Con l’ambizione di individuare un argomento d’interesse per i lettori, chiedo ad AI quali siano gli argomenti più gettonati in relazione alle risorse umane. Le tematiche suggerite: strategie di reclutamento, rafforzare l’impegno dei collaboratori, gestione della performance, diversità ed inclusione, nuove tecnologie destinate al comparto risorse umane, nuovi modelli di lavoro, benessere sul lavoro, sviluppo della leadership, protezione dei dati… attuali sì, d’interesse sì, ma tutti già trattati con numerose variazioni sul tema.
La macchina si alimenta di quanto è già stato fatto… seppure le rivelazioni inerenti Gemini 1.5 di questi giorni, lasciano presagire sviluppi più arditi per il futuro.
Opto per le nuove tecnologie, con l’intenzione di approfondire e comprendere quanto effettivamente l’AI può facilitare il reclutamento.
“L’Amica Intelligente” mi propone una lista di aspetti legati all’ottimizzazione dei processi, che facilita e velocizza l’operato della risorsa umana, sgravandola da compiti ripetitivi. Tra questi lo screening delle candidature tramite ATS (Applicant Tracking Systems) più o meno abili nella ricerca semantica e vari software di gestione del processo e CRM.
Da me sollecitata, in tempi brevissimi propone un elenco di rischi, che spazia dalle distorsioni sistematiche nel processo di analisi dati che influenzano negativamente i risultati e le conclusioni tratte, al rischio di manipolazione, alla mancanza di contesto e comprensione umana.
La nostra esperienza ci insegna che molti sono i momenti critici del processo di reclutamento e che effettivamente la comprensione umana è uno degli ostacoli principali.
Dall’identificazione delle reali competenze che un profilo deve possedere, spaziando per la strategia di ricerca di sicuro successo (che AI non è ad oggi in grado di indicare), al rapportare tutto ciò ad un mercato dove la domanda prevale sull’offerta e i benefit e la work life balance, in termini di attrattività, competono con lo sviluppo professionale, alla capacità di concertare aspettative di datore di lavoro e candidati in una collaborazione efficace ed economicamente redditizia, il margine di errore è elevato.
Forte di una tecnologia avanzata che facilita e velocizza alcuni processi primari, il reclutatore oggi deve disporre della capacità di verificare che questi strumenti non precludano l’accesso a validi profili per distorsioni del sistema, essere in grado di affinare l’analisi ed appurare la veridicità delle affermazioni per comprendere il potenziale reale e non quello facilitato dai suggerimenti della macchina, poiché AI è al servizio di tutti: anche dei candidati. Tempo redazione CV, pochi secondi, elaborazione immagini da input testuale, forse qualcosina in più.
Tutto ciò necessita l’acquisizione di nuove competenze da parte dei reclutatori, partendo da quelle digitali, ad una capacità d’analisi acuita, alla capacità di lettura del contesto al facilitare la mediazione tra le parti.
Alessandra Bieri,
Consulente Senior Luisoni Consulenze SA
www.luisoni.ch