L’amianto è vietato da 33 anni. Eppure, in molti edifici costruiti prima del 1990 è presente ancora oggi. Prima del divieto ufficiale, la Svizzera ha importato circa 500’000 tonnellate di amianto, che in virtù delle sue straordinarie qualità fisiche e chimiche è stato impiegato nei materiali edili più disparati. L’amianto si può trovare ad esempio nelle lastre in fibrocemento sui tetti, nella colla dietro le piastrelle dei bagni, nei rivestimenti per pavimenti o negli intonaci.
Attenzione quando si lavora l’amianto
L’azione meccanica prodotta durante la lavorazione causa il rilascio di innumerevoli fibre di amianto, che se vengono inalate possono provocare il tumore della pleura (inguaribile), il cancro del polmone o altre gravi malattie. La cosa più subdola è che le fibre di amianto sono talmente piccole da risultare invisibili a occhio nudo. Inoltre non si accusano problemi fisici subito dopo averle inalate: la malattia, infatti, può impiegare fino a 40 anni prima di manifestarsi.
Sei regole vitali sull’amianto
I lavori che comportano un elevato rilascio di fibre di amianto pericolose per la salute devono essere svolti solo ed esclusivamente da ditte specializzate in bonifiche da amianto riconosciute.
Per i lavori con l’amianto, eseguiti da personale appositamente istruito, la Suva ha elaborato sei regole vitali valide per tutti i settori. Esse si aggiungono alle regole specifiche dei settori già note e devono essere applicate sistematicamente durante gli interventi di ristrutturazione o smantellamento.
- L’amianto è potenzialmente presente negli edifici da ristrutturare costruiti prima del 1990.
- Prima dell’inizio dei lavori, eseguire un accertamento delle sostanze nocive e una valutazione dei rischi.
- Sospendere i lavori in caso di pericoli legati all’amianto o se la situazione non è chiara!
- I superiori istruiscono il personale.
- Utilizzare i dispositivi di protezione ed eseguire i lavori secondo lo stato della tecnica.
- Al termine dei lavori effettuare le operazioni di pulizia e smaltimento.
La Casamianto virtuale della Suva (suva.ch/casamianto) mostra dove può nascondersi l’amianto.
Adrian Vonlanthen,
addetto stampa Suva