Quali misure di sicurezza adottate, quando utilizzate il vostro grill a gas? Vi preoccupa usare un deodorante con propellente o di portare un accendino nella tasca dei pantaloni? Le risposte a queste domande sono ovvie. Nella vita di tutti i giorni, maneggiare sostanze infiammabili come il propano non sembra renderci molto nervosi. Siamo in grado di classificare correttamente i pericoli e siamo disposti a convivere con il piccolo rischio residuo che rimane. Perché apprezziamo i vantaggi di un grill a gas o di un accendino e non vogliamo farne a meno. Sovente i toni cambiano, quando si parla di propano come fluido frigorigeno (R-290) nelle pompe di calore.
L’alternativa verde, ma altamente infiammabile
Perché? La paura di una possibile perdita, di una fuga di gas e infine del rischio di esplosione è grande. Naturalmente, si devono adottare ulteriori misure di sicurezza per l’utilizzo di fluidi frigorigeni infiammabili come il propano: l’impianto elettrico deve essere separato per evitare sorgenti di accensione, oppure devono essere utilizzati sensori di perdita in grado di spegnere l’impianto e accendere la ventilazione. Ciononostante: i vantaggi del propano come fluido frigorigeno prevalgono.
Se si rispettano le direttive, la progettazione, l’installazione e l’esercizio di questi sistemi sono interessanti dal punto di vista ecologico ed economico. In termini di proprietà termodinamiche, alta efficienza e costi, il propano non ha nulla da invidiare ai fluidi frigorigeni precedenti. Per di più è disponibile a prezzi vantaggiosi in tutto il mondo. «Al di sopra di tutti i vantaggi, tuttavia, c’è l’aspetto di un impatto ambientale molto più basso», sottolinea Robert Diana, responsabile del settore tecnico riscaldamento presso suissetec.
I fluidi frigorigeni convenzionali, invece, contribuiscono alla distruzione dello strato di ozono e all’effetto serra. Il fluido frigorigeno R410A, ad esempio, ha un GWP (Global Warming Potential) di 2088. Con un GWP di 3, il propano naturale è circa 700 volte migliore e quindi si situa sul «lato pulito». Anche secondo suissetec, la pompa di calore ha una reputazione più che giustificata come sistema di riscaldamento verde e sostenibile. Per rafforzare questa reputazione, è necessario passare ai fluidi frigorigeni naturali. (Piano di «phase down» (riduzione graduale) dei gas fluorurati a effetto serra).
Sono richieste le competenze dei professionisti
Le pompe di calore con il fluido frigorigeno propano sono presenti sul mercato già da diversi anni come alternativa naturale ai gas fluorurati a effetto serra (gas F). Tuttavia, solo per le pompe di calore installate all’esterno, in virtù del rischio minore. L’uso di apparecchi interni o anche di apparecchi in grado di gestire un carico termico maggiore con una quantità di riempimento >1,5 kg di R-290 è ancora un’eccezione. Vi è qui un «bisogno di recuperare», ammette Robert Diana.
Questo perché le pompe di calore per interni sono soggette a requisiti di sicurezza ancora più elevati. La progettazione e la costruzione sono più complesse a causa del rischio maggiore in caso di fuga di gas. Gli assicuratori immobiliari, in particolare, vogliono minimizzare il rischio di sinistri e hanno una forte voce in capitolo.
Promemoria in preparazione
Secondo suissetec, le pompe di calore che utilizzano il propano come fluido frigorigeno sono sicure ed efficienti se progettate e installate correttamente. Sono quindi in corso diversi sforzi per spianare ulteriormente la strada ai fluidi frigorigeni naturali nelle pompe di calore. «Stiamo elaborando un promemoria», conferma Robert Diana.
Questo è inteso, da un lato, a fornire raccomandazioni per l’installazione di pompe di calore (all’interno e all’esterno) per quanto riguarda la protezione antincendio e la protezione della salute per quantità di riempimento fino a 5 kg e, dall’altro lato, a servire da guida per progettisti, installatori, operatori e autorità. La pubblicazione del promemoria è prevista per il terzo trimestre del 2024.
suissetec offre anche tre corsi pertinenti quest’anno insieme alle associazioni partner: uno è dedicato all’installazione di pompe di calore all’esterno e uno all’installazione di pompe di calore all’interno. Il terzo corso è rivolto ai progettisti.
Secondo il tecnico specializzato Robert Diana, ci troviamo in una fase di transizione. In questo periodo, l’industria può sviluppare soluzioni per problemi più complessi. Sono necessari approcci innovativi, come le nuove tecnologie per le pompe di calore che possono ridurre al minimo il rischio residuo dell’uso del propano in ambienti chiusi o in grandi quantità. Tuttavia, è ancora necessaria un po’ di pazienza, da parte di progettisti e installatori, ma anche dei consumatori finali.
Testo: Mirjam Viviani