Ciò ha comportato un’accentuazione costante della concorrenza, prodotta in buona parte dall’avvento sul mercato di ditte imprenditrici provenienti specialmente dall’Italia, le quali offrono manodopera a basso costo, dopando un po’ il mercato locale e producendo con ciò effetti anche pesanti per le imprese locali sottoposte ad una concorrenza impari.
Il fatto che i principali prezzi in opera si sono pressoché dimezzati negli ultimi 10-15 anni, quando il puro costo del materiale di qualità è a sua volta raddoppiato, ne è la riprova.
Questa spinta al ribasso dei prezzi genera una conseguente contrazione dei tempi esecutivi, mettendo sotto stress la manodopera e tutto il settore, coinvolgendo spesso anche i committenti, i progettisti e la direzione dei lavori, che si vedono confrontati con una crescente necessità di vigilare, e per certi versi prevenire, esecuzioni non conformi all’arte del buon costruire, ma anche prevenire e derimere contenziosi con committenti e altri artigiani.
Anche la scarsa qualità della manodopera e dei materiali, nella ricerca di minori prezzi, incidono molto sulla qualità dell’esecuzione.
Questo fenomeno è figlio della forte crescita economica che abbiamo registrato nel nostro Cantone durante questi ultimi anni, fenomeno che ha richiesto un cospicuo impiego di manodopera, irreperibile entro i nostri confini.
Questa necessità “dei grandi numeri” ha comportato una messa a disposizione sul mercato di manodopera con minori qualifiche, non è raro constatare come molte ditte impiegano operai improvvisatisi gessatori per l’occasione, privi quindi di esperienza e spesso di qualità realizzative.
Poche sono le imprese che sono riuscite a salvaguardare nicchie di mercato, e con esse anche la cultura dell’esecuzione a regola d’arte.
In prospettiva non si intravvedono vie d’uscita immediate, se non il fatto di puntare sempre più sulla responsabilità delle imprese nel promuovere la cultura del lavoro, che va oltre la responsabilità tecnica e dei rapporti formali e contrattuali con i committenti, ma che va intesa allargata anche al campo della responsabilità sociale dell’impresa, al fine di creare un circolo virtuoso che possa migliorare le prestazioni delle imprese stesse e di tutti gli attori operanti nel settore, in modo da facilitare tutti assieme il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità a cui tanto oggi si vorrebbe tendere.
Anche i momenti di incertezza politica a livello globale, che stiamo vivendo ora, con la spada di Damocle della spirale dei rincari dei materiali e dello spauracchio delle incertezze sui tempi di fornitura degli stessi, stanno minando le certezze dell’automatismo che ci aveva garantiti fin qui.
Tutti questi nuovi scenari costituiscono elementi aggravanti che non aiuteranno certamente a migliorare la situazione del mercato del settore del gesso, ma non solo.
Manuela Valladolid, Architetto SUP e Ingegnere Edile