Non chiamatelo solo “Stadio del ghiaccio”
Il 2021 segna, per la rinomata squadra di hockey HC Ambri-Piotta, l’ultima stagione alla Valascia. A partire dalla nuova stagione 2021/2022 infatti l’HCAP, pur rimanendo in Leventina, disputa le proprie partite casalinghe nella nuova Gottardo Arena, stadio sorto ad un centinaio di metri dalla storica sede.
La nuova pista di hockey, voluta per sostituire una struttura intrisa di storia ma purtroppo non più idonea, porta la firma dell’architetto Mario Botta. Un progetto che riflette dunque l’impronta di un architetto di fama mondiale ma, se è pur vero che la riconoscibilità nel linguaggio architettonico ha da sempre un suo valore intrinseco, quest’opera vuole principalmente essere uno stadio innovativo nella sua concezione. Uno stadio in grado cioè di fondere animo sportivo e benessere sotto lo stesso tetto. Lo si è scritto più volte, l’amore per questa squadra va ben oltre le vittorie sportive poiché incarna lo spirito di una Valle, spirito che la nuova Gottardo Arena è destinata a simboleggiare certamente anche in futuro regalando molte emozioni sportive. Tuttavia l’intento è quello di andare ben al di là del puro evento agonistico: l’ambizione è infatti quella di modificare, attraverso quest’opera, non solo il paesaggio ma anche consuetudini e abitudini di un’intera regione.
Qualcuno l’ha definita “La cattedrale della Leventina”, e se in questa descrizione vogliamo coglierne la sua accezione più aggregativa e introspettiva allora sì, la citazione raccoglie quella preziosa identità capace di riportarci alle origini, alla terra e a quel bisogno di incontro collettivo che ha caratterizzato la nostra evoluzione. Replicare in contesti non prettamente sportivi la potente vibrazione rilasciata nell’atmosfera dal cuore di una tifoseria che ama la propria squadra, rappresenta indubbiamente una sfida importante per la nuova Gottardo Arena.
Questo stadio – che solo stadio non vuole essere – ambisce dunque a posizionarsi in modo polivalente; un nuovo punto di riferimento per la Valle capace di ospitare eventi ed attività durante tutto l’anno e non esclusivamente durante un fine settimana hokeystico.
I numeri
La nuova struttura è in grado di ospitare un totale di 6775 persone, 3000 sugli spalti, 3775 in galleria, lounges e tribune. Con la copertura della superficie ghiacciata, utilizzata come spazio aggiuntivo, sarà possibile ampliare ulteriormente la capienza garantendo di fatto l’organizzazione di eventi più imponenti e diversificati.
Il nuovo stadio multifunzionale si presenta come un unico volume edilizio compatto, inserito armoniosamente in un contesto preesistente che comprende il vicino aeroporto. La struttura, con la sua volta a botte, è articolata su quattro piani: tre fuori terra e un piano interrato. Oltre all’arena del ghiaccio offre al suo interno negozi, ristoranti, bar, uffici e spazi dedicati all’accoglienza rispecchiando in questo modo una progettualità plurivalente.
Il piano d’ingresso ospita l’area d’accoglienza e diverse aree shop: il pubblico e/o i visitatori da qui vengono dirottati verso i vari settori. Il primo piano è caratterizzato da un ristorante con vista sia sul campo da gioco che sull’area circostante. Sul medesimo livello trovano spazio la Fondue Lounge, diverse aree vendita e locali di servizio. Al secondo piano, oltre agli uffici amministrativi, troviamo gli Skybox VIP con visuale diretta sulla pista, la Platinum Lounge e diverse aree gastronomiche.
Il piano interrato è riservato ai giocatori: qui trovano spazio spogliatoi, servizi igienici e sale d’allenamento. Locali tecnici, depositi e un rifugio pubblico completano l’opera.
