Purtroppo questa meraviglia rimase integra per pochi anni, nel 1515 venne infatti spazzata via dagli effetti devastanti dell’inondazione causata dalla buzza di Biasca rimanendo a lungo un diroccato. Nel 1815 il manufatto venne ricostruito assumendo un ruolo importante nella viabilità cantonale di quel tempo mentre nel 1970 il ponte stradale venne definitivamente demolito per permettere il passaggio dell’asse autostradale A2 nella zona di Bellinzona e sostituito con l’opera realizzata più a sud destinata al collegamento Monte Carasso-Bellinzona. L’ironia della sorte ha voluto che, nell’ambito della realizzazione del nuovo semi svincolo di Bellinzona centro, si sia ripresentata la necessità di creare un attraversamento proprio in questa zona oltrepassando di fatto l’autostrada A2.
Un transito dedicato al traffico lento situato in una zona storica: perché non ricreare dunque una nuova “Passerella della Torretta”?
A questo scopo nel 2016, dal Dipartimento del territorio, è stato indetto un concorso di progetto a cui hanno partecipato diversi concorrenti qualificati. Tra questi è risultato vincitore il progetto, ora realizzato, proposto dal gruppo composto dagli ingegneri civili AR&PA Engineering di Pregassona e Pianifica Ingegneri Consulenti di Locarno unitamente allo studio d’architettura londinese AZPML. Questo manufatto rientra nell’interessante piano viario del Bellinzonese il cui scopo risulta essere il miglioramento generalizzato relativo alla mobilità cittadina favorendo tuttavia anche quella relativa al traffico lento e poco inquinante. Questa passerella rientra inoltre nel progetto di riqualifica riferita all’area golenale del fiume Ticino in questa zona.
Il progetto riprende, in chiave moderna, gli archi caratteristici dei precedenti manufatti conferendo così un’interessante alternativa alle diverse passerelle presenti su questo tratto di fiume accumunate indubbiamente da un lavoro di ricerca architettonica e ingegneristica. Di fatto non si può certo affermare che le passerelle presenti nel Bellinzonese siano banali o prive di carattere!
Progettazione
Sulla base del progetto, qualificatosi al primo posto nel concorso citato, sono stati sviluppati i piani esecutivi e di dettaglio, tutt’altro che banali considerato l’andamento longitudinale della passerella. Evidentemente la lunga esperienza aziendale, oltre che di consorziato in questo tipo di manufatti, offerto dalle Officine Ghidoni SA ha permesso di affrontare con una certa serenità questo progetto pur considerando che qualche sorpresa e qualche peculiarità ogni passerella o ponte la possa sempre riservare. In questo caso si trattava soprattutto di ottimizzare le dimensioni degli elementi – tenuto conto delle capacità di trasporto – minimizzando i giunti da eseguire in cantiere considerato il particolare schema statico della struttura. Molto esile e con un andamento sinusoidale, la struttura ha richiesto un’elevata attenzione nella progettazione e nello studio dei dettagli.
La progettazione della carpenteria viene eseguita da anni con sistemi CAD specifici che permettono una modellazione molto precisa anche di elementi curvi e una rappresentazione virtuale di diversi elementi, verificandone la funzionalità ed eventuali conflitti. Il progetto di partenza definisce le caratteristiche principali del manufatto tuttavia è nella progettazione di dettaglio che vengono considerate e sviluppate le reali possibilità costruttive ed è proprio in questo contesto che capacità ed esperienza del progettista risultano estremamente determinanti; l’apporto umano in questa prima e delicata fase è fondamentale.
La struttura è formata da un piano di calpestio in lamiere e da due archi laterali con andamento alternato, passando quindi da ambo i lati dell’impalcato con archi tesi e archi compressi. L’intera struttura è realizzata in acciaio autopatinabile, denominato più comunemente acciaio Corten.
Conseguentemente gli elementi strutturali sono stati realizzati in scatolati di diverse dimensioni composti mediante saldatura. Gli archi laterali formano delle travi tipo Vierendeel composte da un corrente che sostiene l’impalcato, dall’arco e da montanti/pendini che lo rendono solidale con il corrente integrato nell’impalcato. I raccordi fra gli archi superiori e inferiori e il piano di calpestio devono garantire il passaggio relativo alle sollecitazioni in modo ottimale, questo dettaglio è risultato pertanto particolarmente laborioso. I concetti strutturali sono alquanto costanti lungo tutto lo sviluppo della passerella mentre la geometria è variabile.
