle prospettive energetiche 2050+.
Per la prima volta, queste prospettive forniscono degli scenari che tracciano una mappa congiunta della futura politica energetica e climatica. Esse mostrano i possibili sviluppi tecnologici con cui questi obiettivi possono essere raggiunti entro il 2050. Una panoramica è data dall’«Obiettivo: una Svizzera clima-neutrale nel 2050».
Esaminando più da vicino gli scenari, appare chiaro il ruolo centrale, se non addirittura indispensabile, dei tecnici della costruzione in questa trasformazione globale del sistema energetico svizzero.
Cosa significa ciò per noi tecnici della costruzione?
La strada intrapresa da suissetec più di 15 anni fa verso le energie rinnovabili e un’economia sostenibile è quella giusta. Noi tecnici della costruzione non siamo «solo» responsabili dell’alimento numero 1 (acqua potabile pulita e aria fresca), ma siamo anche attori indispensabili nella trasformazione del sistema energetico.
Intanto, il tempo stringe, non solo in considerazione degli effetti del cambiamento climatico. Allo stesso modo, per ragioni geopolitiche e per la conseguente necessità di maggiore indipendenza, l’attenzione deve essere sempre più rivolta a una maggiore sicurezza di approvvigionamento.
Se vogliamo raggiungere gli obiettivi entro il 2050, si tratta, ad esempio, di installare 1,2 milioni di pompe di calore, rendere il parco edifici più efficiente dal punto di vista energetico mediante coibentazione e installare 32 TWh di impianti fotovoltaici su tetti e facciate (il che equivale ad almeno il 50% di tutte le superfici dei tetti e delle facciate del parco edifici della Svizzera). Tutto questo deve essere fabbricato, progettato, installato, messo in funzione e mantenuto. E siamo noi, i tecnici della costruzione, a farlo!
La realizzazione dello scenario ideale va di pari passo con una grande responsabilità sociale e con opportunità imprenditoriali uniche per i membri suissetec:
- posti di lavoro attraenti, significativi e con prospettive per i lavoratori
- riserve di lavoro per decenni e quindi sicurezza imprenditoriale a lungo termine
- condizioni quadro strabili per le decisioni d’investimento in tecnologie e modelli futuri
- rilevanza sistemica e indispensabilità del ramo della tecnica della costruzione e dell’involucro edilizio
- la tecnica della costruzione come parte della soluzione a una grande sfida sociale
Cogliere le opportunità: ORA!
Per noi, dunque, la situazione di partenza non potrebbe essere migliore. Spetta ora a ogni singola azienda posizionarsi e occupare i promettenti settori di mercato. suissetec supporta i suoi membri in tale ambito, con un’ampia gamma di offerte, come ad esempio:
- il nuovo calcolatore della tecnica della costruzione ideato da suissetec per le aziende e i loro clienti
- l’integrazione delle energie rinnovabili nel tirocinio professionale
- le nuove offerte di formazione: capoprogetto montaggio solare, progettista in termotecnica o progettista in involucro edilizio
- formazioni continue non formali: specialista in impianti solari, specialista fotovoltaico o consulente energetico
- corsi di qualificazione per diventare consulente in «calore rinnovabile»
- promemoria «Ottimizzazione dell’esercizio e controllo dell’energia»
- estese campagne sulla manodopera qualificata e campagne d’immagine rivolte al vasto pubblico
- impegno attivo nelle associazioni mantello e nei gruppi politici
E infine, con il futuro Campus suissetec, dimostriamo di cosa è capace la tecnica della costruzione e che alle parole seguono anche i fatti. Sfruttiamo quindi insieme questa opportunità unica ORA, perché se non lo facciamo noi, lo faranno sicuramente altri!
I risultati più importanti secondo le prospettive energetiche 2050+, in sintesi
- La trasformazione del sistema energetico verso una neutralità climatica nel 2050 è possibile. L’approvvigionamento energetico diventa più sicuro, pulito e a prezzi accessibili. Le tecnologie necessarie a questo scopo esistono. Nei prossimi anni dovranno diffondersi in modo rapido e capillare.
- Rinunciamo alle energie fossili, in compenso avremo bisogno di più elettricità. Nel complesso, tuttavia, possiamo ridurre il consumo energetico pro capite. Questo perché sprechiamo meno energia grazie alle misure di efficienza e poiché le applicazioni elettriche sono significativamente più efficienti dei combustibili fossili in termini di rendimento.
- L’approvvigionamento energetico nel 2050 sarà costituito quasi interamente da energia rinnovabile prodotta in Svizzera. Questo genera maggiori investimenti in Svizzera, sostenendo il mercato del lavoro locale a lungo termine e mantenendo il nostro denaro in circolazione a livello nazionale. A proposito: solo negli ultimi dieci anni, 80 miliardi di franchi svizzeri sono finiti all’estero per le energie fossili!
- In ogni caso, rinnovo, ammodernamento e sostituzione delle infrastrutture energetiche esistenti, come edifici, impianti, attrezzature o veicoli, richiederà investimenti per circa 1400 miliardi di franchi entro il 2050. Con l’obiettivo delle emissioni nette pari a zero entro il 2050, il fabbisogno di investimenti aumenta di 109 miliardi di franchi svizzeri, pari a circa l’8%.
- Questi investimenti aggiuntivi hanno un triplice tornaconto:
- In primo luogo, la minaccia di miliardi di «danni da cambiamento climatico» può essere scongiurata. Perché se il riscaldamento globale continuerà incontrollato, anche la Svizzera dovrà fare i conti con costi conseguenti elevatissimi per le persone e l’ambiente.
- In secondo luogo, possiamo ridurre in modo massiccio la nostra dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento energetico, contribuendo così alla sicurezza di approvvigionamento della Svizzera.
- In terzo luogo, promuoviamo la creazione di valore aggiunto a livello nazionale, garantendo così posti di lavoro in Svizzera a lungo termine.
di Christoph Schaer
www.suissetec.ch