Resta di stucco è un museo diffuso, un’esperienza di scoperta delle decorazioni a stucco di 23 luoghi del Ticino – ciascuno con un totem dedicato – rivolta a un pubblico di tutte le età. È anche una mappa, cartacea e digitale, che collega i percorsi proposti e permette di organizzare itinerari su misura; è, inoltre, una guida digitale gratuita (app) con immagini e contenuti audio disponibili in italiano e in inglese. È un sito web e una serie di cartoline a realtà aumentata che presentano piccoli e grandi capolavori, alla scoperta dell’arte dello stucco, degli stuccatori e dell’organizzazione delle loro botteghe. È, infine, un programma di attività sul territorio per far conoscere l’arte dello stucco con incontri, visite guidate e workshop pratici.
I vari supporti e le attività sul territorio sono tra loro integrati e ideati per favorire l’accesso a un prezioso bagaglio di conoscenze. Le ricercatrici e i ricercatori della SUPSI hanno, infatti, indagato il valore storico, artistico e religioso di 23 luoghi impreziositi da stucchi, hanno studiato gli artisti che li hanno realizzati, la loro vita itinerante e ripercorso l’organizzazione del loro lavoro. Hanno poi analizzato i materiali adottati e l’abilità necessaria a trasformare pochi e semplici ingredienti di base in preziose decorazioni a imitazione del marmo. Questo capitale di conoscenze è, infine, confluito nel progetto Resta di stucco, condotto sotto la supervisione di Giacinta Jean, professoressa presso l’Istituto materiali e costruzioni e Luca Morici, docente-ricercatore presso l’Istituto design della SUPSI.
IL MUSEO DIFFUSO E LA PIATTAFORMA
Il museo diffuso collega luoghi, opere e artisti in uno spazio che è al tempo stesso reale e virtuale: le visitatrici e i visitatori possono orientarsi grazie a una mappa – cartacea o digitale – che permette di pianificare itinerari personalizzati. Ogni luogo è identificato da un totem con un codice QR che rimanda a una guida (app) gratuita in italiano e inglese con oltre 45 minuti di contenuti audio e 245 immagini in alta definizione. Su restadistucco.ch si trova, invece, un catalogo che raccoglie tutte le informazioni delle 37 opere studiate nei 23 luoghi e la mappa interattiva che consente di esplorarle nel dettaglio. Il tutto è arricchito con oltre 750 immagini e narrazioni che raccontano aspetti insoliti del territorio in cui operavano questi artisti e i segreti dell’arte dello stucco.
Attività
Da oltre un anno sono proposte diverse attività sul territorio svolte in collaborazione con i musei, le associazioni culturali e i partner del progetto. Scopo delle iniziative è avvicinare il pubblico all’arte dello stucco proponendo incontri che uniscono storia e scienza, visite guidate dalle ricercatrici e dai ricercatori alla scoperta dei grandi maestri e workshop per sperimentare come viene realizzato uno stucco.
In occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto svoltasi presso la Confraternita di San Rocco a Lugano, il responsabile comunicazione dell’Agenzia turistica ticinese Jurij Meile, in rappresentanza del Direttore Angelo Trotta, ha riconosciuto il potenziale turistico del progetto: “Promuovere un’immagine meno folcloristica e più incentrata sulla ricchezza culturale del territorio è un obiettivo che perseguiamo fin dagli anni 80. Anche oggi – seppur in un contesto del turismo internazionale diverso e segnato da richieste e proposte sempre più personalizzate, individuali, meno prevedibili e spontanee – la cultura è fondamentale per la promozione del nostro territorio. Ticino Turismo cerca in tutte le sue attività di sottolineare non solo il patrimonio paesaggistico e gastronomico – pur di tutto riguardo – di questa nostra terra, ma anche la sua immensa ricchezza culturale. Un progetto come Resta di stucco – alla scoperta dei grandi maestri dello stucco in Ticino non può, pertanto, che arricchire l’offerta turistica”.
Presente alla conferenza stampa anche la caposervizio monumenti dell’Ufficio beni culturali del Canton Ticino Lara Calderari, che ha dichiarato come questo progetto, “che pone l’accento sull’arte dello stucco, permette di far conoscere e valorizzare un importante aspetto del nostro patrimonio storico e artistico, di cui il Cantone Ticino custodisce numerose testimonianze di altissima qualità, opere d’arte che richiedono rispetto e cure continue”.
Dal canto suo, il presidente per la Commissione per l’arte sacra della Diocesi di Lugano Don Claudio Premoli ha tenuto a sottolineare che “si tratta senza dubbio di un interessante strumento per avvicinare le persone alla conoscenza delle nostre belle chiese ticinesi, in particolare per quanto riguarda le decorazioni a stucco”.
Resta di stucco è condotto dall’Istituto materiali e costruzioni e dall’Istituto design della SUPSI-Dipartimento ambiente costruzioni e design ed è realizzato grazie al sostegno del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica.