È un lavoro altamente specializzato, ma anche artigianale quello che si svolge alla Rolla Propellers Sagl di Novazzano. Ce lo conferma l’Amministratore Delegato Luca Libanori quando sottolinea come per realizzare un certo tipo di elica occorra anche imparare a respirare. “Nel momento in cui l’elica viene lavorata bisogna saper inspirare ed espirare perché la si appoggia al ventre”. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire la storia dell’azienda.
Direttore Libanori, come è nata la Rolla?
Secondo me rappresenta una bellissima e antica storia industriale. Nacque da un’idea di Phil Rolla, nel 1963, con il nome di Record Propellers SA. Lui era californiano ma di origine piemontese. Da ragazzo viveva vicino a un lago dove si svolgevano competizioni tra barche. Incuriosito da quella realtà capì sin da subito l’importanza delle eliche. A vent’anni venne in Europa per cercare fortuna con la sua barca da competizione e la Svizzera fu il Paese che lo aiutò di più, sia tecnicamente sia logisticamente. E infatti la prima sua azienda era situata in un garage di Brusino Arsizio. Proprio lì elaborò e studiò le prime eliche per barche da competizione. Nel 1983 l’azienda cambiò nome, divenne Rolla Propellers e si trasferì a Balerna nel vecchio Mulino nel parco delle Gole del Breggia. Quindi quest’anno celebriamo i quarant’anni come Rolla ai quali ne vanno aggiunti altri venti di Record Propellers.
Ci sono state altre tappe importanti?
Sì, nel 2004 l’azienda è stata venduta alla Twin Disc, una multinazionale con sede negli USA e quotata al Nasdaq di New York. Phil Rolla, all’epoca, aveva raggiunto l’età di pensionamento, non aveva eredi e pensando al futuro trovò nella grande azienda, con la quale collaborava da anni, uno sbocco ideale. È importante evidenziare che quella cessione non ha cambiato nulla a livello operativo, nel senso che la casa madre ci ha sempre lasciato la massima libertà di azione, soprattutto nella reattività di risposta al cliente che per noi resta essenziale. Poi il trasferimento nel 2005 nella nuova sede a Novazzano in Zona Industriale Pobia.
Oggi come è organizzata l’azienda?
Prima della crisi del 2008 la Rolla contava su 46 collaboratori. Ma quel periodo storico è stato deleterio perché ha fatto scoppiare una bolla anche nel settore nautico: si costruivano troppe barche per la domanda. Da qual momento il mercato si è ridotto ad un terzo e anche la Rolla ha subito un ridimensionamento, tanto che oggi possiamo contare su 23 dipendenti.
Negli ultimi anni abbiamo diversificato i mercati di riferimento, modernizzato la nostra tecnologia con simulazioni al computer attraverso il CFD (fluidodinamica computazionale) di cui Phil Rolla fu un precursore. In questo modo verifichiamo al computer e sempre più raramente in vasca navale la funzionalità e l’efficienza dell’elica con risparmio sui costi e risultati più efficaci e veloci.
Occorre aggiungere che i nostri dipendenti si identificano nell’azienda. Basti pensare che il collaboratore che è da meno tempo con noi è qui da nove anni. E questo è sicuramente un vantaggio perché abbiamo un know-how, una conoscenza altamente avanzata, che poche concorrenti possono vantare.
Come è cambiato il vostro lavoro nel tempo?
L’azienda si è ovviamente evoluta anche perché le corse sull’acqua hanno perso popolarità e di conseguenza oggi abbiamo abbandonato il settore delle competizioni e ci occupiamo di navi di lusso, imbarcazioni da lavoro, ecc. Come faceva Phil Rolla, anche noi fondiamo alla GF Casting Solution di Novazzano (a noi piace chaimarla ancora Precicast) e anche grazie al know-how acquisito riusciamo a produrre eliche molto performanti. Un termine che non va abbinato solo alla velocità, ma equivale a un minore consumo di carburante, a minori vibrazioni, maggiore comfort a bordo, ecc.
Ci siamo anche specializzati e realizziamo eliche particolari per una specifica imbarcazione. In questo senso l’approccio ingegneristico e tecnico è mutato radicalmente nel tempo anche se il lavoro è rimasto prettamente artigianale e ciò ci permette di curare ogni minimo dettaglio. Anche nel controllo della qualità abbiamo fatto passi da gigante con l’utilizzo di macchine moderne e di uno scanner in 3D per avere la certezza che il prodotto finale sia conforme al progetto. In sintesi, facciamo un grande sforzo per garantire un alto rapporto qualità-prezzo.