Il parapetto autoportante, posato all’interno della struttura e realizzato anch’esso in Corten, risulta formato da piombini verticali con corrimano in lamiera piegata che integra l’illuminazione LED.
Gli elementi devono permettere di assorbire le deformazioni e la dilatazione longitudinale, per questo motivo sono provvisti di giunti ogni 3,2 m. La stessa tipologia di parapetto completa la scala elicoidale, la sua progettazione è risultata tuttavia più difficoltosa considerata la pendenza e la curvatura degli elementi.
L’accesso all’area golenale, lato Carasso, è garantito da una notevole scala a chiocciola formata da importanti cosciali curvi in acciaio scatolato e da gradini anch’essi scatolati che costituiscono, una volta assiemati, la parte portante della scala stessa divenuta a tutti gli effetti monolitica.
Il trattamento di superficie, considerato il materiale impiegato, si limita al piano di calpestio ricoperto di resina con trattamento antiscivolo.
Fabbricazione
Le scelte architettoniche e ingegneristiche relative all’opera ne determinano di fatto anche i rispettivi processi di fabbricazione, processi condizionati in questo caso anche in relazione alla scelta legata all’acciaio Corten quale materiale per la sua realizzazione. Questa scelta offre indubbi vantaggi dal profilo della manutenzione dell’opera tuttavia, al momento, sul mercato questo materiale è presente quasi unicamente sotto forma di lamiera, motivo per cui tutti gli elementi strutturali di diversa sezione vanno composti rendendo di fatto più oneroso e laborioso il processo di fabbricazione.
Il particolare design di questa passeralla, composta da piattabanda e archi contrapposti, ha richiesto nello specifico la composizione di parecchi scatolati formati da piatti di diverso spessore necessari alla formazione delle differenti componenti che, una volta assiemate, danno vita a loro volta alla struttura vera e propria del manufatto.
La passerella è formata essenzialmente dal piano di calpestio ottenuto con lamiera spessore 10 mm, sovrapposta alla controventatura orizzontale che la stabilizza. Lateralmente la lamiera poggia su due scatolati che corrono sui fianchi e su tutta la lunghezza della passerella. Una zona strutturalmente complessa risulta essere quella sulle tre pile in cui gli archi cambiano il loro senso di portata e intersecano quindi i longheroni. Questa zona, al fine di garantire un corretto passaggio delle forze, ha implicato una struttura interna parecchio elaborata sempre ottenuta mediante l’assiemaggio di diverse costolature formate da lamiere di vario spessore.
In queste zone complesse risulta particolarmente importante la sequenza di assiemaggio e saldatura; questo processo deve di fatto garntire un effettivo e adeguato collegamento degli elementi. Manifestamente le caratteristiche geometriche relative agli elementi assiemati in officina sono state definite in funzione a dimensioni e pesi movimentabili in modo da minimizzare anche le saldature in cantiere. I tronconi, completi di elementi ad arco, sono risultati comunque parecchio ingombranti anche in relazione alla movimentazione in officina. Di fatto i giunti da eseguire in cantiere si riferivano a piattabanda e archi.
Gli elementi di parapetto in Corten non hanno creato particolari difficoltà nella loro fabbricazione, fatta eccezione per quelli destinati alla scala: la sua forma elicoidale ha richiesto di fatto un grosso sforzo di aggiustaggio e regolazione. Benché si tratti di un parapetto fondamentalmente semplice, lo sviluppo a spirale lo ha reso notevolmente più complesso.
L’ampia scala d’accesso alla golena risulta elicoidale e autoportante, collegata cioè alla passerella sul lato superiore e al plinto di fondazione ma priva di appoggi intermedi. Due grosse spirali, costituite dai cosciali, ne formano la parte portante. Lateralmente gli scalini, realizzati a sezione rettangolare composta, risultano saldati a due cosciali calandrati a spirale, anch’essi a sezione rettangolare. La geometria complessa e curva ha richiesto estrema cura in relazione a progettazione e realizzazione considerati gli spessori, tutt’altro che esigui, relativi alle lamiere messe in campo; la preparazione dei componenti ha di fatto richiesto particolare attenzione al fine di non compromettere il risultato finale.
