Direttore Cattaneo, come mai avete deciso di cambiare la vostra infrastruttura?
Sono ormai passati 52 anni da quando abbiamo costruito l’attuale l’impianto ed era quindi arrivato il momento di mandare in pensione la vecchia telecabina e modernizzare l’infrastruttura. Era un progetto che avevamo in testa già dal 2010 ma non eravamo ancora pronti ad affrontare l’investimento. Oggi lo siamo e quindi abbiamo avviato i lavori che sono in pieno svolgimento. In secondo luogo, bisogna anche aggiungere che la concessione federale giunge al termine nel 2032 e per quella data avremmo sicuramente dovuto cambiare l’intero impianto. Abbiamo perciò anticipato i tempi.
Ci illustra l’iter dei lavori?
Nel 2021 abbiamo iniziato con la progettazione preliminare a cui sono seguite le prime valutazioni economiche. L’anno seguente ci siamo concentrati sulla progettazione definitiva e sul calcolo dei costi al dettaglio, mentre il 2023 è stato l’anno che ci è servito per l’approvazione del dossier da parte delle varie istituzioni. Il cantiere vero e proprio, dopo l’approvazione del progetto da parte degli uffici di Berna, è iniziato a metà maggio di quest’anno.
Nella scorsa estate siete quindi stati attivi sui due fronti e cioè con il regolare funzionamento del vecchio impianto e con l’inizio dei lavori di quello nuovo…
Esatto, abbiamo impostato i lavori per costruire una buona parte del nuovo impianto a monte durante questi mesi. Ci siamo mossi con anticipo perché la costruzione è piuttosto lunga e complessa e – soprattutto per la stazione a monte che si trova a 1530 metri – bisogna far fronte anche all’inverno e all’innevamento che può rallentare i lavori. Ecco perché, proprio all’Alpe Foppa, a metà maggio sono iniziati gli scavi. In questi mesi abbiamo portato a termine la parte edile necessaria per montare la parte funiviaria. Un cantiere che ci ha costretti ad accorciare la stagione autunnale ed entrare nel vivo dei lavori da settembre, per poter essere pronti con la nuova apertura che è prevista per il prossimo giugno. Entro Natale speriamo di concludere la maggior parte dei lavori della stazione a monte e durante l’inverno e primavera agiremo solo sulle rifiniture di questa stazione concentrandoci sulle stazioni intermedia e valle.
Quali sono le caratteristiche principali del nuovo impianto?
Si tratta sempre di una telecabina, ma ovviamente di ultima generazione e con tutti i suoi vantaggi, in particolare il comfort. I passeggeri avranno a disposizione otto posti (e non più quattro come finora) per cabina e l’ampliamento permetterà di far entrare all’interno anche le biciclette, passeggini o carrozzine. Inoltre, le cabine sono facilmente accessibili, silenziose e ben ventilate, offrendo un’esperienza confortevole e di qualità. Grazie a ciò e all’abbattimento di ogni barriera architettonica, la nuova costruzione mira alla totale inclusione non solo per l’impianto, ma anche per raggiungere e muoversi attraverso le altre attività e infrastrutture già presenti, tra cui il Parco Avventura e il ristorante Alpe Foppa. Il viaggio sarà anche più veloce grazie alla nuova tecnologia, la stessa che ci permette di ridurre da 29 a 19 i piloni; un aspetto sicuramente positivo anche per il minor impatto della funivia nel territorio. Infine, saranno 34 le cabine (rispetto al centinaio del vecchio impianto) in funzione, che avranno comunque una maggiore velocità di crociera.
Qual è stato l’impegno finanziario?
In totale l’investimento sarà di circa 23 milioni di franchi. Un importo interamente privato, grazie alle finanze sane della società e a un importante contributo della nostra famiglia che è l’azionista di riferimento, oltre alla fiducia dimostrata da BancaStato. Di questi fondi, ca 11 milioni vanno al rinnovo della parte elettromeccanica, mentre gli altri 12 milioni sono necessari per la parte edile e le misure di accompagnamento come le varie demolizioni, il ripristino ambientale e il rinnovamento delle numerose infrastrutture come gli allacciamenti elettrici, la linea di media tensione, canalizzazioni, la fibra ottica, ecc. In definitiva, si tratta di un intervento utile all’intero comprensorio e che va a beneficio anche di terzi.
Questo rinnovo provocherà un incremento dei prezzi ai visitatori?
Assolutamente no. Tengo a mettere in evidenza che il costo del biglietto resterà popolare e anzi, continueremo con la nostra politica di offerte dedicate alle famiglie, di sconti per le persone in AVS e studenti e sarà possibile (come da diversi anni a questa parte) far valere anche il metà-prezzo delle FFS e la carta Junior FFS, che permette ai bambini di viaggiare gratuitamente.
Avete posto l’attenzione anche sul rispetto ambientale e l’efficienza energetica?
Sicuramente è un aspetto sul quale ci siamo concentrati. E lo abbiamo fatto con misure puntuali. La riduzione dei piloni e del volume delle stazioni avrà un impatto positivo sul territorio, soprattutto nella stazione intermedia e in quella a monte, le più sensibili a questo aspetto. Per questa ragione abbiamo concentrato molte infrastrutture nella stazione di Rivera, mentre la parte tecnica, prima presente anche nella stazione intermedia, sarà spostata a monte, ma invisibile perché completamente interrata. Dal punto di vista dell’efficienza energetica abbiamo sostituito le vecchie caldaie a gasolio con moderne termopompe e con edifici isolati secondo gli standard attuali. Senza dimenticare la posa dell’impianto fotovoltaico sul tetto della nuova stazione a valle, la quale renderà l’impianto a fune autosufficiente dal punto di vista energetico. Altro aspetto importate è la riduzione delle emissioni sonore. Il nuovo impianto sarà infatti molto più silenzioso, sia nelle stazioni che lungo la linea, ciò a concreto vantaggio dell’ambiente circostante.
Quali sono i vostri obiettivi con la posa della nuova cabinovia?
L’importante investimento è la prova del fatto che noi crediamo in questa destinazione turistica. L’obiettivo è quindi quello di offrire servizi all’avanguardia anche per il prossimo futuro e ottimizzare i costi di gestione. Un impianto sul quale si vuole puntare per destagionalizzare la meta turistica con aperture durante le vacanze invernali e primaverili e aprendo le porte anche ad eventi serali. Dunque da un lato ci attendiamo un lieve incremento delle affluenze, grazie appunto ad una aumentata attrattività della destinazione e all’ampliamento del periodo di apertura, dall’altro un aumento della reddittività di gestione dell’impianto.