Chi sono i vostri clienti più importanti?
Per lo più i cantieri navali che costruiscono le barche mentre raramente lavoriamo coi privati. In generale abbiamo circa il 45% di barche da diporto, il 40% è costituito da imbarcazioni militari e il 15% sono barche da lavoro. Quest’ultimo è un mercato sul quale stiamo lavorando sempre di più perché anche i clienti si stanno accorgendo che l’efficienza dell’elica è essenziale nel risparmio di energia e carburante. Abbiamo esempi nei quali una nostra elica dura quattro volte di più di un’elica normale e questo è sicuramente un vantaggio e un risparmio.
Quali sono i vostri mercati?
Sfruttando la vasta rete di distribuzione di Twin Disc riusciamo ad arrivare in tutto il mondo, anche se il nostro mercato principale resta comunque l’Europa.
Come avete vissuto gli ultimi difficili anni?
Occorre anzitutto dire che il periodo pandemico è stato ovviamente difficile soprattutto a livello umano. Ma da quando sono in questa azienda, e cioè dal 1998, di momenti difficile ve ne sono stati parecchi. Dalla crisi del 2008 al crollo del cambio Franco Svizzero con il dollaro prima e quello con l’euro successivamente. Tutte crisi che hanno toccato un settore come quello delle barche che è visto come un bene di lusso e quindi facilmente rinunciabile. La pandemia, invece, non è stato un periodo troppo difficile a livello industriale perché la barca era giudicata una sorta di bolla nella quale rifugiarsi dal virus. Il mercato non ha perciò conosciuto una crisi così forte come si poteva immaginare all’inizio.
E l’elica come è mutata negli anni?
Sicuramente è un oggetto in continuo sviluppo grazie anche all’evoluzione dei materiali. Si arriva ad avere profili alari sempre più complessi e sofisticati e vi è una continua attività di ricerca e sviluppo sui materiali, sui profili e le geometrie che accompagnano l’evoluzione delle barche. Per esempio, oggi si sta puntando sul mercato elettrico e questa è una nuova sfida perché implica un cambio di paradigma nel funzionamento delle barche. Purtroppo, l’elica è una sola e occorre trovare il giusto equilibrio tra la modalità elettrica e quella termica. Ecco perché è essenziale collaborare e confrontarsi non solo con il cantiere, ma anche con l’ufficio tecnico e tutta la parte produttiva.
Come state vivendo il 2023?
Da un lato il mercato è in crescita e noi notiamo una strana eccitazione. D’altro canto non dimentichiamo che in questi mesi abbiamo visto anche alcuni rallentamenti produttivi dovuti al costo delle materie prime, dell’energia, del gas, ecc. Per questa ragione bisogna essere sempre più dinamici e reattivi con le commesse. In definitiva, consapevoli di quanto successe nel 2008, è giusto essere sempre ottimisti ma con una buona dose di prudenza.
Mi dà tre aggettivi per definire l’azienda?
Complicata, stimolante e innovativa grazie a situazioni sempre diverse che ci fanno crescere ogni giorno. Per esempio, tornando alla crisi del 2008, in quel difficile momento abbiamo implementato un sistema di controllo sui costi che ci ha permesso di individuare dove intervenire in modo chirurgico. I controlli sono diventati più precisi e abbiamo capito dove ottimizzare i costi.
Quali sono i suoi sogni e desideri per l’azienda?
Avendo avuto la fortuna di conoscere e lavorare con il signor Rolla, da lui ho appreso la passione e la dedizione per questo lavoro. La stessa che del resto aveva anche il mio predecessore, l’ingegnere Otello Sattin.
Quindi, in primo luogo mi piacerebbe trasmettere ai miei collaboratori quella stessa passione che queste due persone carismatiche e fondamentali nel mio percorso di crescita professionale hanno trasmesso a me e dar loro anche lo stesso senso di appartenenza. Tutti aspetti che mi fanno venire al lavoro ogni mattina con il sorriso.
In secondo luogo, mi piacerebbe far crescere ulteriormente la Rolla e vederla affermarsi ancora di più a livello globale in nuovi mercati, pronti ad affrontare nuove stimolanti sfide.
Luca Libanori,
AD Rolla Propellers Sagl
www.rolla-propellers.ch