Saldature e controllo
La tipologia costruttiva, caratterizzata da molteplici elementi composti, ha richiesto considerevoli interventi di saldatura con cordoni di diversa natura. In fase esecutiva i cordoni hanno implicato un’ottimizzazione tale da poter soddisfare non solo esigenze di progetto ma nel contempo garantire una realizzazione pratica sia in officina che in cantiere.
Trasporto, logistica e montaggio
Alcuni spostamenti officina-cantiere, in considerazione dei pesi e delle importanti dimensioni relative agli elementi, sono avvenuti grazie all’ausilio di un autocarro.
La particolarità di questo cantiere sta nel montaggio dei due elementi strutturali principali, eseguito in un unico sito di assiemaggio; un deposito ricavato grazie a una modifica provvisoria apportata nell’area golenale della sponda sinistra del fiume, posizione peraltro piuttosto centrale in rapporto alla passerella.
Per permettere la posa dei due tralicci, ricavati dall’assiemaggio dei conci, in quest’area è stata installata un’imponente gru cingolata da 9.800 tm. Queste possenti gru tralicciate vengono assiemate in cantiere e dispongono di un’ampia modularità che permette loro un adattamento a differenti situazioni ma anche flessibilità nella movimentazione di elementi sospesi. In questo caso specifico il primo traliccio posato (dal peso di ca. 120 t) è stato posizionato a ca. 80 m di distanza dal centro ralla della gru. Questi dispositivi di sollevamento e movimentazione permettono posizionamenti molto precisi nonostante dimensioni e pesi importanti relativi agli elementi da sollevare. Queste operazioni richiedono una pianificazione estremamente dettagliata e condizioni meteo favorevoli.
Evidentemente i costi legati a una simile installazione risultano essere enormi, soprattutto in relazione al trasporto relativo alle diverse componenti della gru rispettivamente al loro montaggio-smontaggio, d’altro canto le notevoli potenzialità offerte valgono l’investimento. Nel caso specifico si è trattato di una struttura formata da elementi molto lunghi ed esili che hanno richiesto stabilizzazioni supplementari al fine di garantirne l’integrità durante il montaggio, considerato come le condizioni di carico fossero ben diverse da quelle definitive inerenti la passerella.
Questa scelta, relativa al montaggio, ha permesso di ridurre considerevolmente l’infrastruttura d’accesso al cantiere realizzata di fatto grazie a un unico percorso in partenza dall’area di sosta Bellinzona sud, sull’autostrada A2, fino ad arrivare al piazzale di montaggio passando attraverso lo sterrato della golena. Ridotti al minimo anche gli elementi di puntellazione aggiuntivi, necessari per sostenere la struttura durante le diverse fasi di montaggio e saldatura evitando deformazioni indesiderate. Di fatto questo tipo di gru ben si presta a un sostegno temporaneo della struttura grazie al quale intervenire, in condizioni ottimali, con operazioni di collegamento.
Sull’area adibita al montaggio sono stati assiemati e saldati i due semi elementi; questi ultimi, appoggiati su appositi bancali di allineamento, sono poi stati sollevati in due fasi distinte, una a dieci giorni di distanza dall’altra. Questi elementi hanno praticamente composto la passerella.
Una volta saldati i giunti si è proceduto con la posa degli elementi di parapetto, con il trattamento del piano di calpestio e la posa della scala che garantisce l’accesso alla zona golenale.
Conclusione
Una passerella che risulta ben inserita nel contesto e che certamente sosterrà il confronto storico con i ponti che l’hanno preceduta portando questo stesso nome. Un contributo importante rivolto alla mobilità lenta e alla valorizzazione naturalistica del fiume Ticino che per anni, soprattutto nella zona del letto del fiume, è risultato di difficile accesso e poco valorizzato. La golena unitamente al fiume che scorre attraverso l’agglomerato del Bellinzonese costituiscono un’indubbia risorsa destinata allo svago come pure allo sviluppo della natura in simbiosi con il vivere quotidiano.
Walter Poles – Project manager
Officine Ghidoni SA