La certezza e l’incertezza nelle norme tributarie: un dilemma per i contribuenti e le attrattive di un sistema-paese
Il presupposto è tutt’altro che teorico o limitato a una specifica area: nel contesto della tassazione e delle normative fiscali, la certezza delle regole gioca un ruolo cruciale nelle decisioni dei contribuenti e nella competitività economica di una nazione.
Le imprese e le famiglie cercano stabilità e chiarezza nel sistema tributario, poiché solo un quadro normativo trasparente permette di pianificare gli investimenti a lungo termine e di valutarne con sicurezza i costi fiscali. Tuttavia, come vedremo, la presenza di incertezza, sia essa volontaria o involontaria, influenza profondamente il comportamento dei contribuenti e, di conseguenza, l’attrattività di una giurisdizione fiscale.
Quindi, non è sufficiente interpretare le norme: la ricerca e una solida conoscenza delle attività connesse alla esazione tributaria aiutano nell’esame di tutte le opzioni correlate.
Certezza delle norme e concorrenza fiscale
Un sistema fiscale caratterizzato da norme certe e ben definite favorisce la competitività di un Paese sul piano globale. In particolare, le imprese tendono a scegliere regimi fiscali chiari e stabili, dove i costi legati alle imposte e l’incertezza amministrativa sono minimi. La chiarezza normativa, infatti, permette di evitare costosi contenziosi e riduce i rischi legati all’interpretazione delle leggi, incentivando così gli investitori a operare con fiducia all’interno del sistema.
In contrapposizione, la mancanza di certezza nelle regole fiscali può scoraggiare gli investimenti. L’incertezza delle norme tributarie genera inaffidabilità, e questo spinge le imprese a valutare alternative più sicure in altre giurisdizioni. Di conseguenza, anche la chiarezza normativa nell’ambito delle attività di esazione è considerata uno dei pilastri fondamentali per attrarre capitali esteri, favorire l’occupazione e migliorare la competitività economica di un Paese.
Incertezza fiscale: un’arma a doppio taglio
Nonostante l’importanza della certezza normativa, è tuttavia inevitabile che l’incertezza possa fare parte anche di un sistema fiscale: sia come conseguenza della complessità del sistema legislativo, e sia quando addirittura prevista dagli stessi legislatori.
Un sistema fiscale volutamente ambiguo, infatti, non solo incentiva i contribuenti, specie per evitare future verifiche o sanzioni, a dichiarare un imponibile superiore a quello effettivo, ma incentiva anche gli uffici amministrativi ad applicare, nel dubbio, disposizioni meno favorevoli ai contribuenti medesimi.
È inevitabile che questi presupposti, a lungo termine, portino a una crescente tensione tra l’amministrazione fiscale e i contribuenti, oltre a giustificarne, almeno in linea di principio, l’elusione fiscale e una minore propensione agli investimenti.
Le leggi fiscali tra astrattezza ed attività di esazione
Anche in materia fiscale resta un abisso tra il dire e il fare. Impossibilitate a prevedere ogni eventualità concreta, anche le prescrizioni tributarie si trovano quindi a convivere, per loro stessa natura, sia con disparità di interpretazione sia con altrettante incertezze di applicazione.
Si tratta di complicazioni che, per evitare penalità, nella maggior parte dei casi portano i contribuenti a ricorrere a costose legal opinions se non addirittura, e paradossalmente, indurli ad interpellare gli stessi uffici di tassazione. In entrambi i casi, oltre a rappresentare un problema teorico, l’incertezza condiziona in modo immediato e concreto gli atteggiamenti di un pubblico, che con il pagamento delle dovute imposte potrebbe invece rendere il sistema più efficiente.
La soluzione è facile a dirsi, ma non a farsi. Se, da una parte, una maggiore certezza porta trasparenza e fiducia nel sistema fiscale, dall’altra un’eccessiva rigidità invece ne compromette l’efficienza.
Un equilibrio tra chiarezza e flessibilità normativa è quindi necessario per garantire un sistema fiscale equo e funzionale.
Rischio e incertezza: le decisioni dei contribuenti
A quali alternative possono quindi affidarsi i contribuenti? Se il rischio riguarda situazioni in cui sono attendibili le probabilità di un evento, come una verifica fiscale, l’incertezza invece concerne situazioni in cui tali probabilità restano solo eventuali. Si tratta di un metodo noto come “modello di utilità attesa”, in cui i contribuenti tendono a valutare non solo l’importo dell’imposta da pagare, ma anche la probabilità di subire controlli e sanzioni. Semplificando: le decisioni fiscali restano condizionate da un’analisi costi-benefici, e l’incertezza si conferma come opzione discriminante nella scelta tra la conformità o l’elusione delle attività di esazione.
Conclusioni
L’incertezza normativa, seppure inevitabile, può tuttavia erodere la fiducia nel sistema fiscale e ridurre l’attrattività di una giurisdizione agli occhi degli investitori.
Al contrario, un sistema di esazione chiaro, prevedibile, e dunque condiviso oltre che in linea di principio anche in linea di fatto, oltre ad agevolare le scelte dei contribuenti, è in grado di influenzare il potenziale produttivo e quindi la stabilità di un Paese.
Si tratta di un obiettivo che, dopo le incertezze economico-finanziarie degli ultimi anni, ora deve ispirare il lavoro delle amministrazioni internazionali e tradursi in un indispensabile clima di fiducia condiviso da tutti gli stakeholder e da ogni componente della nostra odierna società ormai globalizzatasi anche in materia fiscale.
Franco Confalonieri e Andreas Grandi