Il cantiere
Il nuovo stadio multifunzionale di Ambrì, l’11 settembre 2021 – dopo aver superato con successo i collaudi e le prove richieste dalle diverse istanze preposte – ha potuto aprire le sue porte ad un pubblico affezionato e certamente incuriosito dalla nuova struttura. Una lunga corsa, non priva di ostacoli, tramutatasi dapprima in sfida e infine in scommessa; una corsa contro il tempo vinta dal momento in cui l’impossibile è diventato realtà!
Il cantiere è stato completato in soli 22 mesi, al netto delle interruzioni e dei ritardi legati a molteplici imprevisti: emergenza sanitaria, amianto, falda acquifera, terreno gelato con valori fuori norma, solo per citarne alcuni. Un obiettivo per nulla scontato raggiunto grazie al coinvolgimento di tutti: capi-progetto, progettisti, artigiani, imprese e maestranze. Numerose, a questo proposito, le imprese artigianali ticinesi che hanno supportato questo cantiere, tra queste anche Solari Elvezio SA, azienda di metalcostruzioni con sede a Olivone, che per la Gottardo Arena ha realizzato tutti i serramenti.
Sviluppo tecnico, fabbricazione dei serramenti, pianificazione
Solari Elvezio SA con il proprio team si è occupata dello sviluppo e della realizzazione degli elementi di facciata ma non solo. La struttura presenta al suo interno numerose opere da metalcostruttore. I dettagli esecutivi sviluppati dallo staff tecnico dell’azienda rispecchiano quanto richiesto dal progetto che, come accennato in precedenza, è stato realizzato dall’architetto Mario Botta.
In questo ambito ogni livello della struttura offre, dal punto di vista esecutivo, caratteristiche differenti:
il piano terra presenta i portoni principali d’ingresso allo stadio, le porte d’uscita di sicurezza antipanico, porte automatiche per la ventilazione in caso d’incendio, le strutture della biglietteria e le vetrate degli shop.
il primo piano si contraddistingue grazie ad ampie vetrate panoramiche che caratterizzano la spaziosa area del ristorante principale e permettono ai visitatori di godere del panorama circostante.
il secondo piano è per contro caratterizzato esternamente da una sequenza geometrica ottenuta grazie alle 134 finestre rettangolari posate verticalmente. Negli spazi interni vengono privilegiate ampie superfici trasparenti ottenute grazie alla posa di vetri accostati.
Esternamente sia finestre che imbotti sono realizzati con profili Schüco in alluminio, garantendo un ottimo risultato anche dal punto di vista estetico. Gli elementi, sottili e minimali, si integrano perfettamente con la facciata a montanti verticali, rispecchiando una linea estremante pulita ed elegante.
Prima di procedere con la fabbricazione dei serramenti è stato necessario realizzare un prototipo relativo alle facciate esterne montanti traverse. La serie di base è parte integrante del sistema Schüco, un sistema che garantisce eccellenti prestazioni, con una profondità costruttiva di soli 50 mm, garantendo valori termici ad alta prestazione. Una volta ottenuta l’approvazione è stato possibile dare avvio all’intera produzione: oltre 250 serramenti tra elementi fissi e apribili.
Al fine di poter ottimizzare i diversi processi relativi a questa produzione si è resa necessaria una pianificazione dettagliata di ogni fase: dall’approvvigionamento dei materiali alla definizione delle tempistiche relative alle diverse fasi di montaggio, montaggio realizzato a tappe – sull’arco di diversi mesi – come previsto dalla direzione lavori.
Conclusioni – Suggestioni di Simone Solari, direttore della Solari Elvezio SA
«Aver partecipato alla realizzazione di un opera così significativa per un’intera Valle resta per noi fonte di orgoglio. Nonostante le difficoltà, legate ai vari imprevisti che hanno investito questo cantiere, abbiamo potuto operare con massima serietà e professionalità, qualità queste che contraddistinguono il nostro operato e che ci permettono di competere in un mercato sempre più difficile. Una sfida che ci ha permesso di crescere e di valorizzare il nostro know